
GLI ANIMALI IN ITALIA
(chi sono, come vivono, buone pratiche, proposte)

Sono la terra. I miei occhi sono il cielo, le mie membra gli alberi. Sono la roccia, la profondità dell’acqua, non sono qui per dominare la Natura. Io stesso sono la Natura. Tribù degli Hopi, nativi
americani.
“Ogni grande movimento conosce tre fasi: prima viene ridicolizzato, poi
discusso ed infine adottato” John Stuart Mill “Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo
cambiano davvero“ Albert Einstein Lo scopo di questa relazione, non esauriente, non completa, sicuramente
imperfetta, è far conoscere gli animali, chi sono e come vivono, per offrire a
ognuno di noi la facoltà di scegliere. Per essere informati e consapevoli delle sofferenze e delle ingiustizie che
pratichiamo su esseri senzienti, dovere morale imprescindibile tanto quanto
trarne le dovute conseguenze. Per proporre a chi amministra l'Italia, dall’istituzione più piccola alla
più grande, una traccia: per annullare l'enorme sofferenza di milioni di esseri
maltrattati, amputati, imprigionati, seviziati, barbaramente uccisi; per
offrire una vita migliore ai cittadini che li amano; per concedere maggiore
dignità ad ogni essere umano. Per avanzare in quella strada lunga e tortuosa che va dall'antropocentrismo
al biocentrismo, dallo specismo all’antispecismo (come stiamo ancora facendo
per il sessismo e il razzismo), cancellando il pregiudizio, consegnando alla
nostra coscienza la capacità di esistere e avanzando verso quel futuro lontano
che potremmo avere e che stiamo distruggendo con le nostre mani. https://www.youtube.com/watch?v=bWo3NPRM6nM Purtroppo l’antropocentrismo su cui essenzialmente si basa la quasi totalità
del Diritto in ogni luogo e in ogni epoca, con la prepotente pressione degli
interessi economici, rende la questione dei diritti inconciliabile con una sua
applicazione al mondo degli animali. Esempio: il diritto fondamentale alla vita
per l’uomo non è fondamentale e spesso neppure diritto per gli animali. https://www.studiocataldi.it/guide_legali/i-diritti-degli-animali/ La società umana è diversificata per storia, abitudini, cultura, interessi,
religioni, subisce pressioni, oscurantismi, condizionamenti, anche nei
confronti dei propri conspecifici. Praticare l’alto valore del rispetto di ogni
vita è un processo pieno di ostacoli, ma sempre possibile. Menti illuminate,
pensieri liberi, coscienze creative e cuore aperto, lo hanno dimostrato. Una
visione che cancellerebbe in gran parte l’odio e la violenza e permetterebbe il
raggiungimento di quella visione morale propedeutica alla pace. Il Buthan, il
paese più felice del mondo e modello di vita sostenibile che antepone il FIL
(Felicità Interna Lorda) al PIL (Prodotto Interno Lordo), ne è un esempio. https://www.youtube.com/watch?v=_hqTOO0dDtE Non si può pretendere né credere, che tutti, in una volta sola, si
trasformino e abbraccino l’etica biocentrica. Non lo ha fatto Tom Regan, uno
dei più grandi filosofi morali e animalisti del nostro tempo, che si è definito
“temporeggiatore”. La tesi ”gli animali
soggetti di una vita”, maturata nel tempo, è la sintesi della sua filosofia
che ritiene impossibile considerare gli animali in relazione al loro presunto
uso e non, come si dovrebbe, in relazione al loro valore intrinseco. Senza dimenticare però che coloro che già rifiutano di vivere sulla
sofferenza degli animali, in Italia sono oltre 6 milioni e che la stragrande
maggioranza delle persone è contraria a tutte quelle pratiche che trasformano i
viventi in macchine, cavie, strumenti, prodotti e li considera esseri senzienti
con sentimenti ed emozioni (Art. 13 del Trattato di Lisbona sull’Unione Europea
e Trattato sul funzionamento dell’Unione europea https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/file/repository/relazioni/libreria/novita/XVII/Trattato_sull_unione_europea.pdf) e con
coscienza (Dichiarazione di Cambridge http://fcmconference.org/img/CambridgeDeclarationOnConsciousness.pdf
- in italiano http://www.animal-ethics.org/dichiarazione-di-cambridge-sulla-coscienza/).
Inoltre, sarebbe utile e opportuno,
arrivare a un Testo Unico che raccolga, unifichi e coordini tutte le normative
che riguardano gli animali e l'ambiente in modo che sia facile per chiunque, e
non solo per gli addetti ai lavori, rispettare, far rispettare,
denunciare e quindi rendere le leggi operative. Come è stato fatto dalla
Francia che nel 2018 ha pubblicato il primo Codice giuridico dei diritti degli
animali d'Europa. In più di mille pagine è stata raccolta tutta la legislazione
in vigore riguardante gli animali https://www.lemonde.fr/planete/article/2018/03/21/le-premier-code-juridique-de-l-animal-voit-le-jour-en-france_5274284_3244.html.
Si sta aprendo la strada anche
per il riconoscimento della personalità giuridica degli animali perché, come fa
notare il filosofo Florence Burgat nella prefazione del Codice francese, “proteggere
gli animali e rispettarne il benessere mentre li si uccide è un paradosso della
nostra società”. Inoltre per alcuni animali vige una legge di
comportamento, per altri no. Nascere maiale e non cane o gatto, è una sfortuna
ma anche il cane e il gatto sono diversi per le leggi: il cane e il gatto di un
laboratorio sono legalmente torturati mentre il cane e il gatto di famiglia
sono legalmente protetti. L'errore sta nel nostro
atteggiamento a classificare/dividere
non solo gli animali ma, come abbiamo fatto e ancora facciamo, con gli umani
(padroni e schiavi/schiavismo, bianchi neri/razzismo, maschi
femmine/sessismo...), secondo il nostro interesse: l’animale "da",
come sottolinea Roberto Marchesini (filosofo, etologo, saggista): da lavoro, da
guardia, d'affezione, da reddito, da terapia, da soccorso, da laboratorio,
d'allevamento, da corsa, da guida, da carne, da latte, da uova, da caccia, da
gara, da compagnia... E se li considerassimo invece semplicemente gli esseri
viventi e senzienti con cui condividiamo il pianeta? Prendi posizione, la neutralità favorisce sempre l’oppressore non la
vittima, il torturatore non il torturato. Elie Wiesel, scrittore filosofo,
superstite dell’Olocausto. “Tutta la nostra
società è costruita sullo sfruttamento degli animali non umani: uccisi per
l’alimentazione, vestiario, divertimenti di varia natura e ricerca scientifica,
i non umani stanno al mondo sostanzialmente per garantire un benessere totale
alla specie Homo sapiens”. “Tutta la società è costruita per dare spago alla violenza:
e la violenza genera violenza. Se si vuole andare contro la violenza,
espressione tipica dell’antropocentrismo, bisogna mettere in discussione la
violenza in quanto tale; una delle più efferate, e forse la più priva di senso,
è quella che Homo sapiens dedica agli animali”. Leonardo Caffo in Fragile umanità. Questo è il numero indicativo di animali uccisi in un minuto nel mondo
soltanto dall'industria della carne, del latte e delle uova alle ore 13.20 del
28 ottobre 2018. Questo conteggio non include i miliardi di pesci e altri animali marini
uccisi annualmente. Numeri basati sulle statistiche pubblicate dalla Food and
Agriculture Organization. FAO - GLiPHA - Global Livestock Production and Health Atlas Numero di animali uccisi al minuto nel mondo: ·
347.103 animali acquatici ·
177.003 polli ·
8.724 anatre ·
4.798 maiali ·
3.305 conigli ·
2.665 tacchini ·
2.056 oche ·
1.986 pecore ·
1.331 capre ·
1.126 mucche e vitelli ·
251 roditori ·
243 piccioni e altri uccelli ·
89 bufali ·
62 cani ·
15 gatti ·
15 cavalli ·
12 asini e muli ·
8 cammelli e camelidi https://www.gabbievuote.it/vegetarismo-questo-sconosciuto.html ma "Ci
sono esseri umani che riescono a comprendere solo le proprie sofferenze, i
propri dolori ed i personali desideri. Vi sono altri individui che estendono
questi sentimenti ai propri cari, ai familiari più intimi. Altre persone ancora
allargano l'orizzonte della comprensione e della solidarietà agli individui
della propria categoria, specie e razza. Esseri umani il cui sguardo ha la
forza di attraversare i monti i mari e gli oceani, si prodigano per i
disgraziati del mondo intero. Infine ci sono individui dalle fattezze sovrumane
che somigliano ad extraterrestri: piccoli, verdi, con le antenne e tre occhi.
Non lasciano tracce al suolo ed hanno un esiguo impatto ambientale. Vedono
attraverso i muri ed il tempo: riescono a soffrire persino per un animale, si
emozionano per il canto di un uccello e si appassionano per il destino di
esseri viventi diversi da loro, brutti e lontani" (Animali a(r)mati di
Stefano Apuzzo). Questi
individui disarmanti sono il futuro della società. Un sogno? Un'illusione?
Un’utopia? Pensare che la situazione in Italia, nel mondo, cambi
dall'oggi al domani è sì utopia, non possiamo ottenere tutto e subito, ma un
passo alla volta; camminare verso l’utopia rende il sentiero fertile, la
coscienza ricca e la vita liberata. Chi quotidianamente e attivamente si occupa di diritti animali tende a
sviluppare, in virtù di una predisposizione naturale (vinciani), di una
illuminazione (damasceni) o attraverso l’esperienza (temporeggiatori), un forte
stato di empatia nei riguardi degli
animali non umani; costui non pone mai una linea di demarcazione tra il dolore
degli animali umani e quello degli animali non umani, riconosce ad entrambi
pari dignità e pari diritto alla vita. Questa straordinaria capacità di “sentire dentro”, di andare non solo
verso l’altro, ma anche di portare costui nel proprio mondo, è un potente mezzo
di cambiamento, uno strumento necessario a farci comprendere fino in fondo
l’infinita sofferenza che si abbatte quotidianamente sugli animali. Per generazioni le antiche culture tribali si sono tramandate in tutto
il mondo il rispetto per l'Intelligenza della natura, l'idea cioè che ogni cosa
è collegata (quella che molto più tardi avremmo definito la Teoria del Caos) e
che non riceviamo la Terra in eredità dai genitori ma in prestito dai figli.
Ritornare allo spirito iniziale, non soccombere alle tecnologie omologanti
delle multinazionali che vedono negli esseri viventi materia di guadagno e,
classificandosi come le maggiori concentrazioni di ricchezza al mondo,
condizionano le scelte di tutti. Ormai lo sappiamo: i ricchi sono sempre più
ricchi e i poveri sempre più poveri. Non possiamo accettarlo, la Terra è
patrimonio incontestabile dell'umanità tutta e ogni essere vivente ha il
diritto di vivere la vita che gli è stata data. In agricoltura, con la diffusione di pesticidi pericolosi come il
glifosato che uccide le api ("Quando
le api spariranno all'uomo resteranno solo 4 anni di vita". Albert Einstein) e
nella caccia con il rilascio sul terreno, nell’acqua e nel corpo degli animali
del piombo delle cartucce (dichiarato dall'OMS il più pericoloso dei veleni) e
con tante altre pratiche abominevoli, si fa ricchezza, si condizionano le
scelte, si governa l'umanità. Siamo arrivati a voler inserire nella nostra
alimentazione tradizionale basata sulla dieta mediterranea Patrimonio
immateriale dell'Umanità, anche gli insetti e i vermi. Perchè? Con la
popolazione mondiale destinata a crescere, dagli attuali 7 miliardi ai 9-10
miliardi di persone entro la metà del secolo, garantire l’accesso al cibo
sufficiente per tutti è una delle più grandi sfide del nostro tempo. Siamo
ormai abituati agli slogan dettati dagli interessi dell’industria
agroalimentare, che sostengono come sia necessario aumentare la produzione. Con
questo si intende generalmente rinchiudere gli animali in mega allevamenti,
togliendoli dai pascoli sostituiti da cereali coltivati con l’aiuto di
pesticidi chimici e fertilizzanti. Guadagnare sempre e comunque. Anche se si
diventa obesi (710 milioni di persone nel mondo), anche se 821 milioni di
persone, in continua crescita, soffrono la fame e la sottonutrizione (Rapporto
The state of food security and nutrition in the world 2018). Ciò che
l’industria dell’allevamento intensivo non ammette è che il sistema attuale
produca già sufficiente cibo per nutrire tutti, e anche di più. L’allevamento
intensivo rappresenta un terzo della produzione globale ed è responsabile di
alcuni dei maggiori danni alla salute pubblica e all’ambiente e della più grande
inefficienza alimentare del pianeta. Infatti, fra i 17 obiettivi dell’Agenda
2030 per lo Sviluppo Sostenibile stilata dall’ONU, compare il cosiddetto
“target zero” che si propone di “porre
fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e
promuovere un’agricoltura sostenibile”. Ribellarsi
alle imposizioni dei detentori del potere economico e rispettivi adepti è
facile, ogni individuo ha la
possibilità di indirizzare il mercato con le proprie scelte. Ognuno di noi può fare la differenza.
Il metodo? Informarsi. Considerare
entità del tutto separate gli animali e la carne del loro corpo, rappresenta
una contraddizione etica inaccettabile. Certamente non aiuta a conseguire
"il pieno sviluppo della persona" (Art. 3 comma 2 della Costituzione)
l'atto di immobilizzare, appendere, sgozzare, decapitare, spellare, eviscerare,
segare, fare a pezzi, annegare, mutilare, infettare... corpi di animali.
Pensiamo anche alla macellazione rituale di ebrei e musulmani che sacrifica gli
animali coscienti per rispettare un superabile rito religioso, vecchio di
millenni quando la scienza e la tecnologia non esistevano e che fagocita ogni
legge sul benessere degli animali rendendola pura ipocrisia. Occorre
ripensare il modello di produzione del cibo. Oggi infatti il 50% dei cereali e
il 90% della soia prodotti a livello globale servono a nutrire gli animali
degli allevamenti e con l’acqua che si consuma per produrre un kg. di carne di
manzo (15.500 litri) potrebbero essere prodotti 4,5 kg di riso, quasi 12 kg. di
grano, 86 kg. di pomodoro, 52 litri di latte di soia. La capacità di un ettaro
di produrre carne, latte e uova per sfamare 5-10 persone corrisponde a quella
di sfamarne 20-30 se l’ettaro fosse coltivato a cereali, verdure, frutta e
grassi vegetali. L’Università
di Oxford, in una ricerca pubblicata sulla rivista Nature, sostiene che nutrire
circa 10 miliardi di persone nel 2050 sarà possibile solo cambiando il modo in
cui mangiamo e il metodo in cui produciamo cibo. La
maggior parte degli animali, miliardi di animali, soffre ogni singolo minuto
della propria esistenza. Sono fisicamente malati, minati da malattie croniche e
debilitati. Sono annientati psicologicamente, oppressi dal sommarsi di
disorientamento e depressione, sono ombre tragiche e patetiche dei loro forti
antenati. Sono molte le modalità cruente di manipolazione, tortura, uccisione
che noi umani utilizziamo per sfruttare gli animali ma, il numero dirompente,
travolgente, inaccettabile di animali uccisi è dovuto all'alimentazione. Nel suo libro
"Ecocidio. Ascesa e caduta della cultura della carne", Jeremy Rifkin
(uno degli economisti più famosi, sociologo, saggista) formula una precisa
accusa verso la "cultura della carne" imperante in Occidente, che
sarebbe responsabile da un lato di numerose malattie, dall'altro di enormi
squilibri ecologici e della sottrazione di grandi quantità di cereali
all'alimentazione umana, incrementando così la povertà e la fame nei paesi del
Terzo Mondo. Mentre
da un lato c'è chi propone all'Unesco di far entrare la bistecca alla
fiorentina nel Patrimonio dell'umanità come se la crudeltà con la quale si
ottiene dovesse rappresentare un valore (dimenticando inoltre o non dando alcun
peso a quanto dichiarato, già nel 2015, dall'Organizzazione Mondiale della
Sanità confermato, nel 2017, dalla rivista scientifica British Medical Journal,
che le carni rosse e le carni processate come wurstel, hotdog, insaccati,
salsicce..., sono cancerogene, con una mortalità che può arrivare al 26%),
dall’altro come Richard Brenson milionario fondatore di Virgin Group e Bill
Gates fondatore di Microsoft, investono nella nascente tecnologia che
permetterà di mangiare carne senza uccidere gli animali. La start up Memphis
Meat sta investendo dal 2016 sui primi esperimenti di carne sintetica in
laboratorio partendo dalle cellule degli animali. Un altro
grave problema è lo spreco alimentare. Ogni anno in Europa si sprecano 88
milioni di tonnellate di vegetali tra frutta e verdura per un costo complessivo
di 143 miliardi di euro (studio appena pubblicato su Waste Management). Nel
Regno Unito si sono attivate catene (come Lidl) che intendono ridurre gli
sprechi alimentari con l'iniziativa "Too good to waste" che vendono a
basso prezzo cassette di frutta e verdura "anti spreco" mentre i supermercati
Asda hanno introdotto la "wonky veg box", assecondati da Morrisons e
Tesco. Il
Governo britannico intende presentare ulteriori azioni per ridurre lo spreco
alimentare da tutte le fonti tenendo conto che, secondo le ultime stime,
soltanto in Gran Bretagna oltre 250 milioni di pasti all’anno, facilmente
disponibili e perfettamente commestibili non vengono consumati ma inviati come
rifiuti in impianti di incenerimento e trasformazione. Anche in Italia si
verifica la stessa situazione. Perciò, come ci dice uno dei massimi filosofi dell’animalismo e
antispecismo, occorre agire e reagire perchè: “Di fronte a noi si erge un’enorme muraglia rappresentata
dall’oppressione perpetrata a danno degli animali, da abbattere
progressivamente, togliendo un mattone per volta” (Gabbie vuote di Tom Regan). Lo dobbiamo fare anche per noi umani,
per riappropriarci della nostra dignità. Il Lussemburgo si dimostra il
paese più animal friendly d’Europa. Per
la prima volta si definisce in un testo normativo la “dignità animale” https://deiereschutzgesetz.lu/ Il 6 giugno 2018 è stata infatti approvata
dal Lussemburgo la legge sul benessere degli animali. Tale legge prevede il
riconoscimento degli animali come esseri senzienti in grado di provare dolore
ed altre emozioni: «Gli animali non sono
più considerati una cosa, ma come esseri viventi non umani dotati di
sensibilità e detentori di diritti specifici.» La legge lussemburghese tocca molti punti, ecco i principi
fondamentali su cui si fonda: ·
Non si potrà più allevare alcun essere vivente al
solo scopo di ottenerne la pelle, pelo o la pelliccia. ·
Sarà proibito uccidere o far uccidere un animale
inutilmente. ·
Qualsiasi intervento
su un animale vertebrato che causa dolore o sofferenza dovrà essere eseguito in
anestesia. ·
Ognuno avrà l’obbligo di salvare un animale
sofferente, ferito o in pericolo esattamente come è
previsto in caso di un essere umano. ·
Gli animali potranno essere uccisi solo dopo essere
stati storditi (eccezioni solo per la
caccia e la pesca ricreativa). ·
Ci sarà il divieto di
possedere determinati animali e obblighi specifici di cura da rispettare per
una persona che detiene quelli consentiti. La violazione dei nuovi diritti
animali può prevedere il pagamento di multe salatissime – fino a 200.000 euro – e tre anni di detenzione nei
casi più gravi. “Coloro che uccidono gli
animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare
i propri simili.” Pitagora "Quando avrete
prosciugato l'ultimo dei fiumi, tagliato l'ultimo degli alberi, ucciso l'ultimo
dei bisonti, e pescato l'ultimo dei pesci, solo allora vi renderete conto che
non potete mangiare i vostri soldi!" Orso in piedi, Sioux. Non dobbiamo chiederci cosa mangiamo ma chi mangiamo. "Gli animali sono miei amici e io non mangio i miei
amici" (George Bernard Shaw) Per conoscere gli animali, per capire che tutti loro hanno
sentimenti ed emozioni, un video esplicativo "La vita emotiva degli
animali da fattoria” https://www.incontraglianimali.org/salvarli.html
una ricerca di Jeffrey Moussaieff Masson (psicoanalista e scrittore), ci aiuta. Gli animali allevati sono intelligenti, ascoltano i lamenti dei loro
compagni, avvertono la violenza, hanno paura della morte e tentano la fuga.
Sono miti, docili, affettuosi, riconoscono l'amicizia e sanno comunicare. Sono
madri, sono padri, allevano e proteggono i propri cuccioli. Sono innocenti e
indifesi nelle nostre mani. Ogni anno nel mondo 70 miliardi di animali – esclusi i pesci
– sono allevati per produrre cibo. Di questi, il 70% vive in sistemi
intensivi dove le condizioni di allevamento non rispettano i loro bisogni
comportamentali e compromettono gravemente la loro salute e il loro benessere
oltre a causare gravi sofferenze. Trattati come macchine da produzione invece
che da esseri senzienti quali sono. Molti di loro non vedono mai la luce del
sole, vivono in strette gabbie nelle quali non possono neppure voltarsi. Animali sfruttati come fossero merce già confezionata nei
vassoi di polistirolo, merce chiamata carne, che ormai più non vede, non sente,
non allatta, non nidifica, in una parola non vive. Trasformati in numeri,
semplici oggetti all’interno di una crudele catena di montaggio, devono
crescere rapidamente per essere trasformati in prodotti di consumo nel minor
tempo possibile. Le loro dimensioni sono artificialmente gonfiate al punto
che la loro struttura ossea cede a fronte di un peso non previsto e molto
presto smettono di reggersi sulle zampe. Gli allevamenti intensivi, in Italia sono predominanti e
rappresentano i peggiori lager per gli animali nonché la maggior causa di
crudeltà verso di loro sul pianeta. 600 milioni di animali che vengono uccisi
ogni anno in Italia fanno una vita terribile. Gli allevamenti intensivi sono definiti dalla FAO, Food and
Agricolture Organization, a nome delle Nazioni Unite, “un vivaio di malattie
emergenti”, e sono responsabili dello sviluppo di pandemie ed altri episodi
di straordinaria gravità. Siamo invasi da una televisione culinaria come se fossimo
costruiti di solo stomaco e non anche di cervello (cultura), cuore
(sentimenti), muscoli (sport) e fantasia (arte). La pubblicità mente, ci imbroglia, ci condiziona: non ci
sono prati fioriti per gli animali da reddito ma scuri e fetidi capannoni,
gabbie minuscole, reti e ferri, catene. Inferni stracolmi di dolore per
creature innocenti. Esseri senzienti ma perché? Per sentire le sofferenze
immani che l'uomo ha destinato loro in barba a leggi, morale, dignità,
compassione? Non possiamo accettare che le leggi parlino in un modo,
anche se molto blandamente e ipocritamente, e la realtà, l'applicazione, il
controllo, la nostra indifferenza parlino in un altro. Infatti la legge 146/2001 attuazione della Direttiva europea
98/58 sulla protezione degli animali negli allevamenti, stabilisce “misure
minime” di protezione e ripete, quasi ossessivamente di: adottare misure adeguate per garantire il benessere, evitare sofferenze
o lesioni inutili, adottare misure di maggiore tutela, adottare metodi
alternativi all’alimentazione forzata di oche e anatre, riconvertire gli
allevamenti di animali da pelliccia, offrire agli animali malati un trattamento
appropriato, non causare limiti di movimento in base alla specie tale da
causare inutili sofferenze o lesioni, dare all’animale uno spazio adeguato alle
sue esigenze, non tenere gli animali costantemente al buio o esposti a
illuminazione artificiale, alimentarli senza procurare inutili sofferenze o
lesioni… ...ma, guarda caso, sono consentite: la cauterizzazione
dell’abbozzo corneale, il taglio del becco, la castrazione per mantenere la qualità
dei “prodotti”, tutto riducendo al minimo le sofferenze ed effettuato da
personale qualificato. Sarà possibile eliminare la sofferenza a un maialino di
pochi giorni castrato senza anestesia da un semplice operaio? Negli allevamenti il 20% degli animali (1 su 5) muore prima
di arrivare al macello (secondo i dati diffusi dall'OIE Organizzazione Mondiale
per la Sanità Animale). Per malattie e infezioni, per fame, schiacciati e
incastrati in un macchinario o in una grata. Negli allevamenti intensivi non vengono rispettate le 5
libertà elencate dal Brambell Report: 1.
dalla fame, dalla sete, dalla cattiva nutrizione 2.
di avere un ambiente fisico adeguato 3.
dal dolore, dalle ferite, dalle malattie 4.
di manifestare le proprie caratteristiche
etologiche 5.
dalla paura e dall'angoscia Le torture che gli animali d'allevamento subiscono sia
durante la breve prigionia che durante il trasporto e la macellazione sono
tanto orrende che gli autori delle investigazioni sotto copertura
stentano a riprendersi dagli incubi visti e sentiti. Scendono all'inferno
per documentare e si bruciano l'anima. Qualcuno li chiama eroi ma sicuramente sono persone con un
grande cuore, una grande passione, una coscienza cristallina https://www.animalequality.it/infiltrato-industria-carne/ Se sulle confezioni di carne, di uova, di latte, di pesce,
perfino di un certo caffè, ci fossero le immagini di come vivono e di come
muoiono gli animali, molti resterebbero agghiacciati. A prescindere dalla sofferenza atroce e inaccettabile dei
miliardi di animali schiavizzati, ridotti alla sofferenza psichica e fisica
quotidiana, gli allevamenti intensivi producono, a noi umani, numerosi danni. Primo fra tutti, contribuiscono al cambiamento climatico in maniera prioritaria rispetto ad altre
cause. Secondo la FAO il settore dell'allevamento rappresenta il maggior
produttore di gas serra responsabile dell'aumento delle temperature, ovvero del
riscaldamento globale. Per far posto ai pascoli necessari ampie zone sono state
deforestate e l’eliminazione massiccia di migliaia di ettari di alberi ad alto
fusto provoca la diminuita capacità di catturare l’anidride carbonica. Gli
effetti sul clima prodotti dagli allevamenti intensivi, sempre secondo la FAO,
provengono da: ·
34,0% deforestazione ·
30,4% letame ·
25,3 % fermentazione intestinale dei ruminanti ·
6,2% uso di fertilizzanti ·
4,1% altro. Secondo il rapporto del 2006 Livestock's long shadow, in
seguito aggiornato, incidono per oltre il 50% sul cambiamento climatico oltre
che a pesare sulle risorse alimentari e idriche, inquinamento delle acque (vedi
anche il Rapporto di Greenpeace sulla presenza di pesticidi e antibiotici nei
corsi d’acqua europei, dall’Austria, alla Polonia, all’Italia), accaparramento
delle terre (land grabbing),
deforestazione, diminuzione della biodiversità, degradazione del suolo. https://www.essereanimali.org/2018/03/report-conferenza-impatto-ambientale-allevamenti-intensivi Naturalmente i mass media tacciono. In occasione di importanti appuntamenti internazionali,
ultimo dei quali alla fine del 2018, è stato prodotto un documento firmato da
ben 130 istituzioni accademiche di tutto il mondo e intitolato “Opportunità per ricerche future e
innovazioni relative al cibo e alla sicurezza della nutrizione e
dell’agricoltura: la prospettiva della partnership inter-accademica globale”,
che elenca le direttive da mettere subito in atto per scongiurare un aumento di
2° C della temperatura del pianeta. Il cambiamento climatico rende ancora più critica la sicurezza
alimentare e alimenta le disuguaglianze (il numero di persone mal nutrite o
sotto nutrite è passato da 777 milioni del 2015 agli 815 milioni del 2016)
mentre la recente deforestazione del Brasile ha detto addio al 13,7% delle
foreste pluviali, un valore molto superiore a quello degli ultimi anni. Nel documento delle 130 istituzioni si stabilisce, fra
l’altro, di riconoscere che il numero di animali allevati ha raggiunto il
massimo tollerabile e cioè 28 miliardi di individui che sono i responsabili principali
dell’emissione di metano (il gas più pericoloso perché contribuisce all’effetto
serra 85 volte più della CO2) e gas azotati. Sollecitano la riduzione
dell’allevamento degli animali che hanno una maggiore impronta ambientale e
cioè: bovini da carne e da latte e maiali. Altro danno è l’abuso di antibiotici necessari a controllare
le malattie degli animali causate dall'eccessivo stress e dalla vita contro
natura. Questo abuso di antibiotici alimenta l'antibiotico resistenza che solo in Italia è responsabile della
morte di 5000-7000 persone ogni anno e in Europa di 25.000 (fonte EFSA/ECDC),
che produrrà, secondo l'OMS, nel giro di 30 anni, più morti per le infezioni
batteriche che per il cancro (10 milioni in tutto il mondo). L'Italia in questo è maglia nera d’Europa dopo la Grecia, in
quanto il 70% degli antibiotici venduti è destinato agli animali degli
allevamenti così che siamo il terzo maggior utilizzatore di antibiotici in
allevamento d’Europa. Il Ministero della Salute ha emanato “Linee guida per la promozione dell’uso prudente degli antimicrobici
negli allevamenti zootecnici per la prevenzione dell’antimicrobico-resistenza”.
