Articoli per la rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze
Da agosto 2018 Gabbie Vuote collabora con la Rivista Italia Uomo Ambiente di Pronatura Firenze
Alimentazione a Ambiente
“Non si può mangiare ciò che ha un volto”. Paul McCartney
L'alimentazione ha da sempre rappresentato un problema fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo degli uomini. Gli alimenti sono, infatti, la fonte dell'energia e dei principi nutritivi necessari alla crescita e allo sviluppo dell'organismo, il quale ha bisogno di una varietà di nutrienti energetici (carboidrati, grassi e proteine) e non energetici (fondamentalmente vitamine e sali minerali). Una dieta variata ed equilibrata è in grado di fornire tutti i nutrienti necessari all'organismo: non poter variare le scelte alimentari e/o consumare alimenti in maniera squilibrata, cioè in difetto o in eccesso rispetto alle reali necessità, rende difficile raggiungere e mantenere un buono stato di nutrizione e perciò di salute.
Tutti dobbiamo nutrirci e quindi mangiare e poiché da tempo non siamo più cacciatori/raccoglitori, qualcuno dovrà pure produrre il nostro cibo ma non certo a discapito della salute e dell’ecosistema. Il cibo oltre necessità è anche piacere ultimamente sempre più rovinato dai dubbi sulla salubrità di ciò che mangiamo. Ci chiediamo quali pesticidi stiamo assumendo con una porzione di fragole, quanti antibiotici con una fettina, quanto mercurio con un filetto di sgombro, quanta plastica con un bicchiere d’acqua. E quanta parte di natura il nostro cibo ha devastato prima di arrivarci nel piatto? Dobbiamo pensare, prima che si sia costretti da forze esterne, quale sarà la strada per l’accesso a un cibo sano e sostenibile? Qualcuno dovrà farlo.
Innumerevoli sono gli studi di scienziati, appartenenti a varie istituzioni nazionali e internazionali, pervenuti alle stesse conclusioni: la carne rossa e la carne processata, nel tempo, sono patogene.
Tre scienziati, di cui uno direttore esecutivo dell'Onu, hanno dichiarato sull’autorevole rivista scientifica Nature, che il sistema alimentare mondiale è prossimo a una crisi irreversibile. Dovranno cambiare le diete poco sane e basate sulla carne e su alimenti industriali.
Fermare l’aumento di produzione di carne da allevamenti per far fronte all’emergenza climatica nei prossimi dieci anni, è l’appello pubblicato sulla rivista Lancet Planetary Healt riportato da un gruppo di 50 scienziati. Gli studiosi chiedono ai governi dei paesi più ricchi di fissare una data entro la quale l’aumento dell’allevamento del bestiame si dovrà fermare per arrestare l’incremento di gas serra.
L’Istituto più importante al mondo in tema di salute, l’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara, attraverso l’IARC Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che la carne rossa e la carne lavorata (quella che subisce processi di salatura, stagionatura, fermentazione, affumicamento o altro: insaccati, wurstel, bacon, pancetta….) è tra gli alimenti cancerogeni al pari di tabacco e alcool www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta... e sono responsabili di malattie cardiache, diabete….che costano ogni anno nel mondo, secondo l’Università di Oxford, 285 milioni di dollari e 220.000 decessi.
Sempre l’IARC, nell’ottobre del 2015, tramite vari scienziati provenienti da 10 Nazioni, dopo l’analisi di oltre 8.900 studi epidemiologici, hanno catalogato la carne rossa e gli insaccati come cancerogeni anche per la ricchezza di grassi saturi (come d’altra parte asseriva il prof. Umberto Veronesi, oncologo di fama, vegetariano convinto).
Anche gli 800 studi epidemiologici analizzati da scienziati provenienti da 10 Paesi e riuniti presso l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, l'OMS ha dichiarato che la carne rossa e la carne lavorata, o processata che dir si voglia, sono cancerogene. Sostituendole con alimenti vegetali si ha una riduzione del 50% del rischio di morte per qualunque causa, comprese le malattie cardiovascolari. Meno carne e più verdure, per il cuore e per allungare la vita.
Il rapporto di OMS Europa, reso noto in occasione della Giornata mondiale sulla sicurezza alimentare, ci ricorda che nel nostro continente ogni minuto, muoiono 44 persone – più di 23 milioni ogni anno – che si ammalano a causa del cibo. Virus, batteri, funghi, sostanze tossiche di vario tipo, naturali e non, con una percezione, purtroppo, assai poco diffusa, come un grandissimo iceberg di cui vediamo solo la superficie e, fortunatamente, in gran parte caratterizzato da patologie non gravi che non richiedono ricoveri o cure particolarmente intense. D’altra parte, esclusa l’aria e l’acqua, l’unico prodotto estraneo che introduciamo nel nostro corpo, ogni giorno, è il cibo. E’ quindi, si può affermare che, fisiologicamente, “Siamo quello che mangiamo”.
Naturalmente c’è chi protesta e si oppone alle verità della scienza (Coldiretti per esempio), ma, secondo il prof. Bruno Fedi, già primario di anatomia patologica, specialista in urologia, ginecologia, cancerologia, citologia, flebologia e bioetica, “le mezze verità scientifiche sono menzogne tutte intere”. Ovvero chi protesta contro il parere dell’OMS rispecchia una mezza verità, ovvero una menzogna tutta intera. “l’OMS ha dato una informazione statistica basata sull’esame di 800 ricerche scientifiche: dunque ha riferito un fatto. Le dichiarazioni contrarie, invece, sono opinioni”. Il prof. Bruno Fedi ha apertamente dichiarato che di carne si muore www.youtube.com/watch?reload=9&v=UAoG7DGndF4
Un esempio? L'aumento dei tumori che nel 1900 rappresentavano il 2% delle cause di morte, oggi sono il 66%.