Un insieme di suggerimenti che
però non delineano tempi e metodi precisi. Un documento fine a se stesso e
rimanda a futuri ulteriori interventi per l’adozione di una strategia basata su
indicazioni internazionali che chiedono di affrontare il problema in maniera
globale, in una prospettiva definita One Health, un principio che riconosce la
salute umana e quella animale fortemente interconnesse. Secondo quanto dichiarato dall'Unicef, 6 milioni di bambini
muoiono ogni anno nel mondo di fame e
malattie e il dato è in crescita. "In Italia, patria della dieta mediterranea (patrimonio
immateriale dell'Unesco), due bambini su 10 sono in sovrappeso e uno su 10 è
obeso, con una maggiore prevalenza nel centro sud. L’obesità infantile è
un fenomeno non solo dilagante ma anche persistente: circa il 50% degli
adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adulto (Società italiana di
Pediatria). L'Italia inoltre è al primo posto in Europa per i tumori nei
bambini che sono in continuo aumento (cancerogenicità
della carne secondo OMS) http://laverabestia.org/play.php?vid=5925 La Giornata Mondiale dell’Alimentazione istituita dalla FAO
ha un obiettivo ambizioso: annientare la fame nel mondo entro il 2030. Dichiara
che per raggiungere l’obiettivo “dobbiamo
adottare uno stile di vita più sostenibile”. Ovvero, secondo la ricerca dell’Università di Oxford
pubblicata dalla rivista Nature (https://go.nature.com/2Eir1wa)
occorre: ripensare il modello di produzione del cibo, allevamenti e consumo di acqua;
mangiare il 75% in meno di manzo, il 90% in meno di maiale e metà del numero di
uova; triplicare il consumo di legumi e quadruplicare i semi oleosi. Oltre un quinto dei test effettuati nel 2017 su campioni di
carne ha rilevato la presenza di DNA di animali
non indicati in etichetta. Lo scrive BBC News, che attraverso una
richiesta fatta sulla base del Freedom of Information Act ha ottenuto i
documenti raccolti dalla Food Standards Agency (FSA), che contengono i
risultati di 665 test effettuati nel 2017 dalle autorità sanitarie locali di
Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Su 665 campioni, 145 erano costituiti
in parte o interamente da carne non specificata. Il prodotto più comunemente etichettato in modo errato è il
macinato, seguito da salsicce e kebab. Carne non dichiarata in etichetta è
stata trovata anche in piatti pronti, come spaghetti alla bolognese e curry,
mentre una porzione di carne di struzzo è risultata contenere solo manzo (Il
fatto alimentare 24/09/2018). Non crediamo che l’Italia si discosti dal trend. Da tener presente quella famosa Piramide alimentare che ogni
tanto vediamo apparire nelle riviste ma che in realtà è misconosciuta. Descrive
una serie di regole nutrizionali e la carne è in punta alla piramide.
Il malaffare
inoltre si è da tempo infiltrato nel mondo animale - corse clandestine di
cavalli, traffico di cani, bracconaggio, uso intimidatorio - ed è approdato nel
mondo degli allevamenti, della macellazione e della distribuzione della carne
sino al settore ittico. ·
https://www.youtube.com/user/AnimalEqualityItalia vari allevamenti intensivi ·
https://www.youtube.com/watch?v=o0VrZPBskpg
conferenza in inglese sul carnismo di Melanie Joy ·
https://www.vegolosi.it/news/melanie-joy-poca-empatia-colpa-del-carnismo/
c.s. in italiano ·
https://www.youtube.com/watch?v=kRB10wnkQAQ
c.s. in italiano ·
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/video/mondo-tv/1080250/universita-oxford-tassa-sulla-carne-per-tutelare-salute.html
Tassa sulla carne rossa ·
https://www.youtube.com/watch?v=s13j72Ky6e8
inferno animale ·
https://www.youtube.com/watch?v=XIo-oCq-UJQ
La fabbrica degli animali ·
https://www.essereanimali.org/04/016/divieto-accesso-allevamenti-intensivi ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5981
allevamenti vari animali ·
https://www.youtube.com/watch?v=-4BwKsfqosw&feature=youtu.be galline ovaiole ·
https://www.essereanimali.org/supporter/
Allevamenti intensivi e macelli ·
https://www.facebook.com/pg/essereanimali/videos/
·
https://www.essereanimali.org/cosa-facciamo/investigazioni/ ·
https://www.essereanimali.org/2018/08/allevamenti-intensivi-riproduzione/
allevamenti ·
https://www.essereanimali.org/il-problema
allevamenti ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/allevamenti-macelli-bovini-italia/ allevamento
e macellazione bovini in Italia ·
https://www.nelcuore.org/?p=35473
galline ovaiole ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6156
conigli ·
https://mercyforanimals.org/survey-two-thirds-of-us-colleges-now-offer macellazione ·
https://www.lastampa.it/2018/10/16/societa/dominion-il-film-documentario-che-mostra-la-sofferenza-degli-animali-negli-allevamenti-RbXlhqsw803CUYP4A6cZqJ/pagina.html
Dominion documentario sugli animali in allevamento ·
http://www.mondopalermo.it/news/l-inchiesta-di-report-sugli-allevamenti-amadori-il-video-shock-e-la-risposta-dellazienda/
Report sugli allevamenti Amadori La società però inizia a prendere una nuova rotta, sta
cambiando e se parliamo di alimentazione non è un cambiamento da poco. Per tante persone che cessano di mangiare animali
"occorrono investimenti, incentivi, progetti a lungo termine di
riconversione di aziende e creazione di posti di lavoro. E per tutto questo ci
vuole tempo. Un passo alla volta" (da Diverse specie un solo pianeta
di Essere Animali luglio 2018). La California ha detto basta alle gabbie negli allevamenti
intensivi: galline, vitelli e scrofe non potranno più essere confinati in spazi
angusti. La Nuova Zelanda è forse l’unico paese al mondo ad aver
abolito i sussidi alla produzione e al sostegno al reddito degli agricoltori.
Molti sono gli allevamenti estensivi e pastorali, è stata emessa una tassa a
carico degli allevatori per ogni animale responsabile di emissioni di metano,
ha adottato una politica di benessere animale sviluppando dei codici di
benessere per ogni specie e per ogni tipo di trasporto. A seguito di una ricerca dell’Università di Oxford
pubblicata sulla rivista Plos One, viene proposto di tassare la carne rossa per
compensare il costo sociale delle malattie provocate dal suo consumo e per
ridurne il consumo stesso. Le superfici agricole destinate al biologico crescono ogni
anno a due cifre, con una superficie intorno al 15% ma le politiche di sostegno
investono fondi pubblici sul biologico italiano solo per cifre inferiori al 3%
del totale come denuncia FederBio nel rapporto Cambia la terra 2018 a tutto
vantaggio dell’agricoltura tradizionale che utilizza pesticidi, diserbanti e
fertilizzanti di sintesi. Inquinando e avvelenando. In occasione dell’Obesity day istituito da pochi anni a
livello mondiale per combattere l’obesità, i promotori italiani dell’Adi,
Associazione di dietetica e nutrizione clinica italiana, hanno messo a punto
una guida alimentare per i 22 milioni di persone che in Italia superano il peso
forma. "Il benessere animale è arrivato ultimo tra i valori
da considerare nell'acquisto dei prodotti alimentari ma è destinato a diventare
un elemento decisivo nei prossimi anni per le sollecitazioni che provengono sia
dall'Europa sia da alcune associazioni attente al problema. Secondo il rapporto
Eurobarometro del marzo 2016, il 94% dei cittadini considera importante o molto
importante proteggere il benessere degli animali di allevamento" dal
dossier Benessere animale: la vita non è solo in gabbia, Il Fatto Alimentare https://ilfattoalimentare.it/benessere-animale-dossier.html Il 47% degli italiani guarda le etichette per cercare
prodotti animal-friendly (Eurobarometro 2016). Nel 2017 è stato presentato un progetto concreto sviluppato
da un gruppo di esperti, medici, veterinari, ingegneri e informatici della
regione Veneto che hanno disegnato il modello per l’Osservatorio One Health
sulla resistenza antimicrobica regionale. Per questo proviamo a fare proposte, accettabili, fattibili
anche perchè altri Stati, aziende, gruppi e singoli cittadini ci offrono il
loro esempio di buone pratiche. Gand nel Belgio (prima al mondo a istituire il Veggie day, un giorno alla
settimana senza carne), dal 2009 ha promosso il giovedì vegetariano. In tutte
le mense delle scuole, delle università, degli uffici pubblici e di alcune
aziende private, viene servito cibo senza animali. L'organizzazione statunitense PETA People for the
Ethical Treatment of Animals con 800.000 membri e sedi diffuse in tutto il
mondo, nel 2012 ha premiato la città di Los Angeles per aver istituito il
Veggie day seguita da San Francisco, Aspen; in Europa da Barcellona,
Nottingham... Meatout è la giornata internazionale senza carne nata con lo
scopo di promuovere un’alimentazione salutare e non violenta, a base di frutta,
verdura e cereali integrali. Sostenuta da numerose organizzazioni sanitarie
statunitensi, tra le principali la American Cancer Society (Società Americana
contro il Cancro), il National Cancer Institute (Istituto Nazionale Tumori), la
John Hopkins University e l’American Heart Association che hanno promosso e
promuovono campagne per la diffusione dell’alimentazione vegetariana. D'altra
parte lo ha fatto anche in Italia l'oncologo Umberto Veronesi. Dato che una corretta alimentazione non può limitarsi ad una
sola giornata all’anno, sono stati creati i meatout mondays “Lunedì senza
Carne”. In Francia oltre 500 personalità lanciano l’appello a
instaurare il “lunedì verde” cioè una dieta senza carne e senza pesce per
proteggere il pianeta, gli animali e la salute umana. Matteo Cupi, Direttore
esecutivo di Animal Equality Italia parla al Parlamento europeo https://campaigns.animalequality.it/matteo-cupi-parlamento-europeo/?utm_source=drip&utm_medium=email&utm_campaign=%F0%9F%87%AA%F0%9F%87%BA+mariangela%2C+eri+al+Parlamento+Europeo+con+me#main-video
sulla campagna “End the Cage Age”
sostenuta da 130 organizzazioni europee di 24 paesi per porre
fine all’era delle gabbie. "Le
specie che ancora oggi sono legalmente allevate in gabbia nell'Unione europea
sono: conigli, galline, polli, anatre, oche, quaglie, scrofe e vitelli. Si
tratta di oltre 300 milioni di animali ogni anno costretti a vivere
all'interno di un sistema crudele che limita in maniera importante le loro
libertà non permettendo di esprimere gli specifici comportamenti naturali "(Ciwf
Compassion in World Farming). https://www.ciwf.it/news/2018/10/una-giornata-storica-per-la-battaglia-contro-le-gabbie?utm_campaign=ECI&utm_source=enewsemail&utm_medium=email#start Il Ministro della Salute Giulia Grillo firma
la petizione End the Cage Age. L'azienda americana Wework ha iniziato nei primi mesi del
2018 a bandire da tutte le sue sedi e dai brand affiliati e attività, il
consumo di carne puntando il dito sugli allevamenti di animali responsabili
dell'inquinamento ambientale. Questa strategia di Wework si inserisce nella
generale tendenza (aumentata del 140% in pochi anni) ad una alimentazione
vegetariana collegando la salvaguardia dell'ambiente alle proprie scelte
alimentari. CIWF
Compassion in World Farming dal 2007 ha avviato un approccio innovativo
con le aziende leader del settore alimentare lanciando i Premi Benessere
Animale per incrementare il benessere animale negli allevamenti e
conferisce premi annuali. Ogni anno, oltre 500 milioni di animali traggono
beneficio dalle scelte compiute dai vincitori https://www.compassionsettorealimentare.it/premi/.
Nel 2018 il premio Good Egg è stato assegnato a Lidl finora primo ed unico
supermercato in Italia che si impegna ad eliminare le gabbie sia
dall'assortimento di uova in guscio sia dagli ingredienti usati in tutti i
propri prodotti. Il premio è stato consegnato anche al Gruppo Sabbatani
produttore di circa 350 milioni di uova ogni anno che si impegna a eliminare le
gabbie da tutte le proprie filiere produttive. La
COOP nel 2017 ha lanciato il progetto sulla filiera avicola, 26 milioni di
polli all'anno, con tutte le uova a marchio con l'etichetta "allevato a terra senza uso di antibiotici".
Successivamente ha avviato una campagna per vitelli, tacchini, suini e pesci
senza antibiotici negli ultimi 4 mesi di vita oltre che per l'arricchimento
ambientale. Si tratta di 270.000 animali di 142 allevamenti. Tassare
la carne rossa per compensare il costo sociale delle malattie provocate dal
consumo di questa e per ridurne il consumo stesso è quanto propone una ricerca
dell’Università di Oxford pubblicata sulla rivista Plos One. Lo studio parte
dal presupposto che la carne rossa può portare a cancro, malattie cardiache e
diabete e la cura di queste malattie rappresenta un costo per la società. La
ricerca sostiene che le malattie legate al consumo di carne rossa costano 285
miliardi di dollari all’anno nel mondo e 220.000 decessi all’anno. Farm
Animal Investment Risk & Return (FAIRR) sostiene che la carne avrà una
"sin tax", una tassa sul vizio che colpisce prodotti dannosi per la
società (tabacco, zucchero...), iniziativa che Germania e Svezia stanno
vagliando. Il passaggio dalle sovvenzioni alla tassazione sembra inevitabile. In Italia Torino, in collaborazione con medici nutrizionisti, scuole e
associazioni, propone una serie di progetti per trasformare la città in
una "vegan city" attraverso la promozione della dieta vegetariana e
vegana sul territorio comunale per salvaguardare l'ambiente, la salute e gli
animali. A Torino si tiene il Veg festival dal 2001, i ristoranti vegani e
vegetariani sono diventati oltre 30 e i negozi che forniscono prodotti
biologici si sono moltiplicati. Torino rientra nelle top ten di cui fa parte
anche Roma (al quinto posto tra le capitali europee) con Londra (famosa per la
sua campagna a favore della cultura vegan, Berlino considerata la capitale
veg per eccellenza). Tra le buone pratiche alimentari, una novità recente è la squadra di calcio
del Galles composta interamente da vegani. D'altra parte non c'è da
meravigliarsi. Molti sono i campioni vegani nello sport. Per citarne alcuni:
Karl Lewis una vera e propria celebrità vincitore di 10 medaglie olimpiche e di
10 nei mondiali; Meagan Duhamel pattinatrice canadese; Venus e Serena
Williams regine del tennis internazionale; Brendan Brazier famoso per le
imprese sportive nel Triathlon; Fiona Oakes campionessa internazionale
nella maratona; Patrik Baboumian campione di body-building come
Massimo Brunaccioni; Keith Holmes campione mondiale di pugilato nella
categoria dei pesi medi; Jack Linquvist campione di ciclismo professionista;
Mirco Bergamasco ex star della nazionale italiana di rugby; Riccardo
Bulgari pluricampione del mondo nel pattinaggio a rotelle; Lewis Hamilton
pilota automobilistico quattro volte campione del mondo di Formula Uno... Nel Regno Unito i vegani (coloro che non si cibano né di animali né di
prodotti di animali), in dieci anni, sono aumentati del 247%. In attesa della chiusura definitiva degli allevamenti
intensivi e il ritorno ai pascoli, o almeno a quella “vita degna di essere vissuta” o “vita
buona” pronosticata dalla FAWC (Farm Animal Welfare
Council”), si può cominciare individualmente e salvare dalla sofferenza
gli animali. Ognuno di noi può farlo, orientando il mercato. Ovvero: ·
Eliminare le gabbie per gli animali
d’allevamento ·
Modificare le normative sull’allevamento, il
trasporto e l’abbattimento per tutti gli animali ·
Tassare la carne rossa per compensare il costo
sociale delle malattie provocate dal suo consumo. ·
Eliminare la pavimentazione grigliata dagli
allevamenti ·
Vietare le amputazioni e le castrazioni ·
Obbligo di anestesia per ogni intervento
chirurgico ·
Combattere lo spreco alimentare ·
Assegnare sussidi alle aziende agricole
ecologiche e locali ·
Negare sussidi alle aziende che inquinano,
maltrattano gli animali e non rispettano le leggi in vigore. ·
Eliminare l'uso preventivo e routinario degli
antibiotici nei mangimi medicati per il quale si è già espressa positivamente
la Commissione EU per cui, se il Parlamento approva la legge per il divieto di
utilizzare antibiotici nei mangimi degli animali, entro tre anni entrerà in
vigore. ·
Obbligo di etichettatura nazionale secondo il
metodo di allevamento che aiuti i consumatori nella scelta (come si fa per le
uova in guscio o per prodotti da agricoltura biologica). I trasporti di animali vivi vengono chiamati "viaggi della morte". Pensare che il trasporto di
carni congelate è in corso da 125 anni, eppure ancora milioni di cavalli,
bovini, suini e pecore soffrono e muoiono ogni anno per essere trasportati su
lunghe distanze, inutilmente, soltanto per essere macellati sul luogo d’arrivo
e per un consumo di cui non vi è alcuna reale necessità. Il trasporto su lunga
distanza di animali vivi destinati alla macellazione è un grande affare
mondiale malgrado gli evidenti e seri problemi di salute, di sicurezza, di
qualità della carne che provoca. Regolamento sul trasporto degli animali Ministero della
Salute: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1263_allegato.pdf L’antiquato trasporto di animali vivi è già stato sostituito in parte dal crescente
commercio della carne e sono disponibili strutture per il congelamento e la
refrigerazione al passo con il XXI secolo. Gli scienziati concordano nel ritenere che il trasporto rappresenti in
genere un episodio incredibilmente stressante nella vita degli animali, in
camion sovraffollati e sporchi, che sconvolgono il loro intero ambiente, perché
possono trovarsi mescolati con altri animali con cui non hanno familiarità,
sottoposti a cambiamenti di temperatura e a spostamenti d’aria, costretti in poco
spazio con cibo e acqua scarsi, senza soste adeguate, ammassati senza
possibilità di muoversi, sdraiarsi, spiegare le ali, riposarsi, sottoposti a
ferite, malattie, possono subire lesioni terribili, disidratazione. Lo stress e
la paura sono così intensi da provocare anche la morte. Destino che non viene
risparmiato neppure ai cuccioli. Non esistono sistemi per un modo non crudele di trasportare gli animali,
inoltre gli eventuali costi a breve termine della macellazione vicino agli
allevamenti di origine sarebbero coperti nel lungo termine dai vantaggi
derivanti dall’evitare la diffusione delle malattie e la ridotta qualità della
carne. Ogni anno oltre un miliardo di animali (500 milioni in Italia) vengono
trasportati all'interno dell'Europa e verso paesi terzi (mucche, vitelli,
maiali, pecore, agnelli, cavalli, asini, polli, conigli...). Percorrono
migliaia di chilometri dai luoghi di nascita a quelli di allevamento, ingrasso
e macellazione. Anche per 4 giorni, per distanze di 2500 km. Ma anche di
settimane e mesi per quelli via mare. L'Italia è il primo importatore in Europa di agnelli e il terzo di vitelli.
Animali giovanissimi spesso non ancora svezzati. Gli animali che arrivano a destinazione, vengono fatti scendere dal camion
con la stessa crudeltà con cui sono stati fatti salire. Ovvero a spintoni,
calci, pungoli elettrici e i piccoli gettati letteralmente nelle gabbie. La FAO definisce il trasporto di animali vivi come "ideale per la diffusione di malattie".
L'Italia è un crocevia per questi viaggi. Dai valichi di Gorizia,
Tarvisio, Brennero, Ventimiglia ai porti di Bari, Brindisi... Si ritiene che 8 controlli su 10 svelino
gravi irregolarità. ·
https://www.ciwf.it/news/2018/06/157-eventi-in-tutto-il-mondo-per-stop-live-transport-noi-a-roma?utm_campaign trasporto via terra ·
https://www.youtube.com/watch?v=vPr1YV1GQkM trasporto di agnelli ·
https://campaigns.animalequality.it/destinazione-macello-italia/?utm_source=drip&utm...
Trasporto di agnelli dall’est ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5379
trasporto di maiali ·
https://www.lav.it/news/stopthetrucks-immagini-esclusive
trattamento crudele di bovini durante il trasporto ·
https://www.lav.it/aree-di-intervento/allevamenti-e-alimentazione/trasporti-animali ·
https://campaigns.animalequality.it/destinazione-macello-italia/?utm_source=drip&utm_medium=email&utm_campaign Trasporto dall’est Europa, destinazione
macello ·
https://www.corriere.it/video-articoli/2016/06/29/quei-viaggi-oltre-30-ore-il-macello-l-appello-l-ue-imponga-limiti-legge/ trasporto via mare ·
https://www.lav.it/aree-di-intervento/allevamenti-e-alimentazione/trasporti-animali
campagna trasporti LAV Alcuni paesi europei come Germania, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia hanno
chiesto direttamente all'Unione Europea di modificare la normativa che regola
il trasporto di animali vivi (Regolamento del Consiglio CE n. 1/2005). Il Comitato scientifico veterinario dell'Unione Europea chiede da anni
la macellazione degli animali il più vicino possibile al luogo di allevamento e
la fine di questi "viaggi della morte". L’Organizzazione Eurogroup for animals, con la campagna “Stop The Trucks”,
ha raccolto oltre un milione di firme per chiedere all’Europa lo stop ai “viaggi della morte” per le
condizioni disumane in cui versano gli animali trasportati. Il numero è impressionante:
un miliardo e 37 milioni di animali di cui 1 miliardo di polli o altre specie
avicole e 37 milioni tra bovini, suini, pecore, capre ed equini. Il Lussemburgo ha discusso una legge (approvata alla camera il 6 giugno
2018) sul trasporto degli animali che deve essere congegnato in modo tale da
garantire la sicurezza e il benessere degli animali durante il trasporto. Vietare il trasporto di animali vivi su lunga distanza e sostituirlo con il
trasporto di carne con mezzi frigoriferi o ridurre a 8 ore (campagna
"8hours") il trasporto per i mammiferi e a 4 ore per gli uccelli. Potenziare gli organici e i controlli veterinari alle frontiere e lungo le
strade. Stabilire requisiti stringenti e specifici per il trasporto e innalzare il
livello di formazione degli autisti e degli addetti che dovranno essere resi
responsabili degli animali durante il trasporto in modo da dover pagare per le
perdite economiche in caso di morte, lesioni ed ecchimosi che si verifichino
durante il viaggio. Sviluppare un sistema di incentivi per gli allevatori che si limitano a
trasportare gli animali al mattatoio vicino. Norme sull’etichettatura affinchè i consumatori non vengano ingannati sul
paese d’origine. "Se i macelli
avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani" Lev Tolstoj. L’immenso mattatoio, poiché è ben nascosto, ci consente di
definire l’uccisione di miliardi di animali per la nostra alimentazione: “società civile”. Leonardo Caffo. Dopo aver vissuto la costrizione degli allevamenti intensivi, la sofferenza
del lungo trasporto, arrivati al macello gli animali subiscono l’estrema
crudeltà: annusano l'odore acre del sangue, ascoltano i lamenti e le urla di
terrore dei propri compagni, cercano di scappare ma vengono fermati con
scariche elettriche, picchiati. Prima di essere uccisi, gli animali vengono storditi per legge (con pistola
o fucile a proiettile captivo (cioè provvisto di una punta di
ferro di 6 cm che penetrando nel cranio provoca un rapido stordimento ma non
uccide), con elettronarcosi, commozione cerebrale, esposizione al
biossido di carbonio o uso di gas, ma spesso a causa della fretta, lo
stordimento non si verifica per cui gli
animali ancora coscienti (molti di loro lo restano fino all'ultimo e si
ritrovano soffocati dal sangue che riempie loro la bocca e il naso) vengono
appesi per gli arti inferiori oppure stesi lateralmente su un piano in attesa
della iugulazione. Con un coltello vengono recisi i grandi vasi sanguigni del
collo o del petto per permettere il completo dissanguamento. Senza parlare dei
metodi altrettanto cruenti come la decapitazione, la dislocazione del collo o
l'impiego del "cassone a vuoto", un metodo praticato per la
“selvaggina” da allevamento, inserita in una scatola a tenuta stagna in cui
viene provocato il vuoto che causa la morte. Le investigazioni di Animal Equality hanno filmato “operatori che maltrattano gli animali spingendoli e tirandoli con
violenza, operatori che colpiscono i bovini in testa con una forca e una
spranga, animali bendati in maniera inadeguata e terrorizzati, animali
macellati senza stordimento efficace, animali sgozzati ancora coscienti e
lasciati ad agonizzare per interi minuti” La mancanza di conseguenze penali concrete per chi infrange la pur
pusillanime legge e la totale assenza di controlli severi all’interno dei
macelli mette in luce i notevoli e gravissimi buchi normativi. La macellazione
avviene in luoghi a porte chiuse all’interno dei quali non si sa davvero se le
leggi italiane vengano rispettate. Anche i politici ne sono responsabili. ·
https://www.corriere.it/animali/16_marzo_30/video-mostra-
mattatoio francese ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5020
macello di cavalli ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5560
maiali al macello ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5407
macellazione maiali ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5962
macelli ·
https://www.youtube.com/watch?v=-TXrs7iYScs
Il pianto del toro ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5939
agnelli al macello ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6180
macello polli ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6040
mattatoio ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6184
macello conigli ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6224
macello agnelli ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6147
macello polli ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6184
macellazione avicunicola ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/maiali-macello-italia/ ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6168 macello maiali ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/macellazione-bovini/ mattatoio
·
https://www.youtube.com/watch?v=UrCbAiN1XSs
mattatoio bovini ·
https://www.youtube.com/watch?v=kBbxZmRhjRA
mattatoio bovini ·
https://video.corriere.it/usa-video-choc-macello/097c0538-ece5-11e1-89a9-06b6db5cd36c
mattatoio ·
https://www.l214.com/video mattatoio francese ·
https://www.animalequality.it/video-macello-maiali/ ·
https://www.essereanimali.org/2015/10/terribili-violenze-nei-macelli-finlandesi
·
http://www.today.it/rassegna/video-mattatoio-francia.html ·
https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/31/pasqua-essere-animali-dentro-le-mura-di-un-macello-di-agnelli/1552068/ macello
agnelli ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/allevamenti-macelli-bovini-italia/
mattatoio ·
https://campaigns.animalequality.it/matteo-cupi-parlamento-europeo/?utm_source=drip&utm macello
maiali ·
https://campaigns.animalequality.it/matteo-cupi-parlamento-europeo/?utm_source=drip&utm_medium=email&ut
macellazione conigli ·
https://campaigns.animalequality.it/matteo-cupi-parlamento-europeo/
macello maiali ·
https://www.ciwf.it/campagne/macellazione/telecamere-nei-macelli-il-convegno/ ·
https://www.corriere.it/animali/16_marzo_30/video-mostra-orrori-dentro-mattatoio-scandalo
mattatoio in Francia ·
https://www.essereanimali.org/2018/10/essere-animali-tv-francia-denuncia-terribili-condizioni-maiali In Inghilterra, il 4 maggio 2018, è entrata in vigore la legge per cui ogni macello
inglese deve installare in tutte le aree dove sono presenti animali vivi,
sistemi di video sorveglianza. Le riprese verranno conservate per 90 giorni e i
veterinari ufficiali vi possono accedere illimitatamente. La legge potrà essere
estesa anche ad altri territori della Gran Bretagna. La Scozia infatti ha
avviato una consultazione pubblica sulla legge inglese. In Francia dopo le iniziali promesse (a seguito delle terribili immagini
diffuse dall'associazione L214) si è fatto un passo indietro. Si è optato per
una sperimentazione di 2 anni con l'introduzione volontaria delle telecamere. In Israele i macelli avranno le telecamere a circuito chiuso 24 ore su 24 e
le registrazioni saranno analizzate dal servizio veterinario del Ministero
dell'Agricoltura. La Vallonia (Belgio) ha promosso le telecamere di videosorveglianza nei
macelli e la possibilità di consultare le registrazioni. Obbligo di sistemi di video sorveglianza nei macelli (proposta presentata ad
aprile 2018 da CIWF, Animal Law e Legambiente). “Fintanto che l'uomo continuerà a distruggere
senza sosta tutte le forme di vita, che egli considera inferiori, non saprà mai
cos'è la salute e non troverà mai la vera pace. Gli uomini continueranno ad
ammazzarsi fra loro fintanto che massacreranno gli animali. Colui che semina
l'uccisione e il dolore non può raccogliere la gioia e l'amore.” Pitagora A prescindere dai pochi maiali salvati dalla morte, che
vivono nelle famiglie o nei santuari di volontari, i maiali vengono allevati
per l’alimentazione anche se la correlazione fra consumo di carne e problemi di
salute non è una novità: lo aveva già dichiarato nel 2015 la IARC
(International Agency for Research on Cancer) per conto dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità. A darne ulteriore conferma è stato, nel 2017, un altro
ente autorevole, la rivista scientifica British Medical Journal che sottolinea
come il consumo di questi alimenti incrementa la mortalità umana che può
arrivare addirittura al 26%. Il maiale è un cinghiale che l'uomo ha addomesticato circa
7.000 anni fa. Maiali e cinghiali appartengono alla stessa specie: Sus scrofa. Secondo Roberto Marchesini (filosofo,
etologo, saggista), il maiale è
un animale da compagnia a tutti gli effetti, un animale unico ed eccezionale, dalle grandi capacità comunicative.
I maiali sono dei grandi chiacchieroni, imparano il loro nome e tendono a
rispondere con un sonoro grugnito. Comunicano con noi umani e fra loro con
grugniti sempre diversi. Un grugnito per l'allerta, uno per il cibo, uno per il
saluto e anche per il rammarico. Secondo
Tom Regan (universalmente riconosciuto come il più grande filosofo portavoce
del movimento per i diritti degli animali), i maiali sono intelligenti quanto i
cani (se non di più). Quel che può sorprendere sono i risultati di studi che
dimostrano che i maiali possono sviluppare comportamenti che li pongono allo
stesso livello cognitivo dei primati non umani. Chi
vive con un maiale per amico dichiara che questi animali sono speciali, affettuosi pacifici, molto intelligenti,
curiosi e protettivi nei confronti del loro branco umano o animale che
sia. Amano l'acqua, giocano con la neve e se si butta loro una palla la
riportano come fa il cane. Amano la musica e se sentono suonare si rilassano e
si appisolano. Se una persona canta grugniscono con lei. Sono giocosi, ricchi affettivamente, riservati, rispettosi
delle loro forme di igiene. Adorano le carezze sulla pancia e gorgheggiano di
felicità muovendo la coda come fa il cane. Sono animali molto
delicati, mai invadenti non amano la confusione. I maiali si
divertono e ridono quando sono rilassati e in pace con il mondo. Lanciano
grugniti di dolore alla morte di uno di loro. Sono
ricettivi, possono persino essere permalosi se vengono sgridati e,
contrariamente a quanto si crede, sono molto puliti. Si rotolano nel fango
quando devono proteggersi dal sole e dagli insetti. Sono attenti all'igiene e fanno i bisogni sempre nello stesso posto,
mai nei luoghi in cui dormono. Ci tengono a dormire in giacigli di paglia puliti
e asciutti. Si
vedono maiali tenuti al guinzaglio e portati in passeggiata come si fa con i
cani. I maiali
sono gli ultimi degli ultimi tra i mammiferi (ma sono tanti gli animali ultimi
tra gli ultimi). Tutto di loro viene usato e vengono usati per tutto,
compresa la sperimentazione, il trapianto di organi. Le valvole dei loro cuori
battono in tanti petti umani. In
Italia esistono 26.000 allevamenti, quasi tutti illegali o che praticano
l’illegalità, dove vengono uccisi ogni
anno 12 milioni di maiali. Per lo più si concentrano in Lombardia,
Emilia Romagna, Piemonte e Veneto (84%). In
Europa vengono macellati ogni anno 250 milioni di maiali allevati per la
maggior parte in allevamenti intensivi (dati Eurostat). L'Italia è all'ottavo
posto in Europa. Negli Stati Uniti si uccidono 70 milioni di maiali ogni anno
mentre in Cina 500 milioni. Cifre da inorridire. Gli
allevamenti di maiali, oltre che essere dei luoghi insani e crudeli dove gli
"standard di eccellenza" sono una mistificazione, un'utopia, non
rispettano neppure le norme minime, riservano agli animali atrocità e
sofferenze ma ricevono ugualmente finanziamenti da parte dell'Europa. Il
benessere animale non è tra i criteri di ammissibilità per i suddetti
finanziamenti. Ma neppure la legalità. Gli
animali all’ingrasso vivono in situazioni di sovraffollamento che provocano
stress e anche aggressioni, sotto la luce artificiale, sui pavimenti a grate in
cui si incastrano le zampe, con le deiezioni che finiscono nei pastoni. I box
sono costruiti solitamente in cemento creando una situazione disagiata e
innaturale per i maiali che hanno bisogno di grufolare. In questi capannoni
d’estate il caldo è insopportabile per questi animali dalla pelle delicata. Le investigazioni effettuate hanno mostrato un viaggio all'inferno. Gli animali sono trattati come prodotti e non esseri senzienti. Vivono al
chiuso, in ambienti sovraffollati, sporchi e spogli, su pavimentazione
fessurata o di cemento, in assenza di paglia o di qualunque altra forma di
lettiera. Respirano ammoniaca e non aria fresca, non vedono mai la luce del
sole. Ratti e topi circolano liberamente. I maiali vivendo ammassati urinano gli uni sugli altri, escrementi sono
presenti nelle mangiatoie e ricoprono il corpo degli animali. Cuccioli abbandonati senza cure, schiacciati e gettati uno sull'altro come
spazzatura; zone di ingrasso stracolme di animali feriti, malati, non
curati. Animali morti e animali agonizzanti lasciati senza
assistenza e cura. Animali troppo deboli per muoversi, con lesioni e infezioni,
scrofe senza accesso all'acqua, carcasse di porcellini e di feti abbandonati. Animali spostati in maniera violenta con calci e
bastoni o sollevati per le zampe e scaraventati a terra. Per il
sovraffollamento e lo stress, la mancanza di stimoli, la noia, molti animali
esercitano il cannibalismo mangiando le orecchie dei propri simili. All'età di 9 mesi e 160 kg di peso i maiali vengono avviati alla
macellazione. Ma anche prima. Al macello gli animali vengono storditi con corrente elettrica e subito dopo
con un colpo in testa, poi sgozzati e lasciati agonizzanti per molti minuti. Per il mancato rispetto della Direttiva 2008/120/CE l'Italia è sotto
minaccia di procedura d'infrazione. Il Ministero della Salute si è quindi
attivato pubblicando un Piano di azione nazionale per la prevenzione della
caudectomia e il miglioramento del benessere animale, impegnandosi a partire
dal 1 gennaio 2019 per il controllo della legalità negli allevamenti. “La mancata applicazione della Direttiva 2008/120/CE sulla protezione dei suini nella
maggior parte degli Stati membri”, ha dichiarato Reineke Hameleers, direttrice
di Eurogroup for Animals “è un esempio
lampante dell’inerzia delle autorità nazionali e comunitarie di
regolamentazione quando forti interessi economici sono in contrasto con il
benessere degli animali”. Le scrofe sono madri amorevoli, in natura costruiscono un nido accurato per
la prole accessoriandolo con ramoscelli e rami che cambiano ogni notte. Sono circa 500.000 in Italia, come tutti i mammiferi, allattano,
proteggono, educano e difendono dai pericoli i loro piccoli. Lo scopo per il
quale vengono allevate è la riproduzione e quindi sono sottoposte a un processo
continuo. La gravidanza dura circa 16 settimane e nascono in media 11 suinetti. Le scrofe degli allevamenti
intensivi vengono inseminate artificialmente, partoriscono di continuo, 2,5
volte all'anno per 2/3/5 anni e vivranno quasi tutta la loro breve vita in
piccolissime gabbie di gestazione che le fasciano completamente (5
settimane) per poi passare a quelle di allattamento (21/28 giorni). Queste gabbie limitano qualunque movimento, causano problemi fisici come
piaghe da decubito e disfunzioni alle zampe, sono piccole al punto che gli
animali non riescono neppure a girarsi e spesso schiacciano i loro cuccioli. Il
tasso di mortalità è altissimo e molti suinetti vengono lasciati agonizzare. Quando non sono più feconde, le scrofe finiscono al macello come tutti gli
altri animali. Stordite con una scarica
elettrica e subito dopo con un
colpo in testa, infine sgozzate e lasciate agonizzanti per diversi
minuti. Nelle video-inchieste, sono visibili scrofe con ferite sul dorso, dovute allo
sfregamento contro le sbarre delle gabbie. La costrizione fisica e l’impossibilità di esprimere i propri
comportamenti naturali generano in loro uno stato di permanente frustrazione psicologica e
depressione, evidente negli sguardi disperati documentati dalle
immagini. Animali che potrebbero vivere 12 anni vengono macellati per infertilità e/o
zoppie intorno ai 2-3 anni. https://www.youtube.com/watch?v=1rmBbcvv3_0 la loro voce Sono i suinetti appena nati che a 3/4 settimane di vita vengono allontanati dalla
madre mentre il naturale svezzamento avverrebbe a 3/4 mesi. Le peggiori efferatezze avvengono su di loro. Nei primi 7 giorni di vita subiscono dolorose mutilazioni senza l'uso di
anestesia o analgesici: Le operazioni sono dolorose per i suinetti indipendentemente
dal mezzo utilizzato, sia esso un coltello, un paio di pinze, un bisturi o le
mani. Richiedono tempo, minano il benessere degli animali. Il suinetto urla
mentre l'operaio lo afferra e lo maneggia senza cura tenendolo a testa in giù
sotto lo sguardo della madre che assiste impotente e reagisce in maniera
ossessiva e disperata. Poi il suinetto viene letteralmente lanciato,
sanguinante e dolorante, nei box con il rischio di ulteriori traumi
e lesioni. Il dolore acuto di queste operazioni brutali, quasi sempre
effettuate da operai e non da veterinari, secondo il prof. P.Jensen della
Linkoping University, durerà tutta la vita mentre potrebbe essere evitato
sostituendo la brutalità con pratiche alternative, economicamente e
tecnicamente realizzabili. L'assurdità è che da una parte abbiamo leggi che difendono gli animali (non
applicate) e dall'altra forme di tortura legalizzate accompagnate
dall'ipocrisia imperante che predica il "benessere degli animali" e
vieta la loro "sofferenza inutile". La sofferenza, utile agli
allevatori, è permessa. Quindi per sillogismo, la sofferenza è permessa. “Preferiamo non sapere tutto questo perché
l’ignoranza indubbiamente ci facilita la digestione”, come ha dichiarato
Danilo Mainardi, etologo, ecologo, divulgatore scientifico. Mentre
i maiali, le scrofe, i suinetti di pochi giorni vivono il loro inferno senza
che controlli, leggi ed etica facciano capolino, i dogmi economici violati
aprono le porte allo scandalo. La
filiera del prosciutto Dop collega allevatori, scrofaie, ingrassatori, macelli,
prosciuttifici, consorzi, istituti di certificazione. Dalla
Procura di Torino e di Pordenone, nel 2018, sono stati posti sotto inchiesta 140 allevamenti e centinaia di allevatori con
l'accusa di frode in commercio
per il prosciutto di Parma e di San Daniele. Anzichè utilizzare maiali
della razza Duroc italiana come pretende il disciplinare, hanno usato quella
danese a crescita veloce, praticamente ledendo l'immagine del prodotto Dop e
facendo pagare al consumatore cifre più alte. Contemporaneamente
sono stati commissariati dal Ministero,
per 6 mesi, i due organi di controllo che non hanno controllato
(Istituto Parma Qualità e Ifcq Certificazioni). Sono state comminate multe
molto salate agli allevatori e cambiati i vertici dei due organi direttivi. Il
paradosso è che nonostante l'eccezionalità della notizia, i media non ne hanno parlato e neppure
Coldiretti, o pochissimo, sottovoce, solo a livello locale. Il tutto di fronte
al paventato rischio di collasso del mercato del settore. Il dio Denaro impera. La
legge tutela con impeto il consumatore ma non il consumato. ·
https://www.gabbievuote.it/maiali.html ·
https://www.youtube.com/watch?v=7YxC7YcRW88
taglio della coda al suinetto ·
https://www.endpigpain.eu/?lang=it
castrazione suinetti ·
https://ilsalvagente.it/2017/09/13/mutilazioni-e-agonia-le-sofferenze-dei-suini-in-batteria/
maiali ·
https://www.endpigpain.eu/?lang=it
amputazioni ·
http://www.prosciuttocrudele.it/ ·
https://www.essereanimali.org/2017/07/testimonianza-investigazione-sofferenza-prosciutto-parma ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/allevamenti-intensivi-maiali/ ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/macellazione-maiali/ ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/maiali-macello-italia/ ·
https://www.gabbievuote.it/maiali.html ·
https://ilfattoalimentare.it/video-prosciuttopoli-scandalo.html ·
https://www.aussiepigs.com/
scrofe ·
https://www.youtube.com/watch?v=jYM14EotJzg
mamme in gabbia ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/maiali-macello-italia/
maiali al macello ·
https://www.youtube.com/watch?v=w7_g2jHoUS8 concepimento maiali ·
http://www.greenreport.it/pesca-e-allevamenti/video-inchiesta-ciwf-sulle-scrofe-in-gabbia-che-producono-il-prosciutto-dop-video/
maiali del prosciutto di Parma ·
https://scienze.fanpage.it/le-scrofe-italiane-vivono-in-gabbia-e-allattano-tra-le-sbarre-i-suini-che-saranno-prosciutti/ mamme in gabbia ·
http://www.greenreport.it/pesca-e-allevamenti/video-inchiesta-ciwf-sulle-scrofe-in-gabbia-che-producono-il-prosciutto-dop-video/ mamme in gabbia ·
https://video.ilmattino.it/evil_farm_workers_use_swords_to_rip_piglets_out_of_pregnant_sows_truly_sickening_footage-1993269.html
maiali sgozzati con le sciabole ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/macellazione-maiali/ macellazione ·
https://video.corriere.it/dalla-nascita-macellazione-vita-maiali-allevamenti-lager/e8dd18ba-0174-11e5-87d4-e85f3d259d8e
allevamento lager ·
https://www.youtube.com/watch?v=Utau60s8VNw scrofe in sala parto ·
https://www.francetvinfo.fr/economie/emploi/metiers/agriculture/video-jambon-de-parme-une-vie-de-cochon_2957627.html prosciutto di Parma ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6168
loro non vogliono morire: maiali, buoi ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6085
mutilazione dei suinetti ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5981
allevamenti intensivi vari animali ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5678
Il suono dell’inferno ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5560
maiali al macello in Lombardia ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5407
macellazione maiali ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5306
gabbie di gestazione scrofe in tedesco ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5189
allevamento maiali in italiano ·
https://www.essereanimali.org/allevamento-da-chiudere?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=name_finalmente_posso_parlarti_dellincubo_in_cui_ho_vissuto&utm_term=2018-09-16
maiali presi a bastonate ·
https://www.youtube.com/watch?v=7YxC7YcRW88
taglio coda ai suinetti ·
https://www.youtube.com/watch?v=4kR7fa5TT_A&feature=youtu.be
allevamento suini in Italia ·
https://campaigns.animalequality.it/alice-trombetta-byoblu/?utm_source=drip&utm_medium=email&utm_campaign=mariangela+oggi+ero+dai+Carabinieri#main-video
allevamento maiali ·
https://www.essereanimali.org/allevamento-da-chiudere ·
https://www.essereanimali.org/2018/02/8-milioni-maiali-allevati-in-Italia-cosa-sappiamo
mutilazione maialini senza anestesia ·
https://www.essereanimali.org/2018/02/8-milioni-maiali-allevati-in-Italia-cosa-sappiamo
maiali ·
https://www.essereanimali.org/prosciuttocrudele/
maiali ·
https://www.animalequality.it/amazon/ allevamento di maiali ·
https://www.animalequality.it/video-macello-maiali/ ·
www.animalequality.it/allevamenti-maiali/ ·
www.essereanimali.org/2017/07/testimonianza-investigazione-sofferenza-prosciutto-parma ·
www.corriere.it/animali/15_maggio_24/dalla-nascita-macellazione-vita-maiali... ·
www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/allevamenti-intensivi-maiali/ ·
www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/macellazione-maiali/ ·
www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/maiali-macello-italia/ La
castrazione potrebbe essere sostituita da pratiche alternative, economicamente
e tecnicamente realizzabili come il “vaccino” che esiste da quasi dieci
anni e può essere inoculato nell’animale giovane producendo gli stessi effetti
della castrazione. Viene utilizzato in oltre 63 paesi del mondo e parzialmente
in Australia e Brasile. Non praticano
il taglio della coda: Cipro, Finlandia, Lituania, Slovacchia, Norvegia, Regno
Unito. Già nel 2009
la FVE Federazione Europea dei Veterinari si è dichiarata ufficialmente contraria alla pratica della castrazione
chirurgica dei suini e a favore
dell'adozione dell'immunovaccino. Incredibilmente la delegazione italiana dei veterinari si è
astenuta dal votare questa mozione. Nel 2010 è arrivata la
Dichiarazione di Bruxelles: Boars 2018 - Fine della castrazione entro il 1
gennaio 2018 (firmata anche dall'Italia). Ma la castrazione chirurgica è
ancora in auge. Inghilterra e Irlanda non praticano
la castrazione da tempo. Spagna e Portogallo l'hanno ridotta dell'80%. E’
stata vietata in Svizzera dal 2009. Nei Paesi Bassi e Belgio è stata
notevolmente ridotta. In Norvegia è vietata dal 2015 e in Germania dal
2018. Vietata anche in Olanda e Danimarca. Altri Paesi
hanno preso l'impegno di praticare la castrazione con l'anestesia. Ci sono
persone meravigliose che praticano la compassione e l'empatia, che salvano gli
animali dalle atrocità, creano rifugi chiamati santuari, più di 30 in Italia (tanti altri piccoli o familiari), dove
migliaia di animali sottratti ai macelli, agli allevamenti intensivi e ai
maltrattamenti possono riappropriarsi della loro vita. Nel
Regno Unito le scrofe sono tenute all'aperto con capanni per riparo e per
partorire. Non vi sono gabbie di gestazione, nè gabbie di allattamento. I
capanni sono forniti di paglia e al momento dello svezzamento i suinetti
vengono portati al coperto ed allevati in sistemi intensivi o estensivi. In
alcuni paesi i suini sono tenuti in gruppi al coperto, sui pavimenti solidi
provvisti di paglia o altro con funzione di lettiera, materiale in cui
grufolare con maggior opportunità per esprimere i propri comportamenti
naturali e muoversi liberamente nel capannone con meno affollamento, meno
conflitti, meno noia per mancanza di stimoli, meno morsicature delle code. Le
scrofe possono partorire già in capanni o recinti. CIWF Italia Onlus ha assegnato il premio Good Pig per il
benessere dei maiali alle aziende che usano, o si impegnano a farlo, sistemi di allevamento
rispettosi del benessere di scrofe e suini da carne. https://www.compassionsettorealimentare.it/premi/premio-good-pig/ La
finalità dell’allevamento intensivo è pur sempre l’uccisione ma almeno la vita,
con le buone pratiche, può cessare di essere una continua tortura. Chi non è perseverante non otterrà mai alcun
cambiamento. Tom Regan da Gabbie
Vuote. Attuazione
della Dichiarazione di Bruxelles "Boars 2018" Controllo
pressante e inderogabile sull'applicazione della Direttiva 2008/120/CE (decreto
legislativo 122/2011 e 146/2001) come avvalorato dalla lettera del 22/06/2018
del Direttore Generale Ministero della Salute, Silvio Borrello. Divieto
di ogni mutilazione (castrazione, caudectomia, stroncatura dei denti). Divieto
delle gabbie di gestazione per le scrofe. Procedimento
di interdizione dall'attività di allevamento per coloro che si sono resi
responsabili del reato di maltrattamento e/o uccisione. Togliere
le sovvenzioni nazionali e comunitarie agli allevamenti che non rispettano la
Direttiva e praticano l'illegalità. Installazione di
apparecchiature per la videosorveglianza. I galliformi, polli, tacchini, galline, quaglie... sono gli
animali allevati e macellati in quantità notevolmente maggiore rispetto a tutti
gli altri usati per l'alimentazione (esclusi i pesci). Negli allevamenti intensivi, il becco delle galline, dei
polli, dei tacchini e delle anatre viene spesso rimosso per ridurre le ferite
che gli uccelli stressati, costretti a vivere in pochissimo spazio, possono
procurarsi tra di loro. "Solo il dolore è
verità; di tutto il resto si può dubitare" (J.M. Coetzee, scrittore, saggista e accademico sudafricano,
Premio Nobel per la letteratura 2003) Il pollo è il gallo giovane che ancora non ha raggiunto la maturità
sessuale, il maschio della gallina. Sono animali socievoli che instaurano forti legami di amicizia
e formano una struttura sociale coesa. Comunicano con richiami, contatto e
manifestazioni visive. Un pollo può "conoscere" fino a 50, talora 100
animali della sua specie. Ama grattare il suolo, lisciarsi le piume, razzolare,
stirarsi le ali e fare bagni di polvere. In Italia si allevano oltre 500 milioni di polli da carne o broiler
(Istat 2016) e, nel 2016 sono stati macellati 525 milioni di animali di
cui il 99% cresciuti nei capannoni degli allevamenti intensivi, separati i
maschi dalle femmine e non in gabbia. Appartengono a razze selezionate per crescere il più rapidamente possibile a
scapito della loro salute. Il pollo è una vera macchina da carne che aumenta di
peso in poche settimane. Nei capannoni chiusi vengono stipati decine di migliaia di animali: con una
densità di 10-15 per metro quadro. Lo spazio utile per ogni pollo è inferiore a
una scatola di scarpe. Non vedono mai la luce del sole o un filo d'erba. Questi
ambienti affollatissimi provocano loro gravi patologie. Privati di esercizio
fisico, soffrono di problemi di locomozione. La lettiera non viene cambiata e
si carica di ammoniaca che provoca infiammazioni cutanee, zampe deformate. Sono alimentati a dismisura e sviluppano problemi agli arti, a causa del
peso elevato visto che la crescita viene accelerata in modo che a sole 7
settimane di vita gli animali siano pronti per l'abbattimento. Molti polli
soffrono inoltre di problemi cardiovascolari e respiratori causati dall'elevato
ritmo di crescita che porta a un rapido aumento della muscolatura ma non
altrettanto di cuore e polmoni. Non potendosi spostare fino alla mangiatoia
alcuni muoiono di fame e di sete. Sono sottoposti a trattamenti farmacologici che favoriscono l'antibiotico
resistenza contro la quale si è espressa la Commissione EU. Non esiste
un'etichettatura in base al metodo di allevamento, se non volontaria. Le condizioni in cui vivono impediscono ai broiler di compiere i
comportamenti normali della specie e li costringe a restare immobili per i 2/3
della loro vita, appollaiati sui propri escrementi. Illuminazione artificiale, rumore, temperature elevate sono
le condizioni normali a cui sono costretti. L’alimentazione è costituita integralmente da mangimi
industriali composti da cereali transgenici, proteine animali, oli esausti. Le investigazioni effettuate dalle associazioni hanno mostrato: Il cappone è un pollo maschio castrato senza anestesia a
circa 2 mesi di vita, un'operazione molto dolorosa che spesso finisce con la
morte dell'animale per infezione. La sua vita è brevissima, in media 35/40
giorni. Sono animali selezionati per produrre carne. Creati in laboratorio da
modificazioni genetiche riescono ad ingrassare fino a raggiungere il peso
adatto alla macellazione e vendita in brevissimo tempo. ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5913
dall'incubatrice al supermercato ·
https://www.essereanimali.org/incubo-dei-pulcini
primo giorno di vita dei pulcini ·
https://www.ciwf.it/animali/polli-da-carne/allevamento-intensivo-dei-polli/ ·
https://www.essereanimali.org/cosa-facciamo/investigazioni/ ·
http://www.greenstyle.it/allevamenti-polli-animal-equality-denuncia-maltrattamenti-233968.html ·
https://www.ciwf.it/animali/polli-da-carne/allevamento-intensivo-dei-polli/ ·
https://www.ciwf.it/animali/polli-da-carne/allevamento-intensivo-dei-polli/ ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6180
macello di polli ·
https://www.animalequality.it/una-vita-in-gabbia/ il
pollo è pronto ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6147 la fettina di pollo
al contrario ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6060 la girandola di
polli ·
https://ilfattoalimentare.it/benessere-animale-polli-video.html allevamento broiler A questi animali non spetta sorte migliore rispetto ai polli. Allevati per
poi essere uccisi e mangiati la programmazione della loro vita è, anche in
questo caso, mirata a far loro raggiungere il peso nel minor tempo possibile.
Le femmine vivono circa 100 giorni, i maschi 140. Inseminati forzatamente e fatti nascere negli incubatoi, i tacchini vivranno
poi in enormi capannoni, ammassati fra loro. Il becco viene reciso alla nascita
per evitare episodi di aggressività che possono comportare perdite per
l’allevatore. Le condizioni di vita sono orribili, come per i polli. ·
https://www.youtube.com/watch?v=6qr-50e3Gqo
' ·
http://www.laverabestia.org/wordpress/questa-vita-tacchino/ ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=330 ·
https://www.youtube.com/watch?v=PW5Q5swFQaA
polli e tacchini ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6045
la vita di un tacchino Le quaglie sono piccoli galliformi molto apprezzate per la
compagnia. Sono animali che vivono in gruppo, preferiscono stare al riparo e
trascorrono il tempo alternando fasi di riposo ad altre in cui razzolano,
beccano, si rotolano nella sabbia o si prendono cura del piumaggio. Sono i più piccoli e dimenticati animali d’allevamento. Oltre 140 milioni di quaglie sono allevate in Europa ogni anno, 1,4 miliardi
nel mondo. In Europa l’allevamento in gabbia delle quaglie è il terzo più diffuso e ad
ora non esiste alcuna legislazione specie-specifica che le protegga. Le investigazioni girate in allevamenti europei, hanno dimostrato che
proprio nel nostro Paese sono state rilevate le peggiori condizioni di vita. In Italia 29 milioni di quaglie sono allevate per produrre carne e uova. La maggior parte finisce nella filiera della carne e viene macellata alla
giovanissima età di 5 settimane. Le quaglie allevate per le uova vengono invece macellate all’età di 6 mesi e
trascorrono tutta la loro vita in gabbie minuscole, di 86 cmq. (l'equivalente
di un sottobicchiere da birra), impilate una sull'altra fino a raggiungere 5
livelli, dove per spostarsi da un lato all’altro devono letteralmente
calpestare un loro simile. Negli allevamenti intensivi in gabbia, questi
animali non toccano il suolo e quindi non possono fare i “bagni di polvere”, nè
nascondersi e proteggersi da altri animali più aggressivi. La verità è che non
riescono nemmeno a muoversi. Sono loro impediti anche altri comportamenti
naturali come: ·
il volo ·
la corsa ·
la migrazione ·
la possibilità di deporre le uova nei nidi ·
la ricerca di cibo Nonostante si possa pensare che le quaglie allevate a terra stiano meglio
rispetto a quelle nelle gabbie, questi animali sono costretti a vivere a
densità altissime, più alte addirittura di quelle nelle gabbie da batteria.
All’interno delle gabbie ci sono circa 30/40 animali per la produzione delle
uova; mentre, per la produzione delle carni, si stipano all’interno delle
gabbie fino a 80 esemplari. Le alte densità aumentano il rischio che le quaglie si spennino l’un
l’altra, rendendo necessario il debeccaggio. Inoltre all’interno delle gabbie
gli animali più deboli non riescono a difendersi e vengono attaccati dagli
altri animali. Negli allevamenti viene fatto uso costante di antibiotici,
indispensabili per evitare il proliferare di malattie tra gli animali. L’allevamento delle quaglie sta crescendo sempre di più, nel
2014, sono state allevate circa 1.4 miliardi di quaglie. La Cina è il primo
produttore a livello mondiale con 1.2 miliardi di animali allevati. In Europa
la Spagna è il primo produttore con 66 milioni. L’Italia è il terzo produttore
europeo con 28.5 milioni di quaglie macellate all’anno. ·
https://www.ciwf.it/campagne/end-the-cage-age-basta-animali-in-gabbia/basta-quaglie-in-gabbia/
·
https://www.youtube.com/watch?v=7g5VuujHC3c
macellazione quaglie ·
https://www.youtube.com/watch?v=6_HGv44FR3A
allevamento ·
https://www.youtube.com/watch?v=raP_1-JHCME
allevamento quaglie Zang Huating, zoologa dell'Università di Henan in Cina, ha passato anni ad
addestrare galline con l'intento di riuscire a comprendere che cosa fossero in
grado di imparare. I risultati sono stati stupefacenti. Dopo aver acquistato 5
galline al supermercato, le porta ad esibirsi in diverse mostre per dimostrare
che anche le galline sono animali intelligenti. Quindi la gallina è un animale intelligente, sociale e
sensibile ama molto essere coccolata, cerca il contatto e l'affetto e crea con
le persone un legame profondo. Comunica con i propri simili emettendo il classico verso del
“chiocciare” ma non è certamente l’unico; per ogni situazione c’è un verso preciso.
In natura vivrebbe in gruppi di sette-otto individui sviluppando relazioni
durature e organizzando attività collettive come ad esempio: la ricerca del
cibo raspando il terreno in modo da limarsi anche le unghie, il riparo tra gli
alberi in particolare la notte, i bagni di polvere per liberarsi dai parassiti.
Le galline sono
sicuramente gli animali più diffamati ed oltraggiati sulla faccia della terra
(“cervelli di gallina”) e, altrettanto sicuramente, sono tra gli uccelli più
intelligenti e sociali. Tom Regan in Gabbie vuote. Le galline stanno tornando pian piano a fare la loro comparsa anche in aree
urbane, all’interno di giardini e orti e nelle case, arrivando ad occupare il
quarto posto tra gli animali d'affezione dopo cane, gatto e coniglio. La gallina è l'animale più sfruttato e massacrato al mondo. La vita media di
una gallina in natura è tra i 5 e gli 11 anni, nell'allevamento è di 1 o 2
anni. In Italia si allevano 34.963.657 (Commissione europea 2018) di galline
ovaiole di cui il 62% passa la breve vita in una delle piccole
gabbie allineate su più piani all'interno di enormi capannoni senza luce,
in totale compromissione dei loro bisogni. Stipate a migliaia, costrette su un pavimento a rete metallica dove non
possono neppure appoggiare le zampe e che provoca loro ferite e deformazioni.