Naturalmente, esistono anche studiosi contrari, come il gruppo formato da 14 persone NutriRECS che suggeriscono: “Gli adulti possono continuare a consumare carni rosse e carni processate perché non hanno una forte associazione con lo sviluppo di tumori”.
Ma, come ha detto giustamente il Prof. Bruno fedi, una mezza verità è una menzogna tutta intera. Infatti, il 1 ottobre 2019 il Fondo Mondiale per la ricerca sul cancro WCRF, l’organizzazione con la maggiore autorevolezza scientifica in ambito oncologico, ha subito replicato con queste motivazioni: “Le principali organizzazioni sanitarie e gli esperti mondiali in ambito oncologico stanno esortando a seguire la raccomandazione di limitare il consumo di carne rossa e di mangiare raramente o mai la carne processata, per la prevenzione dei tumori”.
Per proteggere il cuore e il sistema cardiocircolatorio e allungare la vita c’è una soluzione che chiunque può mettere in pratica: ridurre il consumo di carni rosse e aumentare quello di proteine vegetali. Questo il consiglio che deriva da due grandi studi presentati al congresso dell’American Heart Association svolto a marzo 2020. Ma la carne, nonostante sia inserita dall’OMS tra le sostanze sicuramente cancerogene, viene a tutt’oggi presentata come esente da problemi mentre, in contrapposizione, diete più equilibrate e certificate dalla comunità scientifica internazionale, vengono presentate come pericolose. Con il libro Prima causa di morte, l’Associazione italiana di supporto vittimologico, ha sempre denunciato la pericolosità dei prodotti di origine animale sia per la salute umana che per la tutela del’ambiente.
Negli allevamenti il 20% degli animali muore prima di arrivare al macello (secondo i dati diffusi dall'OIE Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale). Per malattie e infezioni, per fame, schiacciati e incastrati in un macchinario o in una grata. Si teme anche che qualche microorganismo presente nei grandi allevamenti, come la salmonella, i virus delle influenze e delle epatiti, possa mutare, uscire dai serbatoi animali e diventare incontenibile. Inoltre i metalli pesanti usati in zootecnica e i pesticidi, che tendono ad accumularsi nella carne e nel grasso degli animali d’allevamento, inquinano il cibo e compromettono la salute. Jonathan Safran Foer, autore del libro “Se niente importa” afferma che è l’industria ad essere crudele, non è l’umanità. Allevamenti intensivi e macelli sono tenuti ben nascosti all’opinione pubblica. Sono luoghi oscuri e orribili, dove milioni di animali vivono nella sofferenza continua. Noi non vorremmo essere trattati come loro ma sappiamo metterci nei loro panni?
Dire di no alla carne e più in generale alle proteine animali, prolunga la vita e ne migliora la qualità. Una ricerca inglese durata 12 anni, che ha interessato un campione di oltre 60mila persone ed è stata pubblicata sul British Journal of Cancer, ha dimostrato che i vegetariani hanno meno probabilità di ammalarsi di tumore rispetto a chi mangia carne.
La produzione di carne, dopo essere passata da 70 milioni di tonnellate del 1961 ai 330 milioni di tonnellate nel 2018 grazie alla massiccia industrializzazione della zootecnia, dovrebbe continuare a crescere nei prossimi decenni specialmente nei paesi emergenti. Secondo alcune proiezioni elaborate dalla FAO potrebbe raggiungere i 524 milioni di tonnellate nel 2080. Questo non farebbe bene né alla salute del pianeta, né a quella umana e, soprattutto, radicherebbe un comportamento di violenza e crudeltà nei confronti di esseri viventi fragili e innocenti, mai visto prima, portandoci a identificarci nelle parole di Ovidio, ovvero come carnefici verso gli animali e i nostri simili: “La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà verso gli uomini”.
Mentre da un lato c'è chi, arrogantemente, propone all'Unesco di far entrare la bistecca alla fiorentina nel patrimonio dell'umanità, bistecca che si scontra con la dieta mediterranea e con tutto quanto dichiarato dall’OMS sulla carne rossa, altri, come il Farm Animal Investment Risk & Return, Fairr, propongono una tassa sul vizio (sin tax), come già avvenuto per il tabacco, le emissioni di CO2 e lo zucchero (per ridurre l’impatto degli allevamenti sul riscaldamento globale che potrebbero scendere notevolmente e dei grassi animali sulla salute umana con un risparmio di 41 miliardi di dollari in costi sanitari correlati a livello mondiale) www.agrifoodtoday.it/attualita/tassa-carne-ue.html come condiviso da una ricerca dell’Università di Oxford, pubblicata sulla rivista Plos One sempre per compensare il costo sociale delle malattie che provoca il consumo di carne e che costano 285 miliardi di dollari all’anno nel mondo, e altri ancora, come Richard Brenson fondatore del Virgin Group e Bill Gates fondatore di Microsoft hanno deciso di puntare sulla startup Memphis Meat per produrre carne sintetica partendo da cellule animali www.foodweb.it/2018/02/memphis-meats-la-carne-sintetica-pieno-investimenti/
“Gli animali sono miei amici… e io non mangio i miei amici.” George Bernard Shaw
Firenze, febbraio 2021
Mariangela Corrieri
Presidente Gabbie Vuote ODV Firenze