Non possono spiegare completamente le ali, sono soggette a forti stress, spesso
si ammalano e muoiono nelle gabbie. Le investigazioni svolte dalle associazioni hanno scoperto ambienti sporchi,
mai lavati, con topi vivi che passano fra le gabbie e topi morti sul pavimento
del capannone. Galline ulcerate, con la pelle arrossata e rovinata
dall'ammoniaca prodotta dalle deiezioni, con perdite di piume sul corpo e sulle
ali, galline morte, cadaveri in putrefazione. Presenza massiccia e invasiva di
acari rossi che ricoprono ogni centimetro dell'allevamento e tormentano gli
animali per nutrirsi del loro sangue. Uova e galline totalmente ricoperte. A settembre 2018 è stato dato l'allarme di interi lotti positivi alla
salmonella che il Ministero ha dovuto ritirare dal mercato. L'Istituto
Superiore della Sanità ricorda che il guscio permette l'ingresso nell'uovo del
batterio. L'allevamento delle galline in gabbie di batteria grandi quanto un foglio di
carta è considerato fuori legge dal 2012 in Europa (Direttiva europea
199/74/EC). Le gabbie di batteria sono state sostituite da gabbie
arricchite (ma in Italia la metà degli allevamenti non si è ancora adeguata per
cui il nostro paese nel 2014 è stato condannato dalla Corte di Giustizia
europea). Le gabbie arricchite presentano alcuni miglioramenti come: lieve aumento
dello spazio, aggiunta di posatoi (troppo bassi perchè le galline possano
appollaiarsi), nidi artificiali, cassette per la polvere e grattatoi. Una
gabbia arricchita resta sempre una gabbia, le galline non potranno mai aprire
le ali, razzolare a terra, esprimere i comportamenti della loro specie. A causa dell'elevato livello di stress, dell'ambiente povero e della forte
promiscuità che porta alla pica delle penne e al cannibalismo, i pulcini
destinati agli allevamenti, entro i primi 10 giorni di vita, vengono sottoposti
al debeccaggio senza anestesia con una lama arroventata a
650-750°. Essendo il becco ricco di terminazioni nervose l'operazione comporta
dolori acuti e cronici. Le galline soffrono di fragilità ossea e osteoporosi che causano fratture
fino al 30% nelle galline per il depauperamento del calcio impiegato nella
deposizione delle uova a ritmi intensi. I loro arti si deformano e le loro unghie
crescono a tal punto da attorcigliarsi alle gabbie. La luce artificiale è
tenuta accesa 24 ore su 24 per indurre l'animale a nutrirsi senza sosta. In
queste condizioni le galline impazziscono letteralmente. Appena una gallina diminuisce la produttività, verso i 15/16 mesi di vita,
viene mandata al macello per diventare carne di seconda scelta. ·
https://www.ciwf.it/campagne/end-the-cage-age-basta-animali-in-gabbia/basta-galline-in-gabbia/
allevamento galline Daniela Poggi ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5898 incubatoi di galline ovaiole ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6025
la verità dietro le uova ·
https://www.animalequality.it/una-vita-in-gabbia/ ·
https://www.youtube.com/watch?v=jTfy1_bQEMk ·
https://www.youtube.com/watch?v=-4BwKsfqosw&feature=youtu.be ·
https://www.youtube.com/watch?v=I1STdr4Y3l8 ·
https://www.animalequality.it/il-vero-prezzo-delle-uova/ ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/liberazione-galline-ovaiole/ ·
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allevamento galline ovaiole ·
https://www.youtube.com/watch?v=QPpfbBj-B2U allevamento ·
https://www.essereanimali.org/allevamenti-galline-uova galline ovaiole ·
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macchina taglia becco ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5942
lo sbeccamento dei pulcini Subito dopo la schiusa delle uova, attraverso il colore del
piumaggio o il cosiddetto "sessaggio alla cloaca", avviene la
separazione tra maschi e femmine. Ogni anno in Italia si uccidono più di 40 milioni di pulcini
maschi appena nati considerati scarti di produzione. Passano dall’incubatrice
alla macchina “trita pulcini” a lame rotanti dove vengono tritati vivi,
oppure gassificati con l'anidride carbonica. Il nazismo insegna
ancora. I metodi suddetti sono legali ma usarli per uccidere una
creatura che dovrebbe ispirare bellezza e tenerezza, denota quanto ancora la
nostra coscienza debba crescere perchè l'uomo occidentale, che presume di
insegnare al mondo, possa chiamarsi etico o, almeno, civile. I pulcini maschi non producono uova e se risparmiati, in
quanto produttori di carne, avrebbero un costo di mantenimento elevato con un
accrescimento lento. Fanno parte dei cosiddetti “controsessi”. Ogni anno negli allevamenti di tutto il mondo 525 milioni di
pulcini maschi vengono tritati vivi, durante la selezione sono trattati come
oggetti, quindi maneggiati senza cura, torturati e, se feriti o non validi per
la crescita, uccisi senza troppi convenevoli. ·
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uova scaffali Conad ·
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pulcini galline ovaiole ·
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pulcini ·
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http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/produzione-uova-pulcini/ pulcini tritati vivi ·
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·
https://www.lifegate.it/persone/news/animal-equality-pollo-made-in-italy
da dove viene la carne di pollo ·
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carne di pollo basso costo alta sofferenza ·
https://www.youtube.com/watch?v=f39YFy6aJbA filiera Coop polli da carne ·
https://www.ciwf.it/animali/polli-da-carne/allevamento-intensivo-dei-polli/
Sempre nell’attesa che nessun animale
venga ucciso per l’alimentazione umana, o se ucciso sopporti la sola sofferenza
della morte ma non la tortura della sua intera vita, ecco alcune buone
pratiche. Le Università di Lipsia e di Dresda e l'azienda tedesca Seleggt hanno
sviluppato un sistema di identificazione del sesso dell'uovo prima della
schiusa fornendo una soluzione all'abbattimento sistematico dei pulcini maschi.
Il "sessaggio" avviene tramite uno spettroscopio molecolare Raman
che, attraverso un piccolo foro praticato sul guscio dell'uovo con un laser,
permette di esaminare il contenuto embrionale quando il sistema nervoso non è
ancora sviluppato e la distruzione dell'uovo non provoca sofferenza. Se si
tratta di una femmina il forellino viene sigillato e l'uovo va nell'incubatrice
se si tratta di un maschio l'uovo viene scartato e può essere utilizzato per
l'alimentazione animale o per l'industria chimica. Questa analisi è poco
invasiva si effettua in modo rapido ed economico https://www.youtube.com/watch?v=0JYVpIn31ww
La Germania è stata in realtà il primo paese a muoversi dopo il varo di una
specifica legge, tutti gli incubatoi dal 2016 utilizzano le nuove tecnologie
che permettono di non uccidere i pulcini maschi e dal 2017 è stato vietato il
taglio del becco per galline e tacchini. Nei supermercati tedeschi controllati dalla catena Rewe Group sono apparse
le prime uova al mondo prodotte senza uccidere i pulcini maschi. La nuova linea
di uova, che costano un po’ di più di quelle tradizionali, si chiama Respeggt.
Come riferisce il quotidiano britannico The Guardian, grazie a un nuovo
processo brevettato, chiamato “Seleggt”, si può determinare il sesso di un
pulcino dopo soli nove giorni dalla fecondazione dell’uovo. A questo punto le
uova “maschili” vengono accantonate e trasformate in mangimi per animali,
lasciando nelle incubatrici solo i pulcini “femmine” che verranno alla luce
alla fine di un periodo di incubazione di 21 giorni. Il sistema ha richiesto
quattro anni di ricerca ed è stato finanziato con circa cinque milioni di euro
dal ministero tedesco dell’Agricoltura. Nel corso del 2019 le uova prodotte senza uccisione dei pulcini maschi
saranno disponibili in tutti i 5.500 punti vendita tedeschi di Rewe e Penny. In Italia l’azienda romagnola Tedaldi ha lanciato nell’ottobre 2018 Primovo,
il primo marchio italiano di uova da allevamento a terra certificate per il
rispetto dei pulcini maschi che non vengono uccisi subito dopo a nascita. Sono
anche le prime uova ad aver ottenuto nel nostro paese la certificazione di
sostenibilità ambientale Friends of the Earth grazie all’uso di energia a fonti
rinnovabili, minore densità di animali nell’allevamento e uso di mangimi 100%
vegetali senza Ogm. Un'azienda di quaglie ovaiole usa un sistema alternativo alle gabbie, fa
crescere gli uccelli in ambienti con illuminazione naturale, spazio e libertà
di muoversi, covoni di paglia dove potersi riparare e nascondere. Si potrebbe
pensare che sia un’azienda che alleva per diletto, invece, è un allevamento a
scopo commerciale. Questo dimostra che allevamenti di quaglie con maggiori
standard di benessere sono possibili e sostenibili da tutti i punti di vista. Conferiti i premi CIWF International in Italia per i sistemi
maggiormente rispettosi del benessere degli animali https://www.compassionsettorealimentare.it/premi/premio-good-chicken/.
CIWF International ha riconosciuto i premi per il miglioramento del benessere
negli allevamenti di galline ovaiole in Italia https://www.compassionsettorealimentare.it/premi/premio-good-egg/
e la vita di 1,5 milioni di galline è migliorata. La Lidl Italia, che ha
avuto il premio nel 2018. Il Premio Innovazione 2016 è stato assegnato da CIWF a
Plukon Food Group nei Paesi Bassi per la loro struttura ‘Windstreek
Stable’, un nuovo progetto di capannone per l'allevamento di polli che
integra diverse innovazioni volte a migliorare significativamente il benessere
degli animali https://www.compassionsettorealimentare.it/premi/premi-speciali/premio-innovazione-2016/ Sugli scaffali dei supermercati italiani e mondiali è sempre
più difficile trovare uova di galline allevate in gabbia. Dopo la Coop che per
prima ha fatto questa scelta, altre insegne si sono aggiunte come Esselunga,
Auchan, Lidl (che si impegna, primo e unico supermercato italiano, ad eliminare
le gabbie sia dall'assortimento di uova in guscio sia dagli ingredienti usati
in tutti i propri prodotti). Il premio è stato consegnato anche al Gruppo
Sabbatani produttore di circa 350 milioni di uova ogni anno che si impegna a
eliminare le gabbie da tutte le proprie filiere produttive, Carrefour, Pam
che hanno già ceduto al benessere delle galline decidendo di non vendere più
(da subito o entro una data precisa) le uova da allevamento in gabbia. Aziende alimentari hanno detto addio alle uova di gallina in
gabbia: Paluani, Tre Marie, Bauli, Ferrero dal 2014, Maina entro il dicembre
2020, Kraft Heinz, Conagra, Sodexo e Camst entro il 2025, Dussman Service dal
marzo 2017. In Paesi come Svizzera, Germania, Austria, Francia l’allevamento in gabbia
per le galline ovaiole è quasi del tutto scomparso. In Germania sono allevate
all’aperto oltre 9 milioni di galline. In Olanda più di 5 milioni. Alti
standard sono promossi da Lussemburgo, Svezia, Danimarca, Regno Unito. In Belgio (Vallonia) dal 2028 sarà vietato allevare galline in gabbia. Dal 2020 mai più uccisioni dei pulcini maschi per
l’industria delle uova americana. Lo annuncia la United Egg Producers, associazione
di categoria che racchiude il 95% del settore in tutti gli Stati Uniti. In Francia è stato depositato un disegno di legge per salvare i pulcini che
il Ministero dell'Agricoltura ha segnalato come prioritario stanziando un fondo
specifico. Il Lussemburgo ha vietato l'uccisione sistematica dei pulcini maschi in
tutti gli incubatoi per allevamenti di galline ovaiole. Non è quindi più
permesso procedere alla macerazione, ovvero allo schiacciamento, pratica usuale
per abbattere i pulcini fino a 72 ore di vita oggi consentito dal Regolamento
(CE) n.1099/2009 del Consiglio relativo alla “protezione” degli animali durante
l’abbattimento. Altri metodi per distinguere il maschio dalla femmina sono stati sviluppati
in Corea del Sud attraverso la manipolazione genetica rendendo fosforescenti
gli embrioni indesiderati. Un altro sistema per salvare i pulcini è quello di ricorrere a razze
cosiddette ambivalenti dove i maschi sono utilizzati come polli da carne,
strada seguita dalla Coop svizzera. Alcune aziende alimentari hanno volontariamente scelto di indicare sulle
confezioni o sui loro siti internet "Non utilizzo di uova da galline
allevate in gabbia". Nel 2018 i veterinari della FVE le Federazione dei veterinari europei, hanno
proposto una legge quadro contro le pratiche brutali di uccisione. Aziende, come Guidi, hanno investito nell'allevamento dei pulcini
maschi delle galline ovaiole. Negli Stati Uniti la UEP, United Egg Producers, la più grande associazione
statunitense di produttori di uova (80 miliardi di uova in un anno) ha firmato
un accordo con gli animalisti della Human League per porre termine a una
"pratica barbarica" eliminando l'abbattimento dei pulcini maschi
delle galline ovaiole entro il 2020. Molti marchi del settore come Unilever,
hanno dichiarato che per le loro uova nessun pulcino veniva ucciso. Hy-line srl primo gruppo italiano per la schiusa di pulcini "linea
uova" sta collaborando con la casa madre americana per validare i progetti
in corso. L'azienda olandese Kipster alleva galline ovaiole in capannoni hi-tech con
soffitti in vetro per mantenere la luce naturale, utilizza energia dai pannelli
solari e cresce gli animali in ampi spazi che, all'interno e all'esterno,
imitano ambienti naturali. Il movimento "End of Cage Age" a cui hanno aderito oltre cento
associazioni da 24 paesi (16 italiane) chiede la fine degli allevamenti in
gabbia legalmente usati per conigli, galline, quaglie, scrofe e vitelli. Il 2 novembre 2018 il Parlamento europeo ha approvato quasi all’unanimità
una risoluzione per migliorare il benessere degli animali negli allevamenti e
ridurre i problemi dell’antibiotico resistenza. Abolire le gabbie negli allevamenti (anche se non si elimina la morte si
elimina gran parte della sofferenza). Obbligo di etichettatura secondo il metodo di produzione per tutti i
prodotti di origine animale (carne e prodotti lattiero-caseari) e di tutti i
prodotti che contengono uova. Divieto dell'uso preventivo e routinario degli antibiotici. Accesso all'esterno di tutti gli animali e non solo per quelli di
allevamenti biologici e rurali. Installazione di
apparecchiature per la videosorveglianza. E’ più facile spezzare
un atomo che un pregiudizio. Albert Einstein Anatre e oche sono uccelli acquatici, per loro l'acqua è fondamentale; tutta
la loro esistenza si svolge attorno a grandi masse d'acqua. Vivono negli
stagni, nei fiumi e nei laghi, nuotano, volano in quel loro mondo dove l'acqua
non può mancare. Questi animali, in natura, sono veloci nella corsa, nel
nuoto, nel volo. Possono sviluppare amicizie profonde e durevoli, anche con specie diverse,
senza bisogno di imprinting. Un maschio di anatra muta, per esempio, è stato
molto legato a una gallina di nome Hetty. Quando Hetty era anziana e cominciava
a perdere vitalità, le attenzioni dell'amico erano davvero commoventi. Nei suoi
ultimi due giorni di vita, le è sempre rimasto accanto. Restavano insieme nel
pollaio, rifiutandosi di uscire. Le oche solitamente si accoppiano con lo stesso partner per tutta la vita,
ma un piccolo numero di esse può "divorziare" e cercarsi un nuovo
compagno. Tendono a deporre un numero di uova più basso delle anatre, ma
entrambi i genitori proteggono il nido e i piccoli, che solitamente hanno un
tasso di sopravvivenza più alto rispetto a quelli allevati da un solo genitore.
La compassione e
l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un
uomo possa ricevere in dono. Charles Darwin Negli allevamenti vengono ingrassate così tanto che riescono appena a
camminare e soffrono di malattie alle zampe. Hanno bisogno di acqua per pulirsi
le piume e gli occhi (quando immergono la testa non è solo per cercare cibo, ma
spesso semplicemente per pulirsi gli occhi), e non potendolo fare sono sempre
sporche e sviluppano dolorose malattie agli occhi. Le anatre e le oche sono animali acquatici deprivati dell'acqua e devono
contendersi ogni singola goccia d'acqua da bere che esce dagli erogatori. Gli
animali malati e zoppi che non riescono a raggiungere i dispensatori moriranno
di una morte atroce. Il volo, nell’immaginario comune, è sinonimo di libertà ma a
questi individui viene negato: costretti a vivere in spazi angusti a volte
neppure riescono a spiegare le ali. L’uccisione di questi animali è terribile come ogni attimo della loro
vita: avviene mentre sono ancora coscienti tramite il taglio della testa,
successivamente vengono appesi per le zampe e “smontati” pezzo per pezzo fino
ad essere inscatolati in vaschette di polistirolo e cellophane. Il foie gras non è altro che il fegato di oche e anatre gonfiato in modo
abnorme a seguito di un metodo di alimentazione chiamato “gavage”
(ingozzamento) che causa in questi animali l’insorgere della steatosi epatica. Il maggiore produttore di foie gras nel mondo è la Francia con circa
700.000 oche e 37 milioni di anatre macellate ogni anno. In Italia è stata vietata la produzione dal marzo del 2007 (come in
Lussemburgo, Norvegia, Germania, Svizzera, Danimarca, Olanda, Repubblica Ceca,
Finlandia, Polonia, Regno Unito, Svezia, Austria…) ma non l'importazione
e il commercio. La produzione di fegato grasso implica la nascita di 80 milioni di
anatroccoli ogni anno e 800.000 piccoli di oca. Gli anatroccoli nascono in
un’incubatrice. Per quanto riguarda le anatre, solo i maschi vengono ingozzati,
l’utilizzazione delle femmine è vietata. Il fegato delle femmine non va bene
perché diventerà troppo nervoso. I piccoli sono quindi selezionati per sesso
dal momento in cui escono dall’uovo. Le femmine sono generalmente eliminate
alla nascita. A soli due giorni di vita, vengono gettate nella macchina
tritatutto come i pulcini delle galline ovaiole. Gli anatroccoli e i piccoli d’oca la cui nascita è avvenuta nei centri di
riproduzione con inseminazione artificiale dove le uova si schiudono
all'interno di un'incubatrice. Verranno quindi trasportati in un allevamento
che li condurrà alla fase dell’ingozzamento all’età di circa 80 giorni. Oche e anatre allevate per produrre il “paté de foie
gras” devono ingrassare in breve tempo ed il loro fegato deve ingrossarsi
fino a dieci volte la dimensione normale per essere utilizzato nella produzione
del patè destinato al consumo umano. In queste fabbriche gli animali subiscono
l’alimentazione forzata in modo che l'allevatore possa ottenere un fegato
grasso e malato. Nelle ultime due settimane di vita le oche e le anatre vengono nutrite fino
ad 8 volte al giorno per mezzo di un tubo metallico di circa 28 cm inserito
nella gola che raggiunge direttamente il gozzo (causando gravi lesioni
all’animale), con una palla di mais cotto e salato del peso di 400-500 gr. la
quantità di cibo è pari ad un terzo del loro peso come se una persona di 80 kg.
Fosse costretta a mangiare 20 kg di spaghetti al giorno. Gli animali vomitano,
si dimenano alla sola vista dell'allevatore, cercano di sottrarsi
disperatamente, rischiano di soffocare, hanno le convulsioni. Dopo i 15 giorni di alimentazione forzata il fegato risulta gravemente
compromesso e il suo peso passa da 60 a 400 gr. e, premendo sui
polmoni impedisce una corretta respirazione e rende doloroso qualsiasi
movimento. Molti animali muoiono per emorragie interne o infarto. Gli animali che sopravvivono vengono trasferiti al mattatoio. Qui, in una
macabra catena di montaggio tutta automatica, i volatili vengono appesi vivi a
testa in giù a ganci metallici su posatoi che vengono fatti spostare
automaticamente verso l’area di stordimento effettuata con scariche elettriche.
C’è poi la fase meccanica della sgozzatura che avviene tramite appositi coni di
metallo taglienti. Infine, gli animali vengono messi nella macchina di
scottatura e poi gli operai iniziano il processo di spiumatura e pulitura ed
estrazione del fegato. Gli organi vengono pesati perchè, a seconda della loro
grandezza, hanno un valore economico diverso. Le investigazioni effettuate in Spagna e Francia hanno
mostrato scene terribili: ·
Gli animali sono confinati in piccole gabbie in
cui non riescono a muoversi ·
Gli animali manifestano chiari segnali di stress
e depressione ·
Il sangue presente sui tubi dell'alimentazione
forzata testimonia i traumi e le infiammazioni che provoca all'esofago ·
Gli animali hanno evidenti problemi respiratori ·
Le anatre più deboli vengono lasciate morire
senza mai ricevere cure veterinarie ·
Sono totalmente coscienti al momento della
macellazione, sbattono le ali e scalciano incessantemente mentre continuano a
sanguinare ·
I lavoratori maneggiano violentemente gli
animali ·
Anatre e oche si muovono con difficoltà a causa
delle abnormi dimensioni del fegato In Italia vengono importati oltre 10.000 kg. di fegato d’oca
“trattato” e si può quindi stimare che siano 25.000 gli animali uccisi
all’estero per i palati italiani. ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6049 foie gras ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5824 ·
https://www.silenziefalsita.it/2016/11/06/si-foie-gras-lorrore-dietro-la-sua-produzione/ ·
https://www.incontraglianimali.org/oche-anatre.html ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=189 ·
https://stop-foie-gras.com/it/ingozzamento ·
https://stop-foie-gras.com/videos ·
https://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/8733-foie-gras-animal-equality ·
https://www.mesopinions.com/petition/animaux/interdire-gavage-canards-oies-production-foie/30854 ·
http://www.stopfoiegras.org/ ·
https://vimeo.com/284163197 in Francia ·
https://www.youtube.com/embed/9ovM2Jq0nus ·
https://www.youtube.com/embed/9ovM2Jq0nus ·
https://www.youtube.com/watch?v=AJ-yewUcOj8 ·
https://vimeo.com/45216589 in Spagna ·
https://www.youtube.com/watch?v=GCqKeV3wYbk La Coop dice stop TG1 ·
https://www.youtube.com/watch?v=D8s3czCnlms ·
http://www.ilcambiamento.it/articoli/foie_gras_dietro_produzione_prelibato_pate ·
https://www.youtube.com/watch?v=h4vapFXzN18
con Licia Colò ·
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foie gras in spagnolo ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5221
mattatoio di oche foie gras ·
https://www.youtube.com/watch?v=0BxRPXOkezA foies gras cuoco Leemann Per quanto riguarda la produzione di piumino per
l'imbottitura di giacconi e trapunte, in molti paesi d'Europa milioni di oche
vengono spiumate da vive altre dopo la macellazione, spesso da macchine
elettriche. Prive del loro piumaggio, in preda allo shock, alla paura e allo stress, le
oche ributtate nel recinto vengono disinfettate. Qui restano per diverse ore
tremanti, soffrendo per il freddo e per le ferite aperte provocate dalla
violenza dello spiumaggio. Molte oche muoiono anche per il dolore e il freddo e
di crepacuore: la piuma, infatti, è una produzione cornea dell'epidermide che
ha finalità di termoregolazione. La tortura però non finisce qui: dopo due mesi, per chi sopravvive,
l'operazione viene nuovamente ripetuta, e poi ancora per altre 2 volte. Quindi,
quando le oche hanno circa otto mesi e le loro piume non sono più adatte al
commercio, si apre per loro un altro doloroso destino: finiscono la loro vita
in un macello o in uno stabilimento di produzione del paté de foie gras. Questa
tortura, definita “estremamente crudele” da medici veterinari e persino da
avicoltori, inizia quando il pulcino ha solo otto settimane di vita. La macellazione avviene ponendo le oche a testa in giù appese ad una catena
mobile che li trasporta verso la macchina ghigliottina che mozza loro la testa
mediante una lama girevole. Talvolta si usa schiacciare la testa degli uccelli
con una grossa pinza. Poi avviene il dissanguamento, lo spiumaggio,
l’eviscerazione, il lavaggio e infine la confezione. ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/anatre-allevamenti/ anatre ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5897
oche per piumino ·
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-3e1844c1-87db-4948-b074-3715bb98e66a.html
·
https://www.youtube.com/watch?v=DCEgvh3bICM
·
https://www.youtube.com/embed/9ovM2Jq0nus La Patagonia, azienda leader nel campo dell’abbigliamento
alpinistico, non usa le penne di oche spiumate vive. La California, Chicago, l'Illinois e l'India hanno proibito
la produzione e anche la distribuzione di fegato grasso. L’EDFA, European Down and Feather Association, si impegna da anni nel
controllo di aziende agricole e allevamenti, accertando il trattamento adeguato
degli uccelli e la loro provenienza da allevamenti certificati in cui gli
animali vengono spiumati solo dopo la macellazione. Inoltre dal 2010 le imprese
appartenenti all’EDFA si sono fatte carico, con una dichiarazione all’interno
dei loro contratti di compravendita, di applicare un sistema di
rintracciabilità documentato e di rispettare un codice comportamentale che
vieta l’acquisto e la lavorazione di piumino e di piume ottenute in modo
difforme dalla legge, ovvero da animali maltrattati. La provenienza del piumino
e delle piume acquistati dagli allevamenti di uccelli dagli stati UE e dai
paesi terzi viene registrata in un sistema di documentazione dettagliato,
l’EDFA Traceability Standard. Con regolarità vengono effettuati audit per mezzo
di esperti e organizzazioni neutrali al fine di verificare la correttezza dei
dati dichiarati. L’industria della moda negli ultimi anni ha avviato sistemi di
certificazione e di tracciabilità della piuma, ma questi sono ancora adottati
in modo discrezionale dal momento che in Europa non esiste alcun obbligo, a
differenza di quanto avviene per il mercato statunitense e quello asiatico. La designer Elisabetta Franchi venuta a conoscenza delle atrocità subite
dagli animali a cui vengono strappate le piume ancora vivi, nonostante la
produzione di quasi tutta la collezione Autunno-Inverno 2014/2015 fosse già
stata avviata, ha fatto il possibile per bandire l’uso delle piume,
riuscendo a sostituire i materiali di origine animale con materiali cruelty
free. La proposta che avanziamo è che l'Italia non si limiti a proibire la
produzione ma vieti anche la distribuzione per non diventare evasori indiretti
del divieto di cui all'art.19 dell'allegato della Direttiva Europea 98/58/CEE
per la protezione degli animali negli allevamenti (che vieta l'alimentazione
forzata). Divieto di importazione e commercio di abbigliamento ottenuto con lo
spiumaggio di oche e anatre vive come già fatto per le pellicce di cani e
gatti. Divieto di importazione e commercio di fegato grasso. Vietare le gabbie di batteria. Installazione di
apparecchiature per la videosorveglianza. "I nostri nipoti
un giorno ci chiederanno: “Dov’eri tu durante l’Olocausto degli animali? Che
cosa hai fatto per fermare questi crimini orribili? A quel punto, non potremo
usare la stessa giustificazione per la seconda volta, dicendo che non lo
sapevamo" (Helmut Kaplan) Il coniglio è un animale
d'affezione, al terzo posto fra le scelte degli italiani, dopo cane e
gatto, per la sua dolcezza e le dimostrazioni di affetto. Nel nostro Paese sono
infatti circa un milione i conigli che vivono in casa ma, mentre cane e gatto
hanno varie leggi a loro tutela (almeno sulla carta), il coniglio non ne ha nessuna.
Per la sua natura schiva e molto timida, necessita di una
tana in cui rifugiarsi. Si nutre di erba e verdura fresca. È un amante della corsa e
per questo non sopporta le gabbie. Ha un carattere diffidente, ma appena rotto
il ghiaccio rivela tutto il suo lato socievole, giocherellone e curioso e molti
sono i giochi che possiamo fare con lui. Riesce anche a riportare la palla,
come un cane. I conigli si allevano per la carne e la pelliccia (di bassa qualità
usata per le bordature e gli inserti) negli allevamenti intensivi che
rappresentano un sistema senza regole, un processo produttivo tra i più
agghiaccianti e per lo più sconosciuto, taciuto e incredibilmente tollerato. Il
97% di loro passa l'intera vita in gabbia. Viene messo in un’altra gabbia ancora più piccola e affollata e caricato sul
camion. Dopo un lungo viaggio al sole o sotto la pioggia, esposto ai bisogni
dei compagni delle gabbie superori, il coniglio giunge infine a destinazione
esausto, quando vivo. I conigli, secondo la legge, dovrebbero essere uccisi previo
stordimento con mezzi meccanici ma prima di tale pratica vengono appesi a testa
in giù e fatti scorrere in un nastro della catena di montaggio. Se sono
fortunati vengono storditi con una scossa elettrica e poi sgozzati spesso
quando sono ancora coscienti, ma succede anche che gli animali vengano uccisi
spezzando loro il collo a mani nude o con la “classica” botta sulla testa. Si riesce a immaginare la sofferenza di questi animali? Se non si riesce a
immaginare non siamo umani. ·
https://www.gabbievuote.it/coniglio.html ·
https://www.greenme.it/informarsi/animali/27007 conigli-macelli-investigazione ·
https://www.youtube.com/watch?v=7zS7HwWGeEQ
allevamento ·
https://www.youtube.com/watch?v=pyt2_rablTk ·
https://www.michelesantoro.it/2015/12/strage-dei-conigli/ ·
http://www.marchesinietologia.it/2016/03/02/il-coniglio/ ·
https://www.youtube.com/watch?v=khqzGcCjX8U&feature=youtu.be
conigli ·
https://campaigns.animalequality.it/matteo-cupi-parlamento-europeo/?utm_source=drip&utm_medium=email&utm_campaign=%F0%9F%87%AA%F0%9F%87%BA+mariangela%2C+eri+al+Parlamento+Europeo+con+me
macellazione conigli ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6156 un viaggio di sola andata ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6184
macello conigli ·
https://www.youtube.com/watch?v=3rrS-cSjUEg
conigli ·
https://www.youtube.com/watch?v=ej9RygncaWo
conigli salvati Dopo l'esposizione delle sofferenze che questo pacifico, docile, affettuoso
pet subisce dalla violenza e dall'indifferenza umana, la notizia positiva è che
il consumo della sua carne è in forte calo. Noi consumatori finali abbiamo la
capacità e il potere di indirizzare il mercato e quindi la sorte degli animali
d'allevamento. Il Parlamento Europeo, nel marzo 2017, con un'ampia maggioranza, ha votato a
favore della realizzazione di una legge specifica che garantisca standard
minimi di protezione ai conigli. La Commissione Europea dovrà legiferare in
merito. Questa risoluzione incoraggia a dismettere l'allevamento in batteria
(quindi vieta le gabbie), sostituendolo con strutture alternative, come i
sistemi in recinto. Verrebbe ridotta la sofferenza degli animali nonchè l'uso
eccessivo di antibiotici per prevenire il problema dell'antibiotico resistenza.
In Italia, i migliori allevamenti sono a Treviso (20% dell'intera produzione
nazionale) con un'attenzione sempre maggiore al benessere degli animali come
l'uso di gabbie di nuova concezione con una superficie di 3800 cmq, larghe e
profonde, dotate di soppalco, di un gioco, di un tappeto di plastica che evita
rotture e problemi alle zampe e due linee d'acqua con ricircolo costante.
All'interno abitano le nidiate al massimo di 8 coniglietti per il periodo dello
svezzamento e sono concepite per far vivere e crescere insieme il gruppo
familiare per almeno 80 giorni. I conigli sono mammiferi e sappiamo come le
mamme curino e proteggano i loro cuccioli. Il Belgio, antesignano di una
politica più attenta al benessere dei conigli, ha abolito le gabbie che ha
sostituito con i sistemi alternativi proposti dal Parlamento Europeo, chiamati
"park". Sono recinti con pavimento in plastica confortevole in cui
gli animali possono saltare, stendersi e non ferire le zampe; arricchiti di
tubi per nascondersi e permettere così l'espressione dei comportamenti naturali
della specie, rosicchiare oggetti masticabili, integrare la propria dieta con
fibre come fieno e vivere in gruppo sviluppando relazioni sociali fondamentali
per il loro benessere. In questi allevamenti i conigli non sono trattati con
antibiotici di routine, vengono curati solo se si ammalano e la mortalità
scende al di sotto del 10%. Anche la Germania ha intrapreso
la direzione dei "park" grazie alla pressione dell'opinione pubblica
e all'iniziativa di allevatori virtuosi, alcuni veterinari e supermercati. In Svizzera esistono alcuni
allevamenti di conigli tenuti in recinti all'aperto o collocati all'interno di
capannoni dove gli animali crescono a terra, pochi conigli della stessa
famiglia per evitare la gelosia fra animali. I piccoli restano insieme alla
madre fino allo svezzamento per 30 giorni. In Italia a marzo 2016 è stato
presentato un disegno di legge per dichiarare i conigli animali d'affezione e
vietarne la macellazione. Una legge adeguata a protezione
dei conigli d’allevamento e relative sanzioni. Una legge per i conigli quali
animali d’affezione. Dismissione di ogni tipo di
gabbia adottando sistemi in recinto (park). Etichettatura nazionale secondo
il metodo di allevamento che aiuti i consumatori a distinguere nelle confezioni
fra i conigli cage-free e quelli in gabbia. Installazione di
apparecchiature per la videosorveglianza. "L’uomo ha fatto
della Terra un inferno per gli animali" (Arthur Schopenhauer) Sono quelli cantati da Giosuè Carducci: "T'amo pio
bove; e mite un sentimento di vigore e di pace al cor m'infondi..." I bovini sono molto intelligenti, affrontano i problemi con
accuratezza e ingegno. Hanno un'ottima memoria e possono ricordare posti,
azioni, volti, cibi e tutto ciò che li circonda. Il sole li rallegra, la voglia di sgambare li riempie di
gioia, provano sentimenti e simpatie, quindi mostrano rancore nei confronti di
chi li tratta male e si isolano se vogliono stare da soli. Sono sia maschi che femmine. L’esasperazione delle loro
forme con accrescimenti ponderali giornalieri impensabili pochi decenni fa,
rese al macello sorprendenti, rese allo spolpo altrettanto spettacolari, li
rende autentici mostri produttivi. A seconda del ruolo che occupano nella produzione, i bovini
vengono definiti con vari nomi tra cui: Il vitello è un bovino di età inferiore
agli 8 mesi; il vitellone è un bovino maschio o femmina di età inferiore ai 12
mesi; il manzo è un bovino castrato di 3/4 anni; il toro è il bovino di oltre 4
anni; il bue è il bovino castrato di oltre 4 anni; la vacca o mucca è il bovino
di oltre i tre anni di vita che ha figliato almeno una volta... ecc. I bovini utilizzati unicamente per le loro carni (vitelloni) ma anche i
maschi delle mucche da latte (vitelli da carne bianca), sono allevati in modo
che il loro corpo diventi un’unica massa di carne. Indistintamente maschi e
femmine vengono tenuti in enormi stalle, la qualità del loro ricovero è
pessima, il pavimento in cemento fessurato senza paglia né terra crea problemi
alle loro articolazioni e non permette un adeguato riposo. Lo stazionamento nei box, dove vengono stipati a centinaia e dove rimarranno
fino ad un’età che varia dai 6-14-20 mesi per poi finire al macello, crea loro
forti disagi dovuti al sovraffollamento e alla mancanza d’erba, sostituita dal
mangime. Sono alimentati con una particolare tecnica chiamata unifeed, che
consiste nella somministrazione continua di un mix di foraggi e farine
triturati, miscelati tra loro con l’aggiunta di appetizzanti, integratori e
medicine. Questa alimentazione forzata fa in modo che il loro peso aumenti a
dismisura nel più breve tempo possibile. Evidenti segni di malessere si manifestano in comportamenti stereotipati,
ossessivamente ripetuti, o apatici rimanendo sdraiati immobili sul pavimento. Prima di essere introdotti nei box per l’ingrasso agli animali vengono
effettuate diverse mutilazioni funzionali all’allevamento: recisione delle
corna, castrazione e marchiatura a fuoco. L’estirpazione delle corna è considerata necessaria per evitare che gli
animali si feriscano reciprocamente negli ambienti sovraffollati in cui
vivranno. Questa operazione viene fatta in diversi modi a seconda dell’età del
vitello, quando è ancora cucciolo si usa applicare alla radice delle corna una
pasta chimica che riesce a bruciarle, quando raggiungono un’età maggiore le
corna vengono tagliate con una cesoia elettrica. Ovviamente in tutti questi
interventi non viene usata alcuna anestesia rendendo il tutto estremamente
doloroso in quanto la radice delle corna è una parte sensibile al dolore. La castrazione invece rende l’animale più mansueto e quindi meglio gestibile
dal personale e meno propenso allo scontro con gli altri vitelli, inoltre, come
per i maiali, questa mutilazione viene eseguita per migliorare la qualità della
carne. Per la castrazione si usano diversi metodi. Uno di questi, consiste
nell’afferrare lo scroto (la sacca contenente i testicoli) tirandolo verso il
basso, per poi affondarvi un coltello, a questo punto i testicoli vengono
estratti e lasciati appesi al loro cordone, infine con un particolare strumento
si recide il cordone. Raggiunto il peso di circa 200 kg questi poveri animali saranno condotti al
macello. Basti pensare che la carne più consumata, soprattutto in Occidente, è
proprio quella dei bovini. Chiamate anche "mucche a terra". L'industria del latte, negli allevamenti intensivi, è tra le
più sanguinarie. L'essere umano è l'unica specie a consumare latte di
un'altra specie, anche da adulto. La mucca o vacca è la femmina adulta dei bovini e, come
tutti i mammiferi, produce il latte dopo il parto, per nutrire il suo
vitellino. E' un animale mite e molto amorevole, protegge il suo
vitellino e soffre quando le viene strappato. In natura vivrebbe fino a 40
anni. Per via della selezione genetica le vacche da latte sono dotate
di un apparato mammario più sviluppato
rispetto a quello delle vacche da carne. Niente valli, niente pascoli, niente incontri con il toro. La loro vita è
breve, di solito vengono mandate al macello dopo la terza lattazione. Si contano circa 250 milioni di vacche da latte sul pianeta, 36 milioni
delle quali in Europa e circa 2 milioni in Italia
ma, nonostante questi numeri elevati, non esiste alcuna legislazione specifica
volta a promuovere e garantire il loro benessere. Gli allevamenti delle mucche da latte sono generalmente a carattere
intensivo e a pascolo zero. La maggior parte di loro vive costretta in
capannoni al coperto dove lo spazio è limitato rispetto alle naturali necessità
degli animali. Spesso il numero degli addetti alla cura delle stalle non è
sufficiente ad assicurarne una pulizia adeguata: urina e feci accumulate sui
pavimenti esalano grandi quantità di ammoniaca, che causa infiammazioni e
problemi respiratori. Sono stabulate libere ma la "posta" in cui le
mucche sono legate è ancora permessa e diffusa. Animali trasformati in macchine
da latte trascorrono tutta la loro breve vita chiusi, senza mai calpestare un
filo d'erba, facendo una sola cosa: partorire per produrre latte. Macchine, non
esseri senzienti. Il destino di questi animali è spesso rappresentato da produttività
massimale, zoppie, mastiti e una breve vita. Le mucche hanno enormi mammelle
gonfie e pesanti, gli arti dalla muscolatura sviluppata, sono affette da
zoppia. Perchè producano una quantità accettabile di latte le mucche devono
partorire un vitello tutti gli anni a partire dall'età di due anni. Vengono
inseminate artificialmente e ingravidate tutta la loro breve vita, ancor prima
che la lattazione finisca, frequente è anche il trasferimento embrionale,
pratica estremamente dolorosa tanto da richiedere l'anestesia epidurale per
legge. E' usato per moltiplicare rapidamente le mucche di alta qualità. Per evitare che il latte venga consumato dal vitello questi viene strappato
drammaticamente alla madre subito alla nascita o pochi giorni dopo con immenso
dolore di entrambi e muggiti di dolore. Si lamenteranno e si cercheranno per
moltissimi giorni. La madre a volte continua a muggire per chiamare il suo
piccolo per molto tempo e vive la separazione come un vero e proprio lutto
(John Webster della Bristol University). Ma non è infrequente che i vitellini vengano uccisi alla nascita perchè
inutili, non essendo della razza da carne costerebbero troppo e renderebbero
poco, come i pulcini maschi delle galline ovaiole fanno parte dei cosiddetti
"controsessi". Negli allevamenti le mucche vengono munte meccanicamente e questo provoca
mastiti con dolorose infezioni. Per curarle sono utilizzati gli antibiotici.
Spesso si verifica la formazione di pus che cade nel latte ma anche i farmaci,
non usati correttamente, possono contaminare il latte. Dopo 4-5 anni la mucca è talmente debilitata e letteralmente
consumata da non essere più in grado di camminare, non riesce ad alzarsi e
rimane accasciata. Per questo viene definita “mucca a terra”. La sua
sofferenza, però, non è presa in considerazione: deve arrivare viva a
destinazione, perché se muore prima di arrivare al macello non si potrà
ricavarne alcun guadagno. A questo punto inizia per lei un vero e proprio calvario. Nonostante le normative
vietino che siano spostati animali malati o feriti - non in grado di deambulare
autonomamente, quindi non idonei al trasporto - le mucche a terra vengono
spinte, trascinate con una catena o una fune legata a una o a due zampe,
caricate con mezzi meccanici come pale di trattori, imbracate sommariamente e
scaricate nel camion con l’ausilio di elevatori, verricelli e altri mezzi. Vere e proprie torture che non
di rado vengono accompagnate dall’uso di bastoni o pungoli elettrici utilizzati
in varie parti del corpo, incluse le zone genitali e anali. Non ci sono solo le
"mucche a terra" ma anche le "mucche bucate". La
"fistulazione", é una pratica in cui viene creato un buco sul corpo della
mucca viva, del diametro di 15 cm e coperto da una membrana trasparente che
agisce da oblò permettendo di vedere ciò che accade all’interno del ventre
degli animali. Serve ai produttori di latte per verificare la digestione e gli
enzimi digestivi, per stimolare la mucca a produrre determinate quantità di
latte con un determinato gusto. Una sorta di ecografia dell’obbrobrio praticata
sull’animale ancora vivo, che non ha niente da invidiare ai migliori film
dell’orrore e di cui stranamente nessuno parla. La fistulazione non è qualcosa
di nuovo: in uso da oltre 150 anni (il primo caso risale al 1854), è stata da
sempre utilizzata per osservare i processi digestivi degli animali vivi Mediante questa finestra i ricercatori osservano la velocità con la quale la
mucca digerisce vari alimenti e quali trasformazioni chimiche il cibo subisce.
Non solo, essendo un vero e proprio foro d’accesso allo stomaco dell’animale,
quest’ultimo può essere alimentato direttamente attraverso di esso, e in modo
specifico, al fine di stabilire quale sia il foraggio migliore per massimizzare
il livello produttivo dell’animale. C’è chi lo chiama abominio, chi
ricerca scientifica. Prolungare e massimizzare la produzione di latte nell’allevamento equivale
naturalmente per l’allevatore a ottenere maggiori e più duraturi profitti ma la
mucca non è più un essere senziente come vorrebbe la natura, la scienza, la
legge, ma un essere ridotto a macchina finalizzato unicamente alla produzione. Attualmente le mucche fistolate esistono in Germania, Stati
Uniti e in Francia. Sono i vitelli "a carne bianca", figli maschi
delle mucche da latte, definiti una produzione collaterale. Sono animali noti per la loro vitalità, amano scorrazzare in
ampi pascoli mentre i loro teneri muscoli si rafforzano per sostenere il loro
peso in costante crescita. Negli allevamenti i loro muscoli restano atrofici in
modo che la loro carne conservi il grado di tenerezza che soddisfi le richieste
del consumatore. Ogni anno in Europa vengono soppressi ca. 30 milioni di vitelli maschi pochi
giorni dopo la nascita (con pistola a proiettile captivo seguita da
dissanguamento oppure per overdose di barbiturici) a fronte di 6 milioni che
entrano nella produzione della carne. In Italia ogni anno nascono quasi 1,8 milioni di vitelli (Istituto ISMEA) e
circa 340.000 sono quelli importati ogni anno (ISTAT) ma c’è chi dice siano 1
milione. I vitelli vengono costretti a lunghi viaggi all’interno dei confini europei,
anche perché molti paesi, come il Regno Unito, non consumano la loro carne e
quindi ne approfittano per venderla ad altri paesi. I vitellini allontanati dalla madre a 1-3 giorni di vita,
vengono rinchiusi fino all'età di 8 settimane, in un box poco più grande di
loro. Non conoscono la libertà di movimento nè la socializzazione, fattore
fondamentale per il soddisfacimento delle loro necessità etologiche. Vengono
nutriti tramite un succhiotto legato a un secchio con budini semiliquidi
iperproteici che causano un'inestinguibile arsura ma non possono bere perchè
devono essere spinti alla dissenteria e all'anemia che sbianca le carni. I
vitelli sono resi volutamente anemici per ottenere la carne bianca preferita
dai consumatori. Gli studiosi per questi vitellini parlano di stress acuto e
cronico le cui conseguenze sono immunodeficienza, infezioni, diarrea e malattie
respiratorie. La decornazione dei vitelli è una pratica comune negli
allevamenti delle mucche da latte, più rara in quelli da carne. Essa avviene
entro i primi 20 giorni di vita e consiste nell’eliminazione o distruzione (per
mezzo del calore o di sostanze caustiche) dell’impianto cutaneo del corno.
Negli allevamenti da latte si sottopongono a decornazione tutti i soggetti con
lo scopo di prevenire i danni che i bovini provvisti di corna possono provocare
ai loro simili quando sono allevati in uno spazio ristretto che riduce o
annulla le distanze di fuga. Per la decornazione, in Italia i metodi più usati sono due: ·
La cauterizzazione prevede l’utilizzo di un
ferro arroventato posto su ciascuna gemma cornuale. ·
La causticazione impiega invece materiali
caustici. In questo caso una quantità ridotta può provocare una crescita
deviata delle corna, mentre un’applicazione esagerata può essere responsabile
di estese causticazioni della testa e degli occhi. Anche se alleviata, in alcuni casi attraverso l’uso di anestetici, la
decornazione è senza dubbio un’esperienza dolorosa per il vitello, sia durante
l’esecuzione che nei giorni successivi. Per quanto riguarda invece la castrazione, essa viene ritenuta necessaria
solo in alcuni casi sempre con lo scopo di prevenire conflitti e aggressività,
dovrebbe essere praticata con anestesia da un veterinario. Nonostante questi
palliativi, rimane una pratica molto violenta. La cosiddetta “cavezza antisucchio” è un dispositivo comunemente
utilizzato in zootecnia che viene fissato al naso dei vitelli, già in età
di svezzamento, in modo che qualsiasi tentativo di succhiare dalla madre o
da altre mucche il latte (come ogni cucciolo di mammifero farebbe) venga
meccanicamente impedito e tutto ciò perchè il latte è destinato ai “consumatori
umani”. L’impiego di questo strumento dovrebbe costituire un’eccezione negli
allevamenti ma non è così, denuncia l’organizzazione Animal Equality che ha
effettuato le investigazioni: “Viene impiegato in modo che la vacca possa
essere più produttiva per l’industria del latte. Una vera tortura per questi
poveri cuccioli”. Nel sistema continuo di produzione del latte la nascita di
un vitello maschio è assimilabile per l'allevatore ad
una "tragedia", per lui in termini economici, per la vita del
vitello in termini reali. Sia che si tratti di vitelloni, di vitelli, di mucche... il
momento dell’uccisione è uguale per tutti. Prelevati dalle stalle vengono
caricati su camion e trasportati al macello con i lunghi "viaggi della
morte". I grandi impianti di macellazione sono strutture anonime, ricolme del rumore
degli animali che vengono scaricati, dei muggiti dei bovini, delle grida
incontrollate dei maiali. Molti animali lottano strenuamente per non essere
spinti nello scivolo da cui non c’è ritorno. Quelli che resistono di più
vengono picchiati più violentemente, con pungolatori elettrici, catene e calci. Quando arrivano al mattatoio gli animali sono terrorizzati e se si
tende loro una mano si scostano, molto lucidamente capiscono ciò che sta
succedendo. Le urla degli animali in procinto di venir storditi giunge alle
loro orecchie come un disperato ultimo lamento. E abbiamo il coraggio di chiamarli esseri senzienti? Non sarebbe più consono
al trattamento che subiscono abbracciare la teoria cartesiana e dichiarare i
loro corpi macchine e i loro lamenti il rumore delle lancette di un orologio? "L’uomo ha fatto della Terra un inferno per gli
animali" (Arthur Schopenhauer) ·
https://www.comingsoon.it/film/the-milk-system/55407/video/?vid=30056
film The Milk System di Andreas Pichler presentato al festival Cinemambiente ·
https://www.youtube.com/watch?v=tAIR6UTRsho
fistulazione mucche ·
https://www.youtube.com/watch?v=oPnMLeXdld4
sequestro dei NAS di un allevamento ·
https://www.greenme.it/informarsi/animali/23247-mucche-fistulate ·
https://www.youtube.com/watch?v=gFlCKnhPikY
cavezze antisucchio ·
https://it-it.facebook.com/AnimalEqualityItalia/videos/la-cavezza-antisucchio/1958858140820556/ id. ·
https://www.incontraglianimali.org/libro_masson.html
la vita emotiva degli animali ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/macellazione-bovini/
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latte in inglese ·
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allevamento e macellazione bovini in Italia ·
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latte ·
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latte ·
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Vitelli mucche da latte ·
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decornazione ·
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latte ·
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il latte ·
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mucche da latte ·
https://www.youtube.com/watch?v=FWnB1objJFU
mungitura ·
https://www.youtube.com/watch?v=YxcNIj32Bq4 allevamento mucche da latte ·
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macello bovini ·
https://video.corriere.it/usa-video-choc-macello/097c0538-ece5-11e1-89a9-06b6db5cd36c macellazione bovini ·
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macellazione bovini ·
https://www.youtube.com/watch?v=lftUvSV0zUw
il vitello nel piatto LAV ·
https://www.ciwf.it/campagne/vacche-da-latte/ ·
https://www.youtube.com/watch?v=YxcNIj32Bq4 mucche da latte ·
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industria del latte ·
https://www.youtube.com/watch?v=vkJPd1PcMeo
allevamento mucche da latte ·
http://www.laverabestia.org/play.php?vid=419
macello mucche da latte ·
https://video.leggo.it/societa/la_vita_di_mucca_da_latte_la_video_denuncia_choc-134989.html ·
https://www.incontraglianimali.org/mucche-vitelli-tori.html macellazione ·
https://www.youtube.com/watch?v=sXInOo9gras
decornazione ·
https://www.youtube.com/watch?v=RVxEHpg17tI
decornanzione ·
https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=srhcQiDgR1Y mucche da latte La Nuova Zelanda è forse il Paese con gli standard di benessere animale più
elevati nel mondo dove i vitellini possono pascolare liberamente. In USA, otto Stati hanno bandito le gabbie per i vitelli che seguono una
dieta a base di latte ed erba. Esiste una soluzione per ridurre l'eliminazione dei vitelli maschi appena
nati: la selezione del seme (seme sessato). In Inghilterra l'industria ha creato una piattaforma dedicata agli
allevatori di vitelli che ha consentito di far crescere un maggior numero di
vitelli maschi riducendo il numero di quelli che vengono uccisi alla nascita. In Italia è in crescita il numero di allevatori e veterinari che aderiscono
al sistema di certificazione del benessere animale. Supermercati come Conad, Coop ed Esselunga chiedono sempre più spesso carni
di animali allevati con buoni livelli di benessere. Il CReNBA (Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale) organo di
consulenza del Ministero della Salute, ha redatto un manuale per la
valutazione del benessere dei vitelli a carne bianca. La Francia ha espresso parere favorevole all'introduzione dell'obbligo di
etichettatura dei prodotti di origine animale secondo il metodo di allevamento
(CIWF giugno 2018). A San Francisco si studiano metodi per produrre latte senza
mucche partendo dalla caseina. End the Cage, l’iniziativa dei cittadini europei sostenuta da 140
associazioni di cui 19 italiane, chiede la fine dell’uso dei box singoli per
vitelli oltre che di tutte le gabbie negli allevamenti. Installazione di apparecchiature di video sorveglianza negli allevamenti e
nei macelli. Fine dell’uso dei box per i vitelli. Emissione di una legislazione peculiare per il benessere degli animali
destinati alle diverse produzioni. Non accordare finanziamenti provenienti dall'Europa tramite il PSR (Piano
Sviluppo Rurale) o meglio il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale
(FEASR 2014/2020) agli allevamenti intensivi. Introduzione di un’etichettatura (carne e prodotti lattiero caseari)
che deve applicarsi a tutti i sistemi di produzione, intensivi ed estensivi in
quanto non è sufficiente l'etichettatura dei prodotti in base al paese di
origine. Questo affinché i consumatori dispongano di informazioni trasparenti http://www.rivistemaggioli.it/static/assets/commercio_e_servizi_raccolta_2016/testi/5475266.HTM) https://www.youtube.com/watch?v=kBxgR07d8_k
https://www.incontraglianimali.org/pecore-capre.html
intelligenza delle pecore La capra e la pecora, dopo il cane, sono tra i primi animali
addomesticati. Sono intelligenti e curiosi, ben si adattano a condizioni di
allevamento difficili e a pascoli di territori non troppo fertili. Il carattere
mite, la taglia ridotta, la capacità di adattamento al clima e a pascoli
poveri, unitamente all’offerta non solo di carne ma anche di latte, lana e
concime, hanno creato le condizioni per una diffusione straordinaria di questi
animali. Sono animali timidi ma, al contrario di quanto si possa
pensare, sono molto intelligenti, dotati di una memoria straordinaria e
facilità di apprendimento. Secondo il dr. Keith Kendrick del Babraham Institute
in Gran Bretagna “la loro sofisticata capacità di riconoscimento dei volti
implica che le interazioni sociali con i compagni di gregge e con alcuni umani
siano molto importanti”. Le capre e le pecore vengono divise secondo l’attitudine a
offrire carne, latte o lana. Quando le pecore e le capre non producono più
abbastanza lana o latte diventano improduttive e mandate al macello. L'elevata rusticità di questi animali ha consentito che
molte di loro vengano ancora lasciati pascolare nei campi aperti alimentati da
erbe e arbusti cercati dall'animale stesso. Questi animali raramente vengono allevati in modo intensivo. Le grandi aziende caprine e ovine di pianura o fondovalle, caratterizzate
da una gestione dell’allevamento di tipo intensivo e da grandi stalle e
attrezzature, sono nate piuttosto di recente, sulla scorta dell’esempio
francese ma si stanno sempre più affermando con la distribuzione di razioni
alimentari standardizzate e la mungitura meccanica. Nell'allevamento intensivo oltre alla stabulazione
permanente si praticano l'allattamento artificiale degli agnelli e
l'inseminazione artificiale. In questi allevamenti le femmine sono sottoposte senza
tregua alle varie fasi della riproduzione, partoriscono infatti due volte
all'anno altrimenti vengono destinate al macello. Per i continui parti a cui
sono sottoposte, è molto frequente che si verifichi la fuoriuscita dell’utero
dopo il parto con conseguenti infezioni. Quando non è possibile rimettere in
sede l’utero, la femmina muore. Poche settimane dopo la nascita, alle pecore viene tagliata
la coda senza anestesia, mentre per gli agnelli si procede alla castrazione. La
tosatura viene praticata senza nessuna cura per gli animali, spesso con mezzi
meccanici che provocano dolore e ferite; molte pecore soffrono il freddo e si
ammalano perché esposte alle intemperie dopo le tosature eseguite in inverno.
Quando le pecore iniziano a produrre meno lana sono mandate al macello e
sostituite con animali più giovani e redditizi. Le razze da lana durante la tosatura vengono afferrate,
tenute strette tra le gambe di una persona, private del vello, spinte giù da
uno scivolo e, in generale, trattate con rudezza ricevendo spesso delle brutte
ferite dovute alle forbici per tosatura o alla tosatura meccanica. Per le pecore di lana pregiata come la “merino” la cui lana
nel mondo proviene per il 50% dall’Australia, poichè fra le principali cause di
morte delle pecore è la miasi ovvero l'infestazione di larve di mosca, gli
allevatori ricorrono al "mulesing" per ridurre i casi di
infestazioni. Si tratta di una pratica crudele che consiste nell'asportazione
di una parte di pelle della zona perianale degli animali effettuata senza anestesia,
senza sutura e senza terapia antibiotica, e che produce grandi sofferenze. Una
pratica che consente di creare delle zone senza lana che "proteggano"
gli animali dalle infestazioni delle larve di mosche. Dappertutto e non solo in Australia, la tosatura viene
praticata in modo cruento. Anche per le capre d’Angora non c’è pietà. Queste capre di
origine turca che producono la pregiata lana “mohair”, vengono allevate anche
in Europa (Francia, Inghilterra, Germania, Svizzera e Italia) con volumi di fibra
prodotti molto modesti. Gli allevatori,
che tosano le capre d'Angora due volte all'anno, a partire dai sei mesi di
vita, sollevano e trascinano gli animali per le zampe o per le corna, causando
spesso la rottura della spina dorsale. Pagati a cottimo, non a ore, gli operai
lavorano velocemente e incuranti delle ferite, a volte anche gravi, che
provocano alle capre con le forbici utilizzate per la tosatura. Dalle
testimonianze raccolte da PETA, i contadini dichiarano che in alcuni
allevamenti il 25% delle capre non sopravvive alla prima tosatura, mentre l'80%
muore a causa delle ferite riportate. I sistemi utilizzati per allevare razze da latte sono
differenti rispetto a quelli usati per allevare animali da carne o da lana,
possono prevedere un totale o un parziale confinamento in stalla. L’allevamento di capre da latte semi-intensivo è una forma
che viene praticata soprattutto quando le capre allevate per la produzione di
latte hanno a disposizione un pascolo nel quale durante il giorno pascolano
mentre la notte vengono confinate all’interno delle stalle. Nell'allevamento di capre da latte in stalla o intensivo gli
animali vivono tutto l’anno all’interno delle stalle senza mai andare al
pascolo, vengono alimentati con diete a base di foraggi (secchi e freschi),
insilati e concentrati. Negli allevamenti di capre da latte si pratica una tecnica
chiamata destagionalizzazione ovvero si tengono le luci accese nelle stalle in
modo che l'animale vada in calore in tempi diversi mentre in natura andrebbe
una volta all'anno. I capretti maschi spariscono visto che non fanno latte. Non
è dato sapere come. Mantenerli sarebbe un costo visto che non hanno mercato
esclusa la Pasqua. Vanno a far parte di quella categoria di animali di sesso
maschile denominati "controsessi". Il latte di capra viene prodotto soprattutto nelle regioni
meridionali e insulari dell’Italia (Sardegna, Sicilia, Campania, Puglia e
Basilicata) sia per il consumo diretto che per la produzione di formaggio. E’
prodotto anche in Piemonte dove l’allevamento della capra da latte è una realtà
con 150 allevatori professionali e 25.000 capre. Si tratta per lo più di stalle
a stabulazione libera, con gli animali suddivisi in box, dotate di una sala
mungitura e di una capretteria dove vengono svezzati e cresciuti i capretti
femmina. La produzione di latte nelle capre dura circa 240 giorni, le
quantità prodotte possono essere variabili e sono strettamente dipendenti dall’età
dell’animale e dal numero di capretti. La mungitura viene effettuata due volte
al giorno e può essere fatta sia a mano che meccanica, ovvero con congegni
applicati alle mammelle diffusa soprattutto negli allevamenti intensivi. Dopo aver partorito la madre e i cuccioli vengono separati,
e il latte prodotto destinato al mercato. Questi cuccioli cercheranno la madre
e la madre cercherà i suoi cuccioli. Entrambi beleranno disperatamente. Il corpo delle femmine è continuamente sottoposto alle varie
fasi della riproduzione che non conosce tregua. "Tutti i piccoli
degli animali sono attraenti, ma l'agnello ha ricevuto una dose di fascino che
è addirittura ingiusta nei confronti degli altri". James Herriot
scrittore e veterinario britannico. Sono i cuccioli di pecore e capre. Animali docili, delicati,
adorabili, per niente aggressivi. Sono simbolo dell'innocenza, della semplicità
e della mitezza, creature che ispirano tenerezza. Sono stati utilizzati come icona dalle religioni, sia nel
bene (con i significati simbolici) che nel male (con i sacrifici reali). Hanno una grande voglia di giocare, sono pochi gli animali
che possono competere con gli agnelli quando fanno le capriole in un pascolo o
giocano a rincorrersi. I piccoli saltano, piroettano e si inseguono in gruppo,
possiedono un gesto specifico per invitare un compagno a giocare: saltano in
verticale scalciando in aria con le zampe posteriori. E’ una richiesta
inconfondibile: “Vieni a giocare con me”. Siamo il terzo importatore in Europa di agnelli. Gli agnelli allevati in Italia in genere hanno libero
accesso al pascolo. La Sardegna rappresenta quasi il 40% della produzione
nazionale ma accoglie anche animali vivi provenienti dai paesi dell'Est Europa. I maschi non destinati alla produzione di carne diventano
animali da riproduzione e quindi utilizzati per ingravidare le femmine le
quali, come ogni altro mammifero, producono il latte solo dopo aver partorito. Gli agnelli importati, a un mese di vita, non ancora
svezzati, vengono strappati alle madri, belanti, terrorizzati, costretti ai
lunghi viaggi terribili ed estenuanti, per migliaia di chilometri, su TIR
strapieni per arrivare in uno squallido allevamento intensivo o direttamente al
macello. Al macello i cuccioli atterriti, scaricati brutalmente dai
camion, vengono storditi, immobilizzati e uccisi spesso in gruppo, uno di
fronte all'altro mentre guardano i propri compagni cadere a terra e
contorcersi. Appesi ad un gancio per una zampa tra l'odore del sangue e i
belati di terrore vengono sgozzati con lame affilate e lasciati dissanguare
fino alla morte. Gli esemplari maschi inviati agli allevamenti, vengono castrati
e ad appena poche settimane di vita macellati. Nelle investigazioni effettuate si notano particolari come
il terrore negli occhi, la riluttanza ad andare verso la morte, i cuccioli che
urinano per la paura o quelli che vengono uccisi davanti ai loro simili
(metodica tra l’altro non a norma di legge). Perché nei macelli la morte non
arriva in silenzio, ma è fatta di urla, scalpitii, rumori di catene e coltelli
che si affilano. In Italia oltre 700.000 agnelli e capretti vengono uccisi
solo durante le festività pasquali per cui ogni anno a Pasqua torna la strage
degli agnelli e dei capretti, vittime senza colpa. "Non può esistere nessun Dio così sanguinario da sentirsi appagato dalla
carneficina", Annamaria Manzoni, psicologa e psicoterapeuta. Nel 2016 sono stati 2.700.000 i cuccioli di 30-40 giorni
uccisi in Italia di cui 600.000 (900.000 pochi anni prima) a Pasqua. La vita
più lunga, due mesi, spetta all'agnello chiamato "da taglio" (10/13
kg). Colui che non rispetta
la vita non la merita. Leonardo da Vinci ·
https://investigations.peta.org/australia-us-wool/?utm_... ·
https://www.gabbievuote.it/investigazioni-associazioni.html
macello di agnelli per Pasqua ·
https://it.ask.com/youtube?q=video+choc+nel+macello&v=PqSDsUc8yOg
agnelli macellati senza stordimento ·
https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/31/pasqua-essere-animali-dentro-le-mura-di-un-macello-di-agnelli/1552068
macello agnelli ·
https://www.youtube.com/watch?v=vPr1YV1GQkM
trasporto di agnelli ·
https://www.jainismoitalia.org/veganismo/motivazione-etica-conosci-la-sofferenza-degli-animali/sofferenza-degli-agnelli-e-dei-pesci/
agnelli e pesci ·
https://video.repubblica.it/natura/la-macellazione-degli-agnelli-in-un-video-la-denuncia-di-animal-equality/162744/161235
macello di agnelli ·
https://vimeo.com/284141355
come sono costretti a vivere e morire ·
https://www.youtube.com/watch?v=Px1qzfz20dM
Tullio Solenghi salva un agnello ·
https://www.essereanimali.org/cosa-facciamo/investigazioni
agnelli per Pasqua ·
https://www.essereanimali.org/2015/03/strage-agnelli-uccisione-in-un-macello
agnelli ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5937
agnelli e capretti la vita ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5969
latte di pecore ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5824
allevamenti di agnelli e capretti in Italia ·
https://www.youtube.com/watch?v=xeBwcfEPk6k
agnelli ·
https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=vh5nZV-CdH8
pecore ·
http://video.d.repubblica.it/moda/indagine-sulle-torture-alle-capre-d-angora-zara-e-h-and-m-dicono-addio-al-mohair/7138/7253
tosatura capre d’angora Dal 2010 al 2016 il consumo di agnelli e capretti per Pasqua
è diminuito del 50%. Don Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana,
scrive: "E' orribile festeggiare la Pasqua uccidendo migliaia di cuccioli
di agnello". L'associazione dei Cattolici Vegetariani, per custodire il
creato sollecita a non mangiare agnelli e capretti a Pasqua. Il titolare dell'azienda Caffè New York, in occasione della
Pasqua, inserisce sui quotidiani la foto degli agnelli: "Scegli una Pasqua
senza sangue". Germania, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia hanno chiesto la
modifica del Regolamento (CE) n.1/2005 del Consiglio per ridurre il tempo dei
trasporti di animali vivi. Circa 70 brand di abbigliamento, tra cui Zara, H&M, Gap,
Topshop, smetteranno di acquistare e usare mohair per le loro collezioni.
L'annuncio del divieto arriva dopo l'indagine shock condotta dalla filiale
asiatica di PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) in 12
allevamenti sudafricani di capre d'Angora. Dopo le proteste internazionali iniziate in Svezia contro il
mulesing, molti produttori di filati, tessuti e abbigliamento rendono pubblico
che le loro stoffe provengono da allevamenti che non utilizzano questa pratica.
Il mulesing ha numerose alternative tra cui l'adozione di tosature e
disinfestazioni localizzate e l'utilizzo di speciali morsetti in plastica che
riducono in modo incruento la formazione delle pieghe perianali. Gruppi di
allevatori stanno inoltre selezionando varietà di pecora Merino prive di quelle
pieghe cutanee che favoriscono l'infestazione da larve. Vietare l'importazione di animali vivi comprati a basso
prezzo nei paesi dell'est per macellarli in Italia subito dopo con la dicitura
"allevati in... e macellati in Italia". Etichettatura obbligatoria secondo il metodo di produzione. Installazione di apparecchiature per la videosorveglianza. Divieto di pratiche cruente per la tosatura. "Chi mente a se stesso e presta ascolto
alle proprie menzogne, arriva al punto di non distinguere più la verità, né in
se stesso, né intorno a sé". Fedor Dostoevskij Il bufalo di razza mediterranea italiana è un mammifero
appartenente alla famiglia dei bovini e con questi ultimi condivide somiglianze
nell’aspetto generale e nei caratteri scheletrici. Ma è più rustico, predilige
ambienti caldo-umidi e trascorre gran parte della giornata immerso nell’acqua,
cosa che gli permette di tenere lontani i parassiti ed evitare che la pelle si
secchi eccessivamente. Le bufale sono allevate quasi esclusivamente per il latte. La loro
gravidanza dura 316 giorni circa, quindi partorisce in genere una volta
all'anno. Alla nascita i vitelli pesano tra i 35 e i 39 chilogrammi. La
differenza sostanziale tra bufale e bovine si ritrova nella stagionalità della
lattazione che per le bovine diminuisce nel periodo estivo e per le bufale
aumenta proprio durante l’estate. Secondo la FAO la diffusione della specie è in crescita nel mondo. Si è
passati da 164 milioni di capi del 1994 ai 195 milioni del 2012. Al 31 dicembre 2017 in Italia erano presenti 2.212
allevamenti e 396.725 bufali di cui il 74% in Campania. Il 77% come produzione
latte, il 9% produzione mista e il 14% produzione di carne. L’allevamento dei bufali e delle bufale solitamente avviene
più all’aperto che in stalla. Un fattore molto importante per il benessere delle bufale è
rappresentato infatti dalla superficie disponibile per il movimento. Le
migliori condizioni si realizzano quindi con la stabulazione da cui si accede
direttamente a un paddock esterno che a sua volta mette a disposizione una
piscina colma d’acqua per le immersioni estive. In un allevamento di bufale i
bufalini maschi non produttivi, appena nati vengono immatricolati e se
l'allevatore segue la procedura legale, il vitellino viene portato al macello
non prima però che siano trascorsi 10 giorni durante i quali va comunque
alimentato e il cordone ombelicale risulti essiccato. Nella sola Campania i bufali sono
centinaia di migliaia ed al 90% femmine. Poiché si deduce che i nati siano al
50% maschi e al 50% femmine è facile chiedersi dove finiscano i
neonati maschi che non servono a produrre latte, quindi neppure la
mozzarella. Nessuno si è mai chiesto dove finiscono? Veramente nessuno
sa che fine fanno? Questi bufalini maschi, appena
nati, vengono strappati alla madre che li segue con dolore, abbandonati
nei campi, buttati nei fossi, soffocati con la paglia in gola, seppelliti
ancora vivi o lasciati vagare fino alla morte per inedia. Annegati nei
fiumi o lasciati agonizzare senza cibo da allevatori privi di scrupoli. Soppressi
a colpi di bastone e lasciati in montagna a marcire e a diventare cibo per gli
animali selvatici. Sono stati ritrovati in fosse, sulle spiagge, sulle strade,
nei campi ancora agonizzanti. La loro unica colpa: inutili perché sono maschi.
Mantenerli in vita costa troppo e non c'è mercato per la carne di bufalo. L'uccisione dei bufalini da
parte di allevatori senza scrupoli ha solo finalità economiche. L'allevatore
non riesce ad ottenere nessun reddito da quel maschio senza latte; e
alimentarlo fino all'età adulta ha un costo molto elevato. Il mancato guadagno
spinge alcuni bufalari a disfarsi dei vitellini maschi appena nati; e spesso in
modo cruento. Uno dei tanti ritrovamenti ci
parla di "una dozzina di vitellini di bufala legati tra loro con una fune
arancione e poi appesi a un albero". Morti. Ma secondo l'indagine di Four
Paws International sono 70.000 i bufalini uccisi ogni anno. Ecco una testimonianza significativa: "Il 12 di
febbraio scorso, tornando a casa, ho intravisto una grande macchia scura sul
bordo della strada. Avvicinandomi, ho visto che la "cosa"...era un
bufalotto di alcuni giorni ancora vivo. Devo dire che diverse volte negli anni
mi è capitato di vedere carogne di bufalotti nei campi e lungo le strade, e ho
sempre pensato che fossero morti di malattie perinatali. Ho segnalato il fatto
all'autorità competente che è intervenuta per rimuovere la carcassa. Ma questa
volta non si trattava di un cadavere, era un animale vivo. Un bufalotto maschio
senza padrone. L'ho caricato in macchina e l'ho portato a casa. Ho chiamato
subito il Servizio Veterinario il cui responsabile ha detto che posso tenerlo
per farlo crescere, perchè probabilmente è stato abbandonato essendo un
maschio. Allora i maschi vengono abbandonati? Sì, mi è stato risposto, è
l'abitudine in zona. Per legalizzarlo sono andata dai Carabinieri per fare la
denuncia di "ritrovo". Anche il Comandante "sapeva": i
maschi si uccidono, si lasciano lungo le strade, è "normale" non
servono, non danno latte. Qualche allevatore locale cresce i bufali maschi per
la carne. Una percentuale molto bassa..." Le investigazioni su 50 allevamenti di bufale del casertano
e del salernitano, è durata due anni e si è conclusa portando alla luce la fine
dei bufalini, considerati inutili nel meccanismo della produzione della
mozzarella di bufala. I vitelli, come si vede nel video, sono colpiti con
pesanti mazze, caricati a calci nella pala di un trattore, lasciati morire di
fame e annegati nel fango e nei liquami: ·
http://www.ilgiornale.it/video/cronache/crudelt-negli-allevamenti-mozzarella-bufala-1049266.html
·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5832
bufalini ·
https://www.lav.it/news/bufala-animali-come-noi
mozzarella ·
https://www.michelesantoro.it/2017/03/animali-come-noi-bufali/ di Giulia Innocenzi ·
https://www.youtube.com/watch?v=JBbigvacADI bufala ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5865
allevamenti di bufale in inglese ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5832
bufalini lasciati morire in italiano ·
https://www.youtube.com/watch?v=wV1pJave_kA bufale ·
https://www.youtube.com/watch?v=R3I4uz7j_xc bufala ·
https://www.youtube.com/watch?v=KbezP8mP69s uccisione di bufalini ·
https://www.michelesantoro.it/2017/04/bufalini-decapitati/ Giulia Innocenzi ·
https://www.huffingtonpost.it/2014/09/04/crudelta-mozzarella-bufala-video_n_5767694.html diffuso dalla LAV ·
http://vocedistrada.it/articoli-2/cronaca/uccisione-bufalotti-adinolfi-presenta-interrogazione/ In Italia le cose stanno cambiando. Lo strumento per gestire
la popolazione bufalina è la Banca Dati Nazionale dell'Anagrafe Zootecnica
(BDN) informatizzata. Tutti gli animali vengono registrati individualmente
grazie a una smart card che consente di riconoscere l'operatore e di seguire
tutte le fasi della filiera. In Friuli, con la gestione "La bufala di Castello
d'Aviano", i bufalini vengono allevati fino a tredici mesi. Rendere obbligatorio il controllo del DNA dei bufalini
trovati morti. Installazione di
apparecchiature per la videosorveglianza. “È vero che l'uomo è il re
degli animali, perché la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla
morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l'abitudine di cibarmi di
carne.” Leonardo da Vinci “Controsessi” vengono chiamati i maschi di animali nati in
allevamenti particolarmente finalizzati come quelli di: galline ovaiole, capre
da latte, bufale, mucche da latte. I maschi di questi animali non producono reddito, sono
considerati un sottoprodotto indesiderato della produzione, non servono e per
loro viene attivata una strage nascosta ma perfettamente legalizzata. I capretti maschi non servono perchè non producono latte e
spariscono dalla filiera. Allevarli costerebbe troppo. Il loro destino è più
duro, se non nascono nei giorni di Pasqua o di Ramadam non hanno mercato e
semplicemente scompaiono, la loro fine è sconosciuta (SIMVP Società Italiana di
Medicina Veterinaria Preventiva). Maschi di pochi giorni, sia legalmente (macellati a 10
giorni) che illegalmente (affogati, soffocati, abbandonati, sepolti vivi, ecc.)
trovano la morte perchè non servono, non producono latte e quindi niente
mozzarella. Farli crescere e diventare "carne matura" costerebbe
troppo all'allevatore perchè il mercato è ancora scarso e quindi devono morire. 30 milioni di maschi di pochi giorni delle mucche da latte
dell’Unione europea, visto che non fanno latte, sono considerati una produzione
collaterale. Solo 6 milioni di loro entrano nella produzione della carne gli
altri vengono subito eliminati. ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6048
controsessi vitelli ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5941
gassazione pulcini maschi ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5832
bufalini lasciati morire, in italiano ·
https://www.lastampa.it/2014/09/05/societa/alta-crudelt-reportage-choc-negli-allevamenti-di-bufale-ygSvIscgo9qPRZksSTpdPM/pagina.html
allevamento di bufale Il tema del surplus degli animali e la soppressione dei
maschi è stato affrontato anche dalla Federazione dei Veterinari Europei (FVE)
che nel novembre 2017 ha pubblicato un documento dal titolo "Killing
unwanted offspring in farm animal production" (L'uccisione di prole
indesiderata nell'allevamento di animali). Questo documento è entrato
nell'agenda delle organizzazioni internazionali e delle istituzioni europee e
rappresenta una legge quadro dove non solo l'economia deve parlare ma anche
l'etica. Ora servono i decreti delegati per applicarla. In Gran Bretagna la recente cooperazione tra Compassion in
World Farm (CIWF), la Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals
(RSPCA) e l’industria, attraverso una piattaforma dedicata agli allevatori di
vitelli, ha consentito di allevare per la carne un maggior numero di vitelli da
latte maschi e di ridurre notevolmente il numero di quelli che vengono uccisi
alla nascita. Molti marchi, come Unilever colosso alimentare mondiale ci
tengono a pubblicizzare i loro prodotti sottolineando che provengono da
allevamenti dove nessun pulcino è stato ucciso. In Europa è la Germania ad aver affrontato il problema
rendendo illegale, per motivi etici, l'uccisione di pulcini. Il 20 gennaio
2017 il Ministro federale dell'agricoltura ha introdotto una nuova
tecnologica meno cruenta per gli animali senza penalizzare gli allevatori. I ricercatori
tedeschi hanno sviluppato infatti un sistema per determinare il sesso degli
animali nelle uova. Il meccanismo si basa su un metodo rapido ed economico,
sviluppato dal fisico indiano Chandrasekhara Venkata Raman, la spettroscopia di
Raman. In Italia i marchi Conad ed Esselunga non acquistano se non
possono esporre in banco vendita carni da allevamento con attestato CReNBA o
con il sistema animal welfare. Il Friuli con la gestione “La
bufala di Castello d’Aviano” alleva i bufalini maschi fino a 13 mesi. In Olanda un team di ricercatori
dell’Università di Leiden e della start up “In Ovo”, sostenuti dal Ministero
degli Affari Economici e da quattro principali aziende olandesi che gestiscono
incubatoi, ha individuato dei biomarcatori che permetterebbero di identificare
il sesso dei pulcini. In Germania viene valutata
anche l’opzione sostenuta dal Ministero dell’Agricoltura dello sviluppo di
linee genetiche di galline adatte a produzione di uova e di carne, cosiddette
ambivalenti. Promuovere il sessaggio degli
embrioni nell’uovo prima della schiusa e sul seme sessato nelle mucche da
latte, nelle capre da latte e nelle bufale. Obbligo di etichettatura sul
tipo di allevamento. Installazione di
apparecchiature per la videosorveglianza. Parafrasando George Orwell:
tutte le macellazioni sono uguali (orribili), ma alcune macellazioni sono più
uguali (orribili) di altre. In Italia i musulmani sono
oltre 2 milioni e gli ebrei circa 30.000. Due leggi in Italia si
contendono la visibilità, ovvero l'applicazione prioritaria: "libertà
religiosa" e "benessere animale". Poichè la libertà
religiosa concerne l'uomo mentre il benessere animale negli allevamenti,
durante la macellazione riguarda gli animali, quale di queste leggi ha avuto la
meglio? Ovvero è in vigore? La libertà religiosa anche se con il
"sacrificio" degli animali che noi definiamo, in Europa, esseri
senzienti. Senzienti sì, certo, perchè no: per sentire quell'immenso dolore
provocato sul loro corpo dalle macellazioni rituali. Le normative italiane ed europee prevedono obbligatoriamente
lo stordimento dell'animale al momento della macellazione per evitarne il
maltrattamento e, soprattutto, evitarne una morte lunga, dolorosissima e
cosciente. La macellazione rituale ebraica "kosher" e musulmana
"halal" che, salvo poche variazioni, si assomigliano, pretendono
invece di sopprimere l'animale in stato di perfetta e totale coscienza con
conseguenti lunghissimi e atroci, spasimi. Gli animali macellati secondo i riti religiosi kosher e
halal sono: buoi, capre, pecore, conigli... L'art. 13 del Trattato di Lisbona sul funzionamento
dell'Unione europea li dichiara esseri senzienti, ovvero che provano
sentimenti, emozioni, dolore fisico e psichico, paura, ansia, stress; la
Dichiarazione di Cambridge sulla Coscienza, sottoscritta nel 2012 da un gruppo
internazionale di eminenti scienziati alla presenza di Stephen Hawking, proclama
che gli animali (tutti i mammiferi, gli uccelli, e persino il polpo un
cefalopode) sono coscienti e consapevoli allo stesso livello degli esseri
umani. Non sono quindi prodotti, merci, cose. La macellazione rituale è consentita solo nei circa 200
macelli autorizzati ma sono comuni i casi di macellazione
"familiare", in giardini, garage, case. Pratica illegale e
perseguibile secondo la legge. Solo in Piemonte, ogni anno vengono uccisi con
il rito halal: 30.000 bovini, 23.000 conigli, 600 ovo-caprini. Gli animali macellati secondo i riti religiosi vengono anche
esportati (D.M. 11 giugno 1980), quindi l'Italia non si limita a conferire la
libertà religiosa a cittadini del proprio territorio ma esporta carne di
animali macellati con il rito kosher e halal in altri paesi contravvenendo alle
leggi italiane sulla tutela degli animali (artt. 544 ter e 727 del C.P.). Ciò
significa procurarsi un mercato della carne sulla pelle degli animali per
attivare un commercio che non ha a che fare con la libertà religiosa ma con il
guadagno illecito. 1. L'assurdità
dei termini e la contraddizione negli scopi risalta. Queste religioni
dichiarano il contrario di ciò che praticano, ovvero "che all'animale
va riconosciuto un profondo rispetto, va trattato con estrema cura prima della
macellazione, a lui non deve essere data alcuna sofferenza, sono esclusi atti
finalizzati a maltrattarli, spaventarli o mettere in pratica azioni
coercitive". La Torah dice: "...vanno trattati con
rispetto e compassione...". Il Corano dice: "...è fatto
divieto di alimentarsi di animali soffocati, uccisi a bastonate, morti
accidentalmente, ammazzati a cornate...". E' compassione tagliare loro
la gola da vivi e coscienti, dopo averli terrorizzati ingabbiandoli, legandoli,
appendendoli, girando il coltello 25 volte nella gola? 2. Lo
stato italiano, laico e democratico, si è dato una Costituzione che all'art.8
recita: "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti
alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di
organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con
l'ordinamento giuridico italiano". In quanto non contrastino con
l'ordinamento giuridico italiano... ma se in Italia vige lo stordimento, la
macellazione rituale contravviene tale ordinamento? Anche perchè le deroghe si
possono o non si possono concedere. Tant'è che vari stati vietano la
macellazione rituale nonostante la Direttiva europea offra tali deroghe. E'
possibilità e non obbligo. 3. La
libertà religiosa è prevista ma, la libertà di mangiare in un certo modo, un
animale ucciso in un certo modo, non si configura come atto di culto ma come
attività, pratiche di vita motivate da considerazioni religiose. Si
scrive nelle regole alimentari ebraiche: la macellazione rituale "è un
atto educativo che deve far pensare, che deve insegnare, che comunque non deve
far dimenticare la crudeltà dell'azione". Quindi per non far
dimenticare la crudeltà dell'azione occorre immortalare l'azione di crudeltà. 4. La
relazione del Comitato Nazionale per la Bioetica del 19 settembre 2003 afferma
che "tra tutte le forme di vita quella umana possiede un primato e che
tale primato costituisce una giustificazione, peraltro non illimitata, della
subordinazione all'uomo di ogni altro essere vivente". Concetto
arcaico che non rispecchia affatto gli ultimi sviluppi filosofici e scientifici
e neppure giuridici in quanto le leggi difendono il benessere degli animali
(magari solo sulla carta). Inoltre scrive che le "macellazioni
rituali sono compiute nel rispetto di precise regole di matrice religiosa
accompagnate da atti (benedizioni, invocazioni...) che ne manifestano il
carattere sacro". Il parere del C.N.B. è irrilevante non essendo tale
comitato un ente normativo così come sono opinabili le precise regole di
matrice religiosa individuali o di gruppo che non possono prevalere sulle norme
di matrice legale, valide per tutti in uno Stato laico. 5. Le
tecniche di uccisione nella macellazione rituale risalgono a oltre 2000 anni fa
e potrebbero essere sostituite con tecniche moderne alternative visto che,
secondo quanto stabilivano la Torah e il Corano, le procedure di macellazione
sono assenti da qualsiasi intento di crudeltà nei confronti degli animali e fin
dalle origini hanno avuto di mira l'eliminazione di ogni loro sofferenza
inutile. In realtà se la violenza è di per sè crudeltà, la crudeltà per
l'animale esiste, c'è, e lui la soffre intensamente. ·
https://it.ask.com/youtube?q=video+choc+nel+macello&v=PqSDsUc8yOg
macelli kosher ·
https://www.youtube.com/watch?v=3ewXcsMzVzk ·
https://www.giornalettismo.com/archives/2630063/macellazione-rituale-italia-violazione-norme-video ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5886 ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=388 ·
https://www.youtube.com/watch?v=gQD3KyuzX54 ·
http://www.mondoallarovescia.com/video-uccisione-islamica-di-un-vitello/ ·
https://www.animalequality.it/Blocco-Confini-Gadhimai/
macellazione rituale ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6069
macellazione rituale ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5266 id.
c.s. ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=4250 Nel 1985 la Lega Musulmana Mondiale in collaborazione con
l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha ammesso che lo stordimento
elettrico della vittima possa precedere la macellazione rituale e sia
addirittura conforme alla raccomandazione del Profeta di non infliggere
sofferenza agli animali. Tra
le stesse autorità religiose islamiche non pochi sono coloro che sostengono
l'elettronarcosi o altri procedimenti che ritengono conformi alle
prescrizioni della religione musulmana. A
Gerusalemme un gruppo di animalisti ha interrotto un rito religioso in
occasione del digiuno del Kippur, rito che consiste nel far roteare un pollo
sulla testa del fedele in modo che ne "assorba i peccati". Nello
stesso mondo rabbinico il rito è oggetto di contrasti e molti chiedono la
sostituzione con la semplice elemosina. La
Svizzera dal 2002 ha vietato la macellazione rituale pur dichiarando di
riconoscere il diritto di cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei, scintoisti,
induisti, musulmani di professare la loro fede. La Svizzera pretende anche che
l'importazione di carne da paesi esteri avvenga solo se la macellazione degli
animali è stata praticata conforme alla legge della stessa Svizzera (cioè con
lo stordimento preventivo). Hanno
messo al bando la macellazione rituale: Belgio, Svezia, Norvegia, Olanda,
Islanda, Slovenia, Danimarca, Liechtenstein, Nuova
Zelanda, Polonia. La
Malesia, stato a prevalenza musulmana non pratica la macellazione rituale. In
Finlandia, stordimento e uccisione devono avvenire contemporaneamente. in
Austria, Estonia, Lettonia e Slovacchia è obbligatorio effettuare lo
stordimento immediatamente dopo l'incisione. In
Gran Bretagna il 90% degli animali uccisi viene stordito e le comunità
religiose lo accettano. Al
macello di Bolzano, grazie all'obiezione di coscienza opposta da alcuni medici
veterinari, è ammesso lo stordimento di ovini e caprini. Al
civico macello di Torino, a seguito di varie denunce e prese di posizione
dell'Ordine dei veterinari, le macellazioni rituali non vengono più effettuate. La
Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, a settembre 2017, si è fatta
promotrice di una mozione per l'abolizione della macellazione rituale su tutto
il territorio nazionale. Dal
2013 il Sindacato italiano veterinari medicina pubblica sostiene la richiesta
di abolizione della macellazione rituale. Divieto
di effettuare macellazioni di animali secondo riti religiosi ebraici, musulmani
o di altre religioni su tutto il territorio nazionale. "L'uomo è l'unico animale che arrossisce, ma è l'unico ad averne
bisogno" Mark
Twain Sicuramente non tutti sanno che in Italia si vende un caffè chiamato Kopi
Luwak. E' un caffè pregiato e quindi tra i più costosi al mondo. Un caffè che nasconde una terribile verità. Chi lo beve dovrebbe
inorridire. Non è solo una pianta a produrlo ma anche un animale: lo zibetto. Lo zibetto è' un piccolo mammifero carnivoro, originario del sud est
asiatico. E' un animale selvatico, solitario, vive nei boschi e sugli alberi,
si sposta di notte, si nutre di frutta, roditori, insetti, uova ma anche di
bacche di caffè senza però digerirle. Assomiglia a un furetto, a un procione, a
una mangusta e c'è chi lo vede simile a un gatto. Può raggiungere il mezzo
metro di lunghezza e i tre chili di peso. E' una specie minacciata dalla massiccia deforestazione. Gli zibetti vengono catturati nella foresta, strappati alla loro vita
selvatica, imprigionati in gabbie minuscole e sporche, a volte al buio, e sono
alimentati forzatamente con chicchi di caffè che in natura costituiscono una
parte minima della loro dieta onnivora. Vengono così privati della libertà e degli spazi naturali, andando incontro
necessariamente a malattie, autolesionismo, depressione e comportamenti
nevrotici. Gli animali mordono le sbarre della gabbia, girano ripetutamente su
se stessi, perdono la pelliccia, soffrono terribilmente. «Gli animali impazziscono in gabbia, arrivano a perdere il pelo. Il
pubblico deve sapere che decine di migliaia di zibetti sono tenuti così. Se lo
sapessero lascerebbero perdere il caffè» spiega Chris Shepherd della ong Traffic
South-East Asia. Sono pochi quelli che sopravvivono alla prigionia e anche la maggior parte
di quelli che vengono liberati dopo tre anni, a causa della debilitazione
psicofisica, non riescono a sopravvivere alla vita selvaggia. Sono decine di migliaia gli zibetti catturati in natura, costretti a subire
maltrattamenti, a seguire un'alimentazione forzata fatta solo di chicchi di
caffè, privati di tutto ciò che è essenziale a loro benessere compreso il
movimento. Animali seviziati, "colpevoli" di conferire al caffè un
sapore caramellato molto particolare. Per tale commercio gli zibetti
rischiano l'estinzione. Al momento non vi sono regolamenti in vigore per la tutela
di questi animali e gli agricoltori spesso li alimentano a morte
senza alcuna preoccupazione per le loro condizioni. Il caffè Kopi Luwak si ottiene utilizzando i semi di caffè defecato dagli
zibetti. Quindi, il caffè più caro del mondo viene raccolto dalle feci di
questi animali. L’aroma è più dolce e ha un intenso retrogusto di
cioccolato. Questa caratteristica deriva dal fatto che le bacche di caffè
ancora fresche vengono mangiate dallo zibetto che non mastica i chicchi, ne
digerisce solo la parte più esterna senza che
subiscano radicali trasformazioni. Gli enzimi presenti nel tratto intestinale
dell'animale distruggono proteine e sostanze del chicco riducendone il sapore
amaro e conferendogli una fragranza del tutto particolare. Una volta defecate,
con il gusto decisamente “migliorato”, le bacche vengono raccolte, private dell’involucro esterno
e infine tostate. I primi utilizzatori di bacche semi digerite negli escrementi furono
gli indigeni che si limitavano a raccogliere manualmente le deiezioni
degli zibetti nei pressi delle piantagioni di caffè ma, nel momento in cui
questo caffè è diventato un affare redditizio, Giappone, Stati Uniti, Europa
hanno trovato un mercato fertile che si è tradotto nella cattura e successivo
allevamento degli zibetti. Almeno 50 tonnellate di caffè Kopi Luwak vengono ottenute con gli
allevamenti intensivi. Questo caffè è ormai sfruttato commercialmente sul
mercato globale. Si importa, si vende e si prepara anche in Italia. Oggi, anche se a qualcuno può sembrare sorprendente e ad
altri disgustoso, il caffè semi-digerito dallo zibetto è diventato una bevanda
rara e preziosa che può costare fino a 1000 dollari al chilo e fino a 20
dollari a tazza. Oltre ad una questione di gusto e di stomaco, c’è il
problema riguardo la falsa etichettatura del prodotto. Sulle confezioni di
caffè Kopi Luwak è apposta l’etichetta “wild-source” reclamizzante il metodo
selvatico di produzione e raccolta del caffè. Di selvatico non c’è
assolutamente nulla in tale produzione e lo stesso allevatore indonesiano ha
rivelato all’investigatore PETA che in realtà sarebbe impossibile produrre il
Kopi Luwack da zibetti selvatici, ma che l’azienda continua ugualmente ad
etichettare come “100% wild-source” le confezioni di caffè prodotte da zibetti
in gabbia. ·
https://www.facebook.com/rai3tv/videos/1086948698021575/ ·
https://www.lifegate.it/persone/news/il-caffe-di-cacca-che-uccide-gli-zibetti ·
https://velvetpets.it/2016/12/01/caffe-kopi-luwak-il-gusto-delle-crudelta/ ·
https://www.ambientequotidiano.it/2013/10/21/kopi-luwak-caffe-defecato-zibetto-peta/ ·
https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/kopi-luwak_35764.shtml Le associazioni lottano per la liberazione di questi animali ed hanno ottenuto
il parziale ritiro del Kopi Luwak dal mercato europeo tanto che nel 2013 la
catena di magazzini inglesi Harrod's ne ha eliminata la presenza sui propri
scaffali. Un giovane biologo, Camille Delebecque, insieme a Sophie Deterre, scienziata
alimentare esperta di aromi, dopo aver condotto alcuni esperimenti per tentare
di produrre sinteticamente il KL cruelty free, ha dato vita alla società
Afineur. In Gran Bretagna catene di hotel a cinque stelle come i Four Seasons e i The
Mandarin hanno eliminato il Kopi Luwak dai menù. Da un paio d’anni l'imprenditore inglese Matthew Ross, ex-banchiere di
Goldman Sachs, ha lanciato il Kopi Luwak ecosostenibile. Quello di Sijahtra,
l’azienda di Ross con sede a Hong Kong, è prodotto solo con i chicchi degli
zibetti liberi, che i contadini di Sumatra raccolgono uno alla volta nella
foresta. Il caffè prodotto dalla Ross Kopi è in quantità davvero limitata ma
garantisce la totale protezione e salvaguardia dello zibetto, oltre a lavoro e
sostentamento per le famiglie che vivono e lavorano in una remota regione
montuosa di Sumatra. Fa lo stesso la Bespoke, dell’ex-mercante di diamanti
Richard Hardwick e dell’indonesiano Ade Makmursyah. Per assaggiare il loro Kopi
Luwak “buono” si spendono 50.000 dollari al chilo, oppure 50 a tazzina. Il Kopy Luwak è venduto anche in Italia e la proposta è di proibirne
l'importazione e il commercio come si fa per le pellicce di cane e gatto. "La compassione e l’empatia per il più piccolo degli animali è una
delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono". (Charles
Darwin) Secondo la FAO il settore dell’acquacoltura è quello che
negli ultimi decenni ha fatto registrare la maggiore crescita. Questa
produzione ha avuto anche impatti ambientali e sociali negativi, oltre a rischi
di patologie e di maggiore mortalità nella popolazione ittica che ora si cerca
di ridurre. Senza considerare che nel mondo ogni anno, nel saccheggio illegale
di natura, la pesca vale dagli 11 ai 30 miliardi di dollari. In Italia si consumano circa 1,5 milioni di tonnellate di
pesci, crostacei e molluschi allevati, pescati e importati (fonte FAOSTAT
2015). Nel 2015 l’acquacoltura europea ha raggiunto una produzione
di 1.307 milioni di tonnellate. Se si contano a miliardi i mammiferi e gli uccelli uccisi
ogni anno nel mondo, i pesci, ognuno di loro individuo, si contano a
tonnellate. Sono quindi un numero incalcolabile. Gli animali più utilizzati
sulla terra. Allevati o pescati, subiscono anche loro lo strazio della
prigionia e della morte. Che non si sentano i loro lamenti, le loro grida, il
loro dolore, dipende dalla differenza di linguaggio. Un italiano non capisce un
cinese e un cinese non capisce un italiano. Ma li comprendiamo perchè sono
conspecifici. Così noi, per incapacità di comprensione, non capiamo i
pesci, organismi tanto diversi da noi ma pur sempre capaci di comunicare
e, soprattutto, "soggetti di una vita". Negli allevamenti quasi il 50% dei salmoni, il 40% dei molluschi e il 65%
dei pesci d'acqua dolce trascorrono la maggior parte della loro vita in
cattività. Eppure anche i pesci, essendo appunto animali, dovrebbero
rientrare nella tutela dell'Art.13 del Trattato di Lisbona. I pesci hanno l'anatomia necessaria per provare sensazioni,
sono consci delle risposte dolorose agli stimoli e capaci di provare prolungata
sofferenza. La scienza ha confermato le capacità complesse dei pesci e quindi
dobbiamo includere anche loro tra gli animali da tutelare. Sono senzienti e intelligenti, sono in grado di utilizzare
strumenti, costruire strutture molto complesse che richiedono capacità di
pianificazione, cooperare socialmente e hanno coscienza di sé, prerogativa
finora attribuita a pochissime specie più evolute. Inoltre è stato documentato che i pesci provano sia emozioni
positive che negative, soffrono lo stress, la paura, si aiutano nelle
difficoltà e provano persino piacere nel gioco, si curano dei propri piccoli e
sono in grado di cooperare fra specie diverse. Vari enti, come l’American Veterinary Medical Association hanno dichiarato:
“Le tesi per cui le risposte del pesce al dolore fossero semplicemente
riflessi, sono state confutate. La preponderanza delle prove accumulate
sostiene la posizione secondo la quale ai pesci dovrebbero essere concesse le
stesse considerazioni dei vertebrati terrestri per quanto riguarda il sollievo
dal dolore“. La certezza scientifica, pubblicata sul Journal of
Experimental Biology, contraddice quanto si è creduto finora: ossia che i loro
movimenti fossero semplicemente dei riflessi automatici. Le tesi di Cartesio
sono superate da secoli anche se, purtroppo, i comportamenti umani vi si
adeguano ancora. I pesci vengono allevati, pescati e abbattuti con metodi assolutamente
disumani (oppure fin troppo umani?). L'Unione europea ha confermato che le
attuali pratiche di allevamento comportano sofferenza agli animali.
Preoccupazione espressa anche da Efsa (European Food Safety Authority) e
Oie (World Organisation for Animal Health). Nel mondo vengono abbattuti miliardi di pesci ogni anno, più
di qualsiasi altra specie terrestre macellata per produrre il nostro cibo. Il
pesce da acquacoltura ha raggiunto nel mondo 110,2 milioni di tonnellate;
l'Asia nel suo complesso contribuisce per il 90% ed è il maggiore esportatore
mondiale mentre l'Europa è il maggior importatore mondiale. In Italia si allevano circa 30 specie per 185.000 tonnellate
di pesci e altri animali marini ogni anno e se ne consumano circa 1,5 milioni
di tonnellate (fonte FAOSTAT 2015). Siamo il terzo produttore europeo. Con la riduzione delle popolazioni naturali di pesci, sono
stati organizzati in acqua allevamenti intensivi che tengono in considerazione
l'economia ma non il benessere degli esseri senzienti. Oggi più della metà
dei pesci consumati (53%) proviene da allevamento. Una pratica insostenibile anche perché le fattorie di
acquacoltura scaricano rifiuti pesticidi e altre sostanze chimiche direttamente
nelle acque costiere distruggendo l'ecosistema locale mentre quelle localizzate
nei recinti di acque libere distruggono gli habitat naturali
sovraccaricandoli di rifiuti organici che possono formare enormi strati di
fanghiglia verde sulla superficie dell'acqua. ·
animali lanciati e trattati come fossero
oggetti; ·
pesci stipati in contenitori pieni di ghiaccio
che si riempiono di sangue mentre gli animali muoiono lentamente di asfissia; ·
pesci uccisi a bastonate decine di minuti dopo
che sono stati prelevati dall’acqua; ·
animali ancora vivi e sottoposti a legamento con
spago e altre pratiche dolorose; ·
vasche sovraffollate e piene di alghe, con
conseguente carenza di ossigeno; ·
pesci lanciati su camion per il trasporto a
grande velocità attraverso un tubo. Anche gli uccelli marini che si alimentano di pesci vengono uccisi. Per
allontanarli dalle vasche dell'acquacoltura piuttosto che utilizzare misure
incruente come coprire gli specchi d'acqua con le reti gli allevatori
preferiscono uccidere. Fosse comuni con centinaia di cadaveri di uccelli sono
state individuate dalla National Audobon Society. Inseguiti fino allo sfinimento, i pesci vengono strappati al loro
ambiente con le reti a strascico che intrappolano centinaia di migliaia di
esemplari (in particolare al largo della Sardegna). Issati a bordo, lasciati agonizzare per ore sul ponte della nave prima che
gli operatori abbiano fatto la selezione gettando in mare come rifiuti le
specie invendibili ormai morte, e di uccidere i restanti. Pesci con gli
organi interni che fuoriescono dalla bocca a causa dello sbalzo di pressione;
pesci lasciati boccheggiare fino a morire per soffocamento dopo 55-250 minuti
di agonia; pesci morti schiacciati nella rete a causa del peso dei loro simili;
pesci morti per la repentina variazione di pressione; pesci congelati ancora
vivi; pesci sventrati vivi che moriranno dopo un'agonia di 25-65 minuti. Pesci
a cui vengono tagliate le arcate branchiali e lasciati sanguinare fino alla morte
in preda a convulsioni. Le anguille vengono abbattute con l'immersione in bagni
di sale e ammoniaca che produce una lunga agonia. Tutte procedure legali. Le
carpe vengono uccise per decapitazione metodo che provoca dolore e non segue le
linee guida dell'OIE. Inoltre, non solo pesci per 'alimentazione umana vengono pescati ma si
calcola che, nel 2015, le reti a strascico abbiano pescato nel
Mediterraneo circa 14.065 tonnellate di squali e razze (ma anche tartarughe,
delfini, balene e perfino uccelli). Il nostro mare quindi, secondo il progetto
SafeSharks del WWF, è considerato il luogo più pericoloso al mondo per questi
animali senza considerare l'esercizio abusivo della pesca con la cattura di
pesce allo stato giovanile, pesca in aree e tempi vietati, utilizzo di attrezzi
di pesca modificati. La pesca a strascico sta spazzando dagli oceani la vita marina; 13 tra le 17
maggiori zone di pesca mondiali sono impoverite, le restanti 4 sono sovra
sfruttate e se si continua a pescare nel modo in cui è stato fatto finora, i
sistemi non avranno la possibilità e il tempo di rigenerarsi perciò entro il
2048 i nostri oceani saranno deserti. Infatti, secondo uno studio della New Economic Foundation che mette in
relazione il consumo di pesce dei paesi europei con la capacità di pesca delle
acque territoriali corrispondenti e secondo il progetto Fish Forward dell'UE,
il 9 luglio 2018 si è raggiunto il "fish dependence day dell'Unione
Europea" ovvero il giorno in cui le scorte domestiche di pesce sarebbero
già esaurite e che si fa affidamento alle risorse extra UE per quasi la metà
del pesce che si consuma. Per l'Italia la situazione è anche
peggiore poichè il giorno fatidico si è raggiunto il 6 aprile 2018
nonostante il nostro paese abbia più acque territoriali degli altri paesi
europei. Non soltanto. Nel processo di macellazione di miliardi di animali marini i
pescherecci scaricano negli oceani anche: ·
450.000 contenitori di plastica ·
25 milioni di chili di materiale plastico per
imballaggi ·
150 milioni i chili di reti da pesca di plastica Infine, ultimo tra gli abusi, bande criminali ed ecomafie compiono un vero e
proprio “bracconaggio ittico” nelle acque dolci di fiumi e laghi, perpetrato
con esplosivi, scariche elettriche e reti a tramaglio (pareti di rete). Anche il passaggio dall'ambiente in cui i pesci vivono al mezzo di
trasporto, è una ulteriore sofferenza per gli animali. Vengono aspirati con
pompe dalla vasca e gettati nei container. Questo avviene ad alta velocità e i
pesci in molti casi vengono lanciati da distanza con un passaggio fuori
dall'acqua provocando ulteriori ferite e dolori. Il trasporto avviene sia per trasferire i pesci piccoli in allevamenti da
ingrasso che per trasferire gli adulti verso lo stabilimento di uccisione e
lavorazione. Può avvenire sia via terra in cassoni che via mare in traghetti
con sistemi chiusi ma è comunque fonte di stress perchè cambia la densità degli
animali nell'acqua e, soprattutto, perchè nell'acqua aumentano in modo
considerevole il biossido di carbonio e l'ammoniaca. Secondo la rivista Science un allevamento di salmoni di un
ettaro produce una quantità di rifiuti paragonabile a quella di una città di 10.000
persone. Il 69% dei salmoni proviene da allevamenti e il 31% è rappresentato da
salmoni selvaggi pescati all'amo. Negli allevamenti di salmoni vengono fatte sviluppare le uova e poi, a circa
12-18 mesi di età i giovani salmoni vengono trasferiti in gabbie galleggianti
(una grande gabbia può contenere 90.000 esemplari) in mezzo al mare oppure in
vasche vicino alla costa. Il grande affollamento provoca danni alla testa ed
alle pinne dei pesci, li rende per il 50% sordi a causa dei tassi di crescita vertiginosi.
Raggiungono dimensioni impensabili in natura e spesso vengono colorati
artificialmente. La sordità dei salmoni preoccupa gli scienziati dell'Università di Melbourne
che hanno pubblicato uno studio sulla rivista scientifica Journal of
Experimental Biology, in quanto questi pesci vengono allevati anche per il
ripopolamento in mare aperto e la sordità ha pesanti ripercussioni in quanto
impedisce ai salmoni di percepire il pericolo avviandoli a morte certa. Poichè i salmoni sono predatori, per ogni kg di salmone allevato c'è bisogno
di 5 kg di pesci pescati per cui un solo salmone richiede la morte
di centinaia di pesci selvatici. Inoltre i reflui degli allevamenti
non vengono mai lavati, si lasciano semplicemente cadere attraverso le reti
cosicché i salmoni nuotano in una zuppa di migliaia di tonnellate di muco ed
escrementi con la diffusione in mare di agenti patogeni compresi i pidocchi con
cadute devastanti sulle popolazioni selvatiche. Bastano 11 pidocchi per
causare la morte di un giovane salmone e far decrescere in modo significativo
le popolazioni selvatiche (studio del Norwegian Institute for Nature Research). L'acquacoltura stravolge il comportamento naturale dei salmoni che
effettuerebbero una graduale migrazione dall'acqua dolce all'acqua di mare cosa
che non è loro concessa nelle gabbie di allevamento dove il violento cambio di
habitat provoca la morte traumatica di quasi il 50% degli esemplari. Il salmone pescato nel Pacifico, nonostante abbia una bassa concentrazione
di mercurio, ha alti livelli di isotopi radioattivi. ·
https://www.essereanimali.org/2018/06/salmone-dati-italiani-maltrattamento/ ·
https://www.youtube.com/watch?v=wk3m7vDjWcQ
salmoni ·
https://www.essereanimali.org/2018/01/vaccini-pesci-problema-malattie/
salmoni Il tonno in scatola è la conserva ittica più venduta al mondo ma ben pochi
consumatori sanno cosa si nasconde dietro le scatolette. Ben 4,8 milioni di tonnellate di tonno sono state catturate nel 2014 a
livello mondiale e, secondo Greenpeace, con pratiche di pesca che stanno
svuotando gli oceani e uccidono animali marini tra cui squali, delfini e
tartarughe. Il tonno rosso è un grande pelagico, che può raggiungere 3 metri di
lunghezza ed un peso corporeo superiore ai 500 kg. Si tratta di un animale
piuttosto sensibile ai cambiamenti di salinità dell’acqua e preferisce vivere
in acque temperate e sub-tropicali. Come il salmone è un predatore e si
alimenta di pesci. Il tonno può vivere fino a 20 anni ma la maturità sessuale viene raggiunta
soltanto al terzo o al quarto anno di età, quando gli esemplari raggiungono
dimensioni di 90-95 cm ed un peso che generalmente oscilla tra i 12 ed i 15 Kg.
L’habitat naturale di questa specie è l’Oceano Atlantico ma a partire dalla
stagione primaverile, i soggetti maturi iniziano a migrare verso acque più
calde. Il tonno è infatti un potente nuotatore, capace di percorrere molte
miglia marine nell’arco di una sola giornata e quindi di effettuare lunghe
migrazioni verso le zone nelle quali si riproduce (Mar Mediterraneo e Golfo del
Messico). Il mantenimento in cattività può essere di due tipi: a breve termine,
definito di finissaggio o affinamento, che ha una durata di 7-8 mesi; a
lungo termine, che ha una durata di circa 20 mesi. Durante la fase di ingrasso
gli animali vengono alimentati con pesce di basso valore commerciale. Anche per i tonni pescati la sorte è crudele. Le investigazioni effettuate
hanno mostrato la mattanza di migliaia di tonni rossi in Sardegna. Attirati in
trappole e strappati al loro habitat naturale con enormi ami affilati, i pesci
si dimenano moltissimo mentre vengono appesi in aria. Per il dolore atroce e il
forte stress muoiono lentamente soffocati. Vengono anche accoltellati. Quando vengono issati sulla barca i tonni vengono colpiti con bastoni
acuminati chiamati pickers per selezionarli da altri pesci come i merluzzi.
Successivamente la gola e il ventre dei pesci vengono aperti. I tonni vengono
pescati anche per mezzo di arpioni e di palamiti con centinaia di ami
innescati srotolati dalle navi. Il tonno, vivendo molti anni, ha il tempo di accumulare un'alta
concentrazione di mercurio, secondo soltanto al pesce spada e il tonno pinne
blu è il più rischioso di tutti. ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5149
pesca di tonni ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=3649
pesca al tonno ·
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d04306f4-446c-4ea7-a832-8a2ca022dca1.html#p=0 ·
https://www.youtube.com/watch?v=7lg02isKRdc
La mattanza dei tonni ·
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la mattanza dei tonni ·
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pesca del tonno in Sardegna ·
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pesca al tonno dalla barca ·
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il dolore del tonno ·
https://www.youtube.com/watch?v=zpHxbC_adqM impianto di allevamento tonni ·
http://lamattanzadeitonni.org/video-mattanza-tonni.php
mattanza dei tonni ·
https://video.repubblica.it/cronaca/tonno-rosso-sangue-la-mattanza-in-sardegna/96871 la mattanza de tonni smascherata ·
http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/oceani/Tonno-a-rischio/Tonno-in-trappola/ pesca del tonno
·
http://laverabestia.org/play.php?vid=3455
la pesca del tonno ·
https://www.youtube.com/watch?v=7lg02isKRdc
pesca del tonno https://www.youtube.com/watch?v=dt565QYp6qg
Modugno Diffuso nelle zone tropicali, subtropicali e temperate, il pesce spada si
presenta spesso in grosse dimensioni. E' un pesce definito predatore oltre che
migratore. Nel Mediterraneo è stato sovra sfruttato negli ultimi 30 anni la sua
presenza risulta inferiore dell'88% rispetto ai livelli considerati
sostenibili. La sua carne contiene inoltre la più alta concentrazione di
mercurio fra tutti i pesci. Si nutre spesso di tonni, barracuda, pesce azzurro, pesci volanti. In
primavera, è solito migrare verso la Calabria. In estate poi cambia rotta,
avvicinandosi e costeggiando lo stretto della Sicilia. Il metodo più comune per pescare il pesce spada è il palamito o palangaro
(una lenza lunga cui sono fissate lenze più corte che terminano con ami cui si
agganciano le esche) che catturano anche molte specie minacciate o in pericolo
come gli squali, gli uccelli marini e le tartarughe. Anche in questo caso
mancano regolamenti nazionali e internazionali. Viene catturato da ipertecnologici pescherecci nell'Oceano Pacifico. ·
https://www.youtube.com/watch?v=RfVwLpd3mzc
pesca del pesce spada ·
https://youmedia.fanpage.it/video/ag/WfyZjOSwUlslksqR le
truffe nella vendita del pesce spada Dopo gli insetti, i molluschi sono gli invertebrati con il maggior numero di
specie (circa 50.000). Sono animali marini, di acqua dolce e terrestri. All’ultimo, fra gli ultimi gradini della considerazione che l’uomo ha degli
animali, stanno i molluschi. Piccoli organismi che vivono al riparo dentro un
guscio chiamato conchiglia. Vengono anche chiamati "frutti di mare"
come si trattasse di vegetali quindi il perfetto alimento senza implicazioni
etiche. Nulla di tutto questo è vero. Questi animali rispondono volontariamente
agli stimoli, sfuggono ai predatori immergendosi nella sabbia e si spostano con
intenzionalità. La pesca industriale di questi animali viene svolta da pescherecci
particolari dotati di una sorta di rete rigida che raschia il fondale sabbioso
soffiando contemporaneamente acqua a pressione per smuovere la sabbia. Gli
animali restano intrappolati e vengono tratti a bordo, la sabbia scivola tra le
maglie della grata. La loro fine è sempre atroce. Bolliti vivi o congelati. È
abitudine comune lasciare alcuni tipi di molluschi una notte in acqua salata
per far loro credere di essere nuovamente al sicuro nel mare e farli così
uscire dal guscio. Solo quando si sono schiusi o si sono affacciati dalla loro
conchiglia vengono bolliti o congelati. I molluschi marini più usati nell'alimentazione sono: polpi, seppie,
calamari, ostriche, cozze, vongole. Alcuni sono erbivori altri onnivori. Alcuni hanno il corpo protetto da una conchiglia nella quale si nascondono
quando avvertono un pericolo, altri, come il polpo, ne sono privi. Il fatto che un'opinione sia
ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.
Infatti, a causa della stupidità della maggioranza degli uomini, è molto più
probabile che un giudizio diffuso sia sciocco piuttosto che ragionevole. Bertrand Russell, filosofo e matematico. Il polpo è un mollusco della classe dei cefalopodi. Si serve
dei tentacoli per catturare le prede. Ha un sistema nervoso molto sviluppato e
occhi che permettono un'ottima visione simili ai nostri: è capace di mettere a
fuoco e vede nitidamente i colori. E' tra gli animali acquatici più barbaramente sfruttato dall'uomo eppure la
Dichiarazione di Cambridge, sottoscritta dai massimi scienziati mondiali, lo
annovera tra gli animali "con coscienza" alla stregua dei mammiferi e
degli uccelli. Gli scienziati concordano nell'affermare che i polpi siano tra gli animali
marini più evoluti: sono coscienti di sè e di ciò che li circonda, provano
sofferenza e dolore esattamente come gli animali vertebrati e, in oltre 270
milioni di anni di evoluzione, hanno sviluppato una biologia unica insieme ad
abilità straordinarie: ·
sono capaci di compiere con ognuno dei loro 8
tentacoli altrettante attività diverse contemporaneamente, oltre che di auto
rigenerarsi: questi animali, infatti, possono scegliere di perdere un tentacolo
in caso di pericolo, per sfuggire ai predatori. ·
usano strumenti e risolvono problemi complessi,
sanno orientarsi in un labirinto o aprire contenitori, anche quelli con chiusura
“a prova di bambino”, ricordando le soluzioni e dimostrando un’ottima memoria. ·
riescono a mimetizzarsi in modo singolare ·
possono modificare alcune funzioni fisiologiche
al bisogno ·
giocano, caratteristica limitata a poche specie
intelligenti La loro intelligenza è stata paragonata a quella dei cani. Vengono pescati e uccisi con metodi crudeli senza nessuna regolamentazione e
sono una delle specie meno tutelate dalle leggi: si possono uccidere con
un morso, con una coltellata, si possono lasciar agonizzare. La pesca del polpo è molto diffusa nei mari italiani. Milioni di polpi
sono uccisi in modo cruento, sia dalla pesca industriale che dalla piccola pesca,
per diventare un cibo che viene consumato per gusto, tradizione o semplicemente
per provare un piatto tipico. Sono catturati dai pescherecci con reti a strascico e la loro carne viene
poi venduta prevalentemente congelata. Oltre 3.000 tonnellate di polpi sono
pescati in Italia, principalmente in Sardegna. Il polpo viene pescato anche con un’esca chiamata “polpara”, che può essere
utilizzata assieme a granchi e pesci, usati come cibo per attrarlo e a loro
volta vittime della pesca. Un altro modo per catturare i polpi è tramite i tramagli (reti da posta
flottanti). Centinaia di metri di reti calate a pochi chilometri dalla costa
dove gli animali rimangono impigliati. Non appena viene catturato tenta di fuggire, non sono rari episodi di polpi
che sono riusciti a scappare dall’imbarcazione. Successivamente i pescatori uccidono i polpi lacerandogli il cervello con un
coltello o con un morso, metodi improvvisati che non sempre garantiscono una
morte istantanea. Quando le barche giungono a terra il polpo viene lanciato ripetutamente a
terra e sbattuto con un apposito legno. Un procedimento che ha lo scopo di
ammorbidire la carne prima che sia consumata. ·
https://video.corriere.it/morso-cervello-morte-le-sofferenze-cosi-pesca-polpo-italia/60fcf182-63b5-11e6-aa60-86dd3fdb1e51?refresh_ce-cp
la pesca del polpo ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=6175
pesca dei polpi ·
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/pianetamare/la-pesca-del-polpo_FAFU000000483279
la pesca del polpo ·
https://www.essereanimali.org/pesca-dei-polpi la pesca dei
polpi una tradizione violenta ·
https://www.essereanimali.org/cosa-facciamo/investigazioni/ la pesca dei
polpi ·
https://www.vegolosi.it/animali/pesca-dei-polpi-crudele/
polpo ·
https://www.youtube.com/watch?v=tNnZcy6vU0M
pesca di polpi I crostacei sono sempre più presenti sulle tavole dei
consumatori, ma la gente non sa che sono anche in cima alla classifica delle
emissioni di anidride carbonica. Il loro consumo andrebbe considerato anche da
questo punto di vista (studio pubblicato
su Nature Climate Change https://www.nature.com/articles/s41558-018-0117-x
) Sono animali invertebrati che abitano nelle profondità dei mari, ma popolano
anche fiumi e laghi. I più comuni e conosciuti sono granchi, gamberi, aragoste,
astici... Le aragoste sono animali solitari, abituati a grandi spazi, trovandosi
prigioniere in cisterne possono soffrire di stress associato a confinamento,
bassi livelli di ossigeno e affollamento. Diventano perciò aggressive. Gli astici sono maggiormente diffusi nell’Oceano Atlantico ma anche nel mar
Mediterraneo. Attualmente vengono pescate circa 2.000 tonnellate di astici
all’anno. Sono tanti gli animali considerati ultimi fra gli ultimi e,
nella categoria (come i controsessi, i pesci, i molluschi...), rientrano anche
i crostacei che subiscono delle vere e proprie sevizie. I crostacei, oltre che pescati, sono allevati in acque
dolci, salate o lagunari, in ambiente naturale o in allevamenti in vasca, in
"recinti" in mare aperto (allevamento con gabbie a mare) ma allevati
anche sulla terraferma in grandi vasche di cemento. Soprattutto in colture
intensive. Il ciclo produttivo inizia con l’immissione in appositi
spazi, vicino alla costa, di esemplari giovani provenienti da centri di
riproduzione oppure raccolti in natura. L’acquacoltura è una delle attività di produzione alimentare
a più alto tasso di crescita per via del superamento dei limiti sostenibili
della cattura in mare e per la salvaguardia dell'ambiente marino. La maggior
parte dei prodotti venduti in Italia deriva da acquacoltura intensiva. Nell'acquacoltura intensiva
gli animali vengono assiduamente alimentati con cibo di tipo artificiale, con
formule adatte alle varie specie. In Italia su 110 capoluoghi meno della metà (46) hanno emanato regolamenti
sul benessere dei crostacei e fra questi solo 11 contengono norme specifiche
sulle condizioni di mantenimento di astici e aragoste a scopo alimentare. Questa sentenza dà un orientamento al Parlamento che dovrà
emanare una norma di chiaro divieto poiché questo tipo di esposizione degli
animali, aldilà delle valutazioni etiche, come dice la Corte:
‘è incompatibile con la natura degli animali e produttiva di gravi sofferenze’. La sentenza della Corte di Cassazione “fa giurisprudenza”
ovvero gli altri giudici dovrebbero orientarsi di conseguenza e tenere conto
del principio fissato dalla Suprema Corte. Da secoli è stato il rito culinario più orribile, la tortura
indicibile prima della finale sublimazione a tavola. Vittima l’aragosta. ·
https://www.huffingtonpost.it/2013/10/14/crudelta-animali-aragoste_n_4096209.html ·
https://www.byoblu.com/2011/09/11/aragosta-horror/ ·
https://www.youtube.com/watch?v=bf-NffRJjNk
allevamento crostacei ·
https://www.huffingtonpost.it/2013/10/14/crudelta-animali-aragoste_n_4096209.html ·
https://www.byoblu.com/2011/09/11/aragosta-horror/ ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5758
astice bollito vivo ·
https://campaigns.animalequality.it/alice-trombetta-byoblu/?utm_source=drip&utm_medium=email&utm_campaign=mariangela+oggi+ero+dai+Carabinieri#main-video
la lenta agonia dei pesci ·
https://www.essereanimali.org/cosa-facciamo/investigazioni/
allevamento di pesci ·
https://www.youtube.com/watch?v=oGsC1bsz9jM
la pesca dei pesci ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=3474
pesci ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=2206 gara di pesca ·
https://www.eldiario.es/caballodenietzsche/Piscifactorias-infierno-agua_6_827727228.html
pesci ·
https://www.greenme.it/informarsi/animali/29205-pesci-allevamenti-intensivi-investicazione-essereanimali pesci presi a bastonate ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=3237 spellati vivi ·
http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/macellazione-pesci-spellati-vivi/ ·
https://campaigns.animalequality.it/agonia-pesci-italiani/
agonia dei pesci italiani ·
https://www.eldiario.es/caballodenietzsche/Piscifactorias-infierno-ua_6_827727228.html pesci ·
https://www.eldiario.es/caballodenietzsche/Piscifactorias-infierno-agua_6_827727228.html
pesci ·
https://www.eldiario.es/caballodenietzsche/Piscifactorias-infierno-agua_6_827727228.html
pesci ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=4974
pesca degli squali ·
https://www.instagram.com/p/BpHVMg2HZDk/
allevamento pesci ·
https://www.essereanimali.org/ancheipesci/
pesci ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=3987 pesca bracconaggio ·
https://www.theguardian.com/environment/2018/oct/18/horrific-footage-reveals-fish-suffocating-to-death-on-industrial-farms-in-italy?CMP=twt_gu allevamento
pesci ·
http://laverabestia.org/play.php?vid=5972 non servono orecchie per sentire il loro dolore ·
https://www.instagram.com/p/BlA0JSdHZfr/ non ci saranno più pesci ·
https://www.instagram.com/p/BpPFBldH_8l/ pesci come spazzatura ·
https://www.instagram.com/p/BlA0JSdHZfr/ non ci saranno più pesci ·
https://www.eldiario.es/caballodenietzsche/Piscifactorias-infierno-agua_6_827727228.html
pesci
SCOPO
PREMESSA
LUSSEMBURGO
- UN BELL’ESEMPIO EUROPEO
ALLEVAMENTI
INTESIVI, TRASPORTI, MACELLI
ALLEVAMENTI
INTENSIVI
Gli
animali: chi sono
Come
vivono
Ci domandiamo: cosa hanno di differente dai cani e dai gatti gli animali degli
allevamenti? Hanno i cinque sensi, i sentimenti, l'intelligenza, la memoria,
sono docili, miti, erbivori e, soprattutto sono capaci di soffrire.Danni
collaterali
Approfondimenti
Video
Buone
pratiche
Si può cominciare e salvare dalla sofferenza quelli che “qualcuno” ha chiamato
fratelli e che in seguito tanti hanno chiamato e chiamano amici, creature,
esseri.
Ma, mentre i cittadini si informano, scelgono e cambiano, lo Stato resta fermo
o si muove al rallentatore.
Molte sono nel mondo grandi e piccole città veg friendly: New York, Portland,
Chiang Mai, Berlino, Tel Aviv, Praga, Londra, Seoul, Delhi, Taipei... sensibili
al problema alimentare e lo sono per scelta. Esiste però una città che è
vegetariana per legge. Sembra incredibile, a Palitana in India, la
macellazione, la vendita e il consumo di carne, pesce e uova è considerato
illegale.
Sono oltre 30 milioni gli americani che hanno optato per una dieta vegetariana.Proposte
Proviamo anche a fare proposte alle istituzioni, accettabili, fattibili che
altri Stati, aziende, gruppi e singoli cittadini ci offrono con il loro esempio
di buone pratiche.TRASPORTI
Video
Buone
pratiche
Proposte
MACELLI
Video
Buone
pratiche
Proposte
MAIALI
Chi
è
Allevamenti
intensivi
Le investigazioni effettuate hanno mostrato:
Scrofe
Lattonzoli
Prosciuttopoli
2018
Approfondimenti
Video
Buone
pratiche
Proposte
POLLI, TACCHINI,
QUAGLIE E GALLINE OVAIOLE
Polli
Chi
sono
Ai polli piace stare al sole, rotolarsi su un fianco, allungare un’ala per
esporla ai raggi.Come
vivono
Video
Tacchini
Video
Quaglie
Come
vivono
VideoGalline
ovaiole
Chi
sono
Come
vivono
Video
Pulcini
maschi delle galline ovaiole
I pulcini femmina, risparmiati dalla macchina o dal gas, vengono disposti in
speciali scatoloni di cartone e spediti agli stabilimenti che producono uova.
VideoBuone
pratiche
La COOP nel 2017 ha anche lanciato il progetto sulla filiera avicola, 26
milioni di polli all'anno, con tutte le uova a marchio con l'etichetta
"allevato a terra senza uso di antibiotici". Successivamente ha
avviato una campagna per vitelli, tacchini, suini e i pesci senza antibiotici
negli ultimi 4 mesi di vita. Si tratta di 270.000 animali di 142 allevamenti
oltre che all'arricchimento ambientale e, per le uova, l'etichetta
"allevato a terra senza uso di antibiotici".
Balocco produce solo panettoni e pandori con uova di “galline felici”. Si
sono convertiti anche Giovanni Rana e Galbusera. Proposte
ANATRE
E OCHE (foie gras,
piumino)
Chi
sono
Come
vivono
Anatre e oche, come galline e polli, vengono allevate in allevamenti intensivi
per la loro carne e per le loro uova, ma anche per il piumino e per il
"paté de foie gras".
Negli allevamenti intensivi, questi animali non incontrano mai l'acqua, se non
per bere, il che è per loro fonte di grande sofferenza e causa di problemi
fisici; queste carenze, unite alla costante mancanza di cure, rende
l'allevamento di anatre e oche una pratica particolarmente crudele.
La morte precoce è normale: su 20 milioni di animali allevati, circa un milione
muore ancora prima della macellazione, fissata a sette settimane. La morte è
causata da vari tipi di malattie o difetti allo scheletro. Nei video delle
investigazioni si vedono anatroccoli intrappolati in qualche anfratto lasciati
morire d'inedia e carcasse in stato avanzato di decomposizione.
Il viaggio verso il macello per i volatili è un incubo. Sono considerati
animali a basso reddito, e quindi a loro spetta pochissima considerazione e
riguardo. Gli autocarri vengono caricati di notte, gli operai devono caricare
25.000 animali nel minor tempo possibile, e quindi gli animali vengono trattati
rudemente, lanciati di mano in mano come fossero palloni fino a essere stipati
nelle gabbie. A volte alcuni individui cadono dal camion e finiranno la
loro agonia trovando la morte sull’asfalto. Foie
gras
Video
Piumino
In Italia a partire dal 1° gennaio 2004 (articolo 19 del Decreto Legislativo
146/2001), è vietata la spiumatura di uccelli vivi ma non viene impedito
di acquistare prodotti con piume ottenute con questa pratica e ricavate da
animali allevati all’estero. La Moncler è una delle aziende italiane accusate
di aver delocalizzato all’estero e di maltrattare gli animali per risparmiare
sull’ imbottitura dei piumini.
La metà delle piume "prodotte" nel mondo proviene da animali spiumati
vivi, in allevamenti grandi o piccoli. Ad esempio negli allevamenti intensivi
ungheresi, le oche terrorizzate vengono appese a testa in giù e spiumate vive
per 2-3 volte l'anno, oppure appese per il collo, con le zampe legate. Le oche
dimenandosi si procurano serie ferite; quando questo tormento è finito vengono
gettate in malo modo tra le altre vittime finché non sarà di nuovo il loro
turno. Video
Buone
pratiche
In Svizzera spennare animali vivi è contro la legge.
Il Fibrefil è un prodotto che sostituisce egregiamente le piume d'oca nei
giacconi invernali mantenendo comunque calore e morbidezza.
Sia Patagonia che North Face si propongono di influenzare l’industria e le
altre marche – lo standard di responsabilità delle piume di North Face è stato
condiviso con altri operatori del settore, tra cui H&M. Entrambe le società
hanno arruolato partner rispettabili per l’ispezione o la certificazione delle fattorie
che allevano oche.
Daniel Uretsky, presidente del principale fornitore di piume del Nord America
Allied, ha dichiarato che eliminare la crudeltà è diventato un obiettivo
importante per l’industria. Le piume Allied vengono dalla Cina, dove un ufficio
supervisiona la catena di fornitura, come nell’Europa orientale. Uretsky si è
detto fiducioso che nessun animale spennato o vittima di alimentazione forzata
sarà fornita ai clienti di Allied che possono monitorare il piumaggio nei loro
cappotti con una nuova applicazione QR code che mostra dove sono state
acquistate le piume.
Il fatto positivo è che, oltre l'Italia, molti paesi tra cui: Argentina,
Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Regno Unito, Finlandia, Germania, Olanda,
Irlanda, Israele, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Svezia, Svizzera, Paesi
Bassi, Turchia hanno vietato la produzione di foie gras ma non la vendita.
La California ha vietato il foie gras dal 2012.
Varie catene alimentari, sollecitate dalle associazioni, hanno tolto il
foie gras dagli scaffali. Prima fra tutte la COOP nell'ottobre 2012 e a seguire
Bennet, Conad, Esselunga, Realco Sigma, Crai, Eataly, Lidl, MD/LD Market,
Pam/Panorama, Gruppo Selex.
E' appurato che alcune marche stanno facendo meglio di altre: il gruppo per la
protezione degli animali Quattro Zampe ha prodotto
un sistema di classificazione che pone Fjall Raven e Patagonia in cima,
Kathmandu e Marmot in fondo.
Alcuni produttori più sensibili e lungimiranti, a differenza delle maggiori griffe
italiane (Moncler in primis, Prada e Versace), come dimostra il
filmato di "Report", hanno provveduto, per garantire l'equo
trattamento degli animali, a utilizzare nei propri prodotti piume tracciabili
al 100% provenienti da oche e anatre che non sono mai state sottoposte a
alimentazione forzata né a spiumaggio da vive.Proposte
CONIGLI
Chi
è
Il coniglio è un animale sociale, in natura vive in gruppo, fino a 12 anni, ama
saltare e scavare tane per nascondersi e allevare i piccoli.
Il coniglio ci comprende, se chiamato arriva immediatamente in corsa e quando
rientriamo a casa è pronto ad accoglierci con affetto aspettando di essere
accarezzato sulla testa, sul nasino, sulle guance. Ma ognuno di loro, essendo
un individuo, ha naturalmente le sue preferenze. Come
vivono
Gli utilizzi finali dei conigli sono la destinazione al consumo alimentare,
alla produzione di pellicce (vive tre mesi d'inferno per poi, da morto,
decorare il collo di una giacca), di feltro, di lana angora e, come uso
primario che esclude altri utilizzi: i pets, la vivisezione. Poi si hanno i
sottoprodotti come le carcasse per l'alimentazione animale, le pelli e le
deiezioni per i fertilizzanti.
Ogni anno nel mondo si uccidono 900 milioni di conigli, in Europa 350 milioni e
in Italia 30 milioni. Siamo al secondo posto dopo la Cina e siamo anche il
maggior importatore di pelli per la pellicceria (il 47% delle pelli importate
nell'intera UE) anche se le pelli di coniglio generano in Europa solo il 2% del
fatturato del settore pellicceria e servono solo come guarnizione.
Ma in Italia, comunque, non esistono censimenti precisi perchè gli allevamenti
sfuggono ad ogni serio controllo. Secondo l'Istat 2007 sarebbero 11 milioni,
secondo Avitalia 70 milioni e secondo Faustat 175 milioni.
Il Ministero dell'Agricoltura considera che il 35% della carne di coniglio
provenga da 20.000 piccoli e piccolissimi allevamenti rurali mentre il 65%
provenga da 8.000 allevamenti intensivi. Ma ci sono migliaia di micro
allevamenti familiari mai censiti nè controllati.
Negli allevamenti intensivi il coniglio, schiacciato in una gabbia di rete
metallica con uno spazio per animale pari a meno di un foglio A4 collocata
all'interno di capannoni, con le zampe che non possono toccare terra e che
spesso si incastrano nella rete ferendole, che non possono stendersi su un lato
nè fuggire dagli attacchi dei loro simili, passa nell'immobilità tutta la sua
breve vita di 12 settimane, le fattrici al massimo 2 anni, i conigli da
riproduzione 4 anni.
In queste condizioni allucinanti, i conigli sono afflitti da turbe del
comportamento e da gravi problemi fisici che possono provocare anche
deformazioni della colonna vertebrale. Naturalmente vengono trattati con
antibiotici per tutta la loro vita.
I piccoli vengono tolti precocemente alla madre, inviati all'ingrasso possono
essere stipati fino a 7 nella stessa gabbia ed essendo le gabbie di batteria
sovrapposte a più piani, gli escrementi cadono sugli animali delle gabbie
inferiori con forti esalazioni di ammoniaca dannose per la salute.
Le fattrici vengono inseminate artificialmente circa 8 volte all'anno a 10-15
giorni dal parto e durante tutta la durata della loro vita. Possono generare,
in un anno, 80 figli. Con questi ritmi intensivi dopo soli due anni, quando la
fertilità inizia a calare, vengono abbattute.
Sono state svolte varie video investigazioni sotto copertura in questi agghiaccianti
allevamenti, investigazioni che hanno permesso di vedere ciò che viene tenuto
nascosto. Conigli allevati senza regole e senza controlli. La realtà tragica
mostra cuccioli morti e gettati a terra, altri lasciati morire di fame, animali
tra pelo sporcizia e mosche, comunemente malati di micosi, encefaliti,
infezioni oculari, enteriti, parassitosi alle orecchie, che non ricevono cure
adeguate e quando queste vengono somministrate avviene da parte dell'allevatore
e quasi mai dal veterinario. La mortalità in questi luoghi è del 30%.
A 80-90 giorni di età il coniglio esce finalmente dalla sua gabbia per l’unico
viaggio della sua vita. Approfondimenti
Video
Buone
pratiche
L'azienda AIA alleva i conigli in sistemi "park", più
confortevoli, a terra.Proposte
BOVINI
(da carne e da latte)
Chi
sono
Sono animali miti, che amano, giocano, provano emozioni e si legano fino a
formare amicizie in grado di durare per sempre. A dispetto della loro
incredibile stazza, questi animali prediligono un approccio sereno, nonché uno
stile di vita serafico e tranquillo.
Una volta che riescono a raggiungere l’obiettivo l’eccitazione li pervade, per
questo spesso saltano letteralmente di gioia.
In gran parte degli allevamenti molto spesso i sessi sono separati.
In una mandria, più forte di tutto è l’amore materno. L’affetto e il legame che
si crea tra madre e figlio è potente, intenso e dura per sempre. Laurie Winn
Carlson, autrice di un libro sui bovini, afferma che le mucche "sono le madri più protettive esistenti in
natura", capaci di attaccare qualsiasi animale minacci la prole.
L'amore è così presente e diffuso da investire le altre figure femminili in
grado di prendersi cura dei piccoli delle compagne. Quando nasce un vitellino
tutte le mucche, per fare conoscenza col piccolo, si avvicinano per annusarlo.
Una mucca separata dalla prole cade nella disperazione e depressione più
profonda, piangendo per giorni e giorni.Bovini
da carne
Come
vivono
Questi animali sono allevati per la maggior parte in modo intensivo e
differenziati per le varie tipologie di produzione; troviamo razze
specializzate esclusivamente per produrre carne o quelle utilizzate
principalmente per il latte. Ma anche razze da lavoro.
Negli allevamenti la normale vita dei bovini è stravolta, gli animali non sono
più individui ma numeri, chilogrammi di carne da vendere e mangiare. In Europa
esistono 3.330.000 allevamenti di bovini. In Italia ci sono circa 150.000
allevamenti con più di 6 milioni di animali al loro interno, il 60% è
concentrato in pianura padana e vede la Lombardia al primo posto. Mucche
da latte
Chi
sono
Come
vivono
Fistulazione
Vitelli
delle mucche da latte
Solo in seguito il vitellino verrà trasferito in un recinto di gruppo. Se il
cucciolo è femmina, appena adulto verrà inserito nella catena di produzione del
latte altrimenti, se maschio, verrà allevato per la carne in sistemi intensivi
per essere ingrassato, prima con latte in polvere integrato, poi con farine
proteiche, scarti di macellazione, promotori di crescita quali ormoni: una
dieta mirata unicamente a ricavare un prodotto commerciabile. Infine inviato al
macello. Solo un piccolo numero di vitelli delle mucche da latte andrà negli
allevamenti intensivi e vivrà 6 mesi, la maggior parte di loro verrà subito
eliminato perchè, in quanto maschio, è un "controsesso".Decornazione
e castrazione
Cavezze
antisucchio
Macellazione
Video
https://www.youtube.com/watch?v=0i3NBsLiIUA
trasporto al macelloBuone
pratiche
Proposte
PECORE,
CAPRE
"Non c’è una differenza biologica
tra animali. Perché allora ci fa orrore il pensiero di mangiare il nostro cane,
ma massacriamo a ogni Pasqua migliaia di agnelli per fare festa?" Umberto
Veronesi, oncologo e politico.Chi
sono
Come
vivono
Razze
da lana
Razze
da latte
Agnelli
e capretti
Chi
sono
Come
vivono
Video
Buone
pratiche
Proposte
BUFALI
Chi
sono
Come
vivono
Gli animali allevati sono in continuo incremento in tutte
le regioni italiane ma particolarmente in Campania.
Un vitellino consuma circa 4 litri di latte al giorno per un costo di circa 5
euro. L'alimentazione prima del macello ha, quindi, un costo di circa 50 euro
più 5 euro per immatricolazione e registrazione nella banca dati. E, se per
esempio, moltiplichiamo questo costo per 100 maschi nati in un allevamento di
200 bufale, si arriva ad una spesa di 5.500 euro annui.
Gli allevatori effettuano una ferrea selezione genetica dei tori per la rimonta
delle bufale. Ogni anno vengono scelti all’interno dell’allevamento due capi
maschi dalle bufale che risultano essere le più produttive. Ogni toro viene
utilizzato per l'attività di monta per circa otto anni. Su centinaia di
bufalini solo il 10%, alla fine, viene utilizzato per la rimonta delle bufale.
Il destino degli altri è irrimediabilmente segnato. Finiranno tutti al macello.
Anche i vitellini risparmiati non hanno buone condizioni di vita: la maggior parte degli allevamenti risultano sovraffollati e
senza accesso alle aree verdi. Inoltre alcuni animali presentano delle piaghe
aperte, dei problemi di deambulazione dovuti all'eccessiva crescita di zoccoli
e sono costretti a vivere su uno strato molto spesso dei propri escrementi.
Inoltre, come se non bastasse, l'acqua che possono bere non è sempre
accessibile ed è quasi sempre sporca. I vitelli che muoiono vengono lasciati
all'interno degli allevamenti, con il risultato che gli altri animali devono
convivere con il cadavere. Può trascorrere anche una settimana prima della
rimozione dei corpi.
Bufalini
I bufalini maschi rientrano nella categoria dei "controsessi"
come i pulcini maschi, i capretti maschi, i vitelli maschi.Video
Buone
pratiche
I controlli del servizio veterinario in questi ultimi anni, per contrastare il
fenomeno dell'abbandono e uccisione di capi bufalini maschi, sono stati
rinforzati. I veterinari addetti ai controlli procedono con i prelievi del
sangue degli animali morti per il recupero del Dna. Un elemento importantissimo
che consente di risalire alla bufala, (e anche al toro che ha montato la
bufala) che ha partorito quel vitellino e incastrare così l'allevatore che si è
disfatto dell'animale.Proposte
Etichettatura dei prodotti lattiero caseari secondo il sistema di allevamento e
il benessere degli animali.CONTROSESSI
Chi
sono
Pulcini
Maschi di un giorno di vita, oltre 300 milioni in Europa, oltre 30 milioni in
Italia, benchè nati dalle galline ovaiole non fanno uova. Eliminati ogni anno
con un metodo atroce, insostenibile alla vista di chi si considera un essere
umano: gettati vivi in una macchina a lame rotanti che li trita rendendoli
poltiglia. O vengono gasati per dire: sì, le camere a gas le vogliamo ancora.
Ma anche soffocati, annegati, schiacciati sotto i piedi.Capretti
Bufalini
Vitelli
Video
Buone
pratiche
Per i vitelli e i bufalini sta andando bene il "seme sessato" che
permette di sapere prima se nascerà un maschio o una femmina grazie alla
differenza di DNA tra le cellule maschili e quelle femminili. Funziona per il
95% dei casi. Si tratta di una nuova tecnologia chiamata Sexcel presentata il
14 novembre 2017 a Cremona in occasione del convegno di Abs Italia. E' una
tecnologia più "dolce" che non sottopone le cellule all'alta
pressione, alle correnti elettriche e alle forze di taglio che vengono
utilizzate negli altri sistemi. L’augurio è che, grazie a una maggiore
promozione commerciale, venga adottata.
In USA la Uep, la più grande associazione di produttori di uova (80 miliardi
all'anno) ha firmato un accordo con gli animalisti della Human League "per
mettere termine con una storica decisione a una pratica barbarica".
Saranno delle macchine a stabilire il sesso dentro le uova. Il “sessaggio”
degli embrioni, che può essere fatto con tecniche diverse, appare un’opzione
eticamente praticabile in quanto sostenuta da evidenze scientifiche che
dimostrano un’attività neurale molto limitata o addirittura non cosciente prima
della schiusa (Mellor e Diesch 2007).
In Austria il metodo per salvare i pulcini maschi è quello di allevare una
razza a doppio uso che permetta la produttività sia per le uova sia per la
carne.Proposte
MACELLAZIONI
RITUALI (kosher e halal)
Premessa
All'inizio del terzo millennio si può chiamare rito religioso la macellazione
rituale di un animale che, nonostante i "compassionevoli" precetti
religiosi, impone alla vittima un'atroce sofferenza? che sprofonda le sue
radici in un antico passato quando si utilizzavano tecniche rudimentali per mancanza
di conoscenze scientifiche? Visto da un occidentale questo è sì un rito
ma di crudeltà e se le religioni esistono per migliorare l'uomo questo
rito lo peggiora perchè fa leva sul sacrificio con estremo dolore, di una
creatura viva e innocente, presa con la forza, trattata con brutalità, uccisa
con violenza. Chi compie un gesto simile non potrà mai provare compassione
neppure per una persona umana, che sia fragile, debole, indifesa, sofferente,
ma praticherà facilmente la violenza come ci insegna e testimonia https://www.link-italia.net/italia/
Nelle convenzioni, direttive, leggi, decreti.., si ripete uno slogan: "evitare
agli animali sofferenze inutili o non necessarie". Ma sono
"inutili e non necessarie" per noi umani, per tacitare la nostra
coscienza, ma per gli animali sono utilissime ad alimentare il loro strazio.
Queste leggi prevedono, per l'uccisione degli animali di allevamento, lo
stordimento preventivo onde eliminare le "sofferenze inutili" ma per
ebrei e musulmani, in nome della "libertà religiosa" sono previste
deroghe. Se vogliono mangiare carne devono seguire una particolare procedura
che è equiparata a un rito religioso.
Quindi: o rispettare la legge sulla "libertà religiosa" o
rispettare la legge sulla tutela del benessere degli animali vigente in Italia
e in Europa. Cosa deve prevalere?
Non è semplice. In Italia, trattati, studi, dibattiti, proteste, denunce e
valutazioni controverse, hanno finora lasciato via libera alla cosiddetta
"libertà religiosa" oscurando l'enorme sofferenza praticata
agli animali prima della morte.
Perfino il Comitato Nazionale per la Bioetica nel 2003 si era espresso a
favore di questa pratica sostenendo il primato ontologico dell'essere umano su
tutte le altre forme di vita dimenticando il biocentrismo che pretende di
rivendicare il valore primordiale della vita e propone che tutti gli esseri
viventi abbiano lo stesso diritto a esistere, a svilupparsi e a esprimersi con
autonomia. D'altra parte la Teoria del Caos ci rende tutti interconnessi.Chi
sono gli animali
Macellazione
Durante questi riti di macellazione, l'animale deve essere cosciente, girato su
se stesso con un mezzo di contenimento meccanico, oppure disteso; viene operata
la recisione della trachea ed esofago ma senza spezzare la colonna vertebrale e
senza staccare la testa. In seguito avviene il dissanguamento dell'animale.
Tutto con una sofferenza lunga e straziante prima che sopravvenga la morte.
Nel rito halal, l'animale viene orientato con il capo verso la Mecca e
sottoposto al taglio dei grossi vasi del collo, dell'esofago e della trachea
mediante l'impiego di un coltello a lama molto affilata. Il taglio non deve
essere preceduto dallo stordimento dell'animale che deve essere cosciente e
“trattato con rispetto”. Il coltello deve essere impugnato con la mano destra
mentre la sinistra tiene ferma la testa dell'animale. Le zampe devono essere
legate ad eccezione di una posteriore lasciata libera affinchè l'animale possa
muoverla e scalciare per tranquillizzarsi. Oppure viene immobilizzato in
una gabbia oppure appeso a testa in giù.
Da quando un animale secondo il rito kosher viene appeso, fino al primo affondo
di lama, trascorrono quasi quattro minuti, mentre la iugulazione halal dei
bovini impone 25 movimenti di coltello.Esportazione
di carne halal e kosher
Considerazioni
Video
Buone
pratiche
Proposte
CAFFE'
KOPI LUWAK
Chi
è
Come
vivono
Caffè
Video
Buone
pratiche
Proposte
PESCI
CROSTACEI MOLLUSCHI MARINI (pesca e acquacoltura)
Pesci
Chi
sono
Hanno un’ottima memoria. Sono capaci di ricordarsi luoghi, labirinti e
percorsi complessi anche a distanza di lungo tempo, meglio di molti altri
animali. E' stato dimostrato che i pesci possiedono un sistema sviluppato
di protezione dal dolore intenso che rilascia una sostanza simile agli oppiacei
e che, diversamente, non avrebbe ragione di esistere.Come
vivono e come muoiono
In Europa vengono allevati tra i 500-1700 milioni di pesci e ne vengono pescati
tra i 68-100 miliardi ogni anno. Acquacoltura
L'acquacoltura viene presentata come una soluzione per il
sovrasfruttamento delle risorse marine invece non fa altro che aggiungere
pressione agli stock selvatici in quanto la maggior parte dei pesci richiesti
dal mercato sono carnivori e per crescere hanno bisogno di altro pesce. Pesce
pescato.
I pesci vengono fatti nascere in aziende specializzate con una tipologia di
allevamento che non differisce da quello degli animali terrestri. Viene anche
utilizzata la luce artificiale che modifica il ciclo giorno notte per stimolare
la riproduzione. I pesci riproduttori possono essere pescati in natura oppure
nati nell'allevamento stesso. Le uova vengono raccolte dai pesci riproduttori
tenendoli fuori dall'acqua premendo il corpo dell'animale ma, per alcuni pesci,
la raccolta delle uova si può fare solo con operazione chirurgica.
I pesci allevati vivono in condizioni di grande affollamento, con gravi
limitazioni nell'espressione dei loro comportamenti naturali. Le alte densità
creano problemi di salute, presenza di parassiti, ferite. Subiscono inoltre
interventi fuori dall'acqua che creano grande stress: vaccinazioni, smistamento
in base alla taglia, fecondazione.
Il tasso di mortalità è generalmente molto elevato. Come elevato è il bisogno
di prodotti chimici e pesticidi, nonchè trattamenti preventivi o curativi per
gli animali come gli antibiotici.
Prima di essere macellati i pesci vengono spesso privati del cibo per giorni o
addirittura per settimane allo scopo di ridurre la contaminazione dell'acqua
durante il trasporto.
Le investigazioni hanno scoperto allevamenti con milioni di pesci rinchiusi in
gabbia, manipolati e trasportati senza la minima cura: Pesca
Trasporto
Salmoni
Video
Tonni
Video
Il
pesce spada
Video
I
molluschi marini
Chi
sono
Il
polpo
Pesca
Video
Crostacei
Chi
sono
Come
vivono e come muoiono
Le crudeli tecniche di pesca di questi animali e le conseguenze ecologiche di
tali pratiche sono poco conosciute e diffuse rispetto a quelle degli
allevamenti di mammiferi e uccelli.
Non esistono norme europee e nazionali che regolino la vita e la morte di
questi animali.Vivi
su letto di ghiaccio
Vengono venduti vivi nelle pescherie o nei ristoranti conservati su letto di
ghiaccio, gli astici con le chele legate subiscono atrofia muscolare e
inibizione dell'alimentazione naturale.
La sentenza n.30177 del gennaio 2017 della Corte di Cassazione, ultimo
grado di giudizio, ha condannato un ristoratore di Firenze per la
detenzione su ghiaccio dei crostacei in quanto produttiva di grande sofferenza.
Una sentenza che tiene conto del parere del Centro di Referenza Nazionale per
il Benessere degli Animali del Ministero della Salute https://www.izsler.it/izs_bs/allegati/2250/ASTICIVIVI.pdf
.
Tali gravi sofferenze si fondano ormai su dati
scientifici inconfutabili: i crostacei sono in grado di provare dolore e
di averne memoria, modificando così il loro comportamento. Pertanto la
detenzione di tali animali vivi a temperature prossime allo zero e con le
chele legate configura un reato.
Il documento tecnico scientifico del Ministero della
Salute afferma infatti che “Il posizionamento degli animali sul ghiaccio,
anche se avvolti in sacchetti a tenuta, è assolutamente inappropriato sia come
metodo anestetico che come metodi di stoccaggio, in quanto il contatto diretto
con il ghiaccio determina asimmetria della perfrigerazione, sbalzo improvviso
di temperatura, shock ipoosmotico da acqua di scioglimento o da condensa,
ipossia e stress anaerobico”. A proposito di esposizione alla luce diretta
e intensa, come spesso succede, il parere medico scientifico parla di “condizione
generatrice di stress che riduce inoltre i tassi di sopravvivenza”. Per ciò
che riguarda la legatura prolungata delle chele afferma che: “determina
atrofia muscolare e inibizione dell’alimentazione se naturale e causa la ben
più importante interferenza con i comportamenti di minaccia/difesa,
l’applicazione della banda in animali freschi di muta può distorcere e
indebolire le chele”. Bolliti
vivi
Vengono cucinati, come i molluschi, in un modo che sarebbe vietatissimo per
qualunque altro animale: gettati ancora vivi nell'acqua bollente. Emettono urla
strazianti e muoiono in una lenta agonia mentre cercano disperatamente di
uscire dalla pentola.
Ci sono studi che affermano la raffinatezza del sistema nervoso dei crostacei,
paragonabile a quello dei mammiferi. Gli zoologi Tom Abrams, Michael Kuba,
Gordon Gunter e Jaren G. Horsley sono concordi nel sostenere che la percezione
del dolore dei crostacei esiste ed è sviluppata. Il dimenarsi delle aragoste
bollite vive ne sarebbe una prova, un comportamento che evidenzierebbe spasimi
e versi dovuti al dolore e non semplici riflessi automatici. Questi studiosi
affermano che la sofferenza che sopportano gli animali bolliti vivi sia
inenarrabile e che i lamenti per il dolore patito siano inascoltabili.
Quindi, quando vengono immerse ancora vive nell’acqua bollente le aragoste
soffrono, così come fanno i granchi e gli altri crostacei. La scoperta, pubblicata
sul Journal of
Experimental Biology, contraddice quanto si è creduto finora,
ossia che i loro movimenti fossero semplicemente dei riflessi automatici. A
dimostrare che, proprio come i mammiferi, i crostacei possono provare ed
esprimere un’autentica sofferenza è ancora un esperimento condotto dai biologi Elwood e Barry Magee,
dell’irlandese Queen’s School
of Biological Sciences. Il risultato è la conferma definitiva
di quanto gli stessi ricercatori avevano osservato in passato studiando gamberi
e paguri.
L’esperimento è stato condotto su decine di granchi comuni che, sottoposti ad
una piccola scossa elettrica,
hanno cercato di evitare la seconda nascondendosi: per gli autori della ricerca
è un comportamento che smentisce decisamente quanto si è creduto finora, ossia
che i crostacei non provassero dolore. I ricercatori non hanno dubbi in
proposito: “L’esperimento – spiega Elwood – è stato progettato in modo da poter
distinguere chiaramente le reazioni dovute al dolore da quelle generate da un
movimento riflesso chiamato nocicezione”. Quest’ultima è una reazione generata
dalle terminazioni nervose periferiche. Mentre la prima è una reazione
consapevole, la seconda è una sorta di automatismo. I ricercatori sono convinti
che la loro scoperta non potrà non avere conseguenze sul modo in cui aziende alimentari
e chef trattano granchi, gamberi e aragoste. E gli chef attendono adesso
ulteriori indicazioni dal mondo della ricerca.Video
https://www.rsi.ch/news/svizzera/Pi%C3%B9-attenzione-per-gli-animali-9991780.html TG20 bolliti vivi – nuove norme in SvizzeraApprofondimenti
